VIII

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• Ellen •

Quando vidi il suo viso mi sentii come un personaggio dei cartoni animati, quando si arrabbiava e gli usciva il fumo dalle orecchie.
Era sempre lo stesso ragazzo, quello che mi costringeva a seguirlo ogni volta che lo incontravo.
Non mi fidavo di lui, anche se mi aveva appena salvato la vita.
Il ragazzo teneva la mia pistola nella mano destra e me la mostrava, con un sorriso compiaciuto sul viso.
Quel giorno i vestiti che indossava dovevo ammettere che erano veramente erano bellissimi, un paio di cargo beige e una felpa grigia con il cappuccio che copriva buona parte dei suoi capelli, mentre il ciuffo nero come la pece gli usciva dalla felpa.
Ai piedi indossava le stesse scarpe dell'altro giorno, uguali alle mie.
< Dammela.> Dissi fredda. La mia espressione doveva parere davvero seria, perché il suo viso sembrava sorpreso.
I suoi occhi chiari erano leggermente socchiusi e i suoi capelli in quel momento sembravano molto morbidi e la voglia di tastarli era alle stelle.
< Ehm... No.> Disse, fingendo di ragionarci su.
Il divertimento abbandonò il suo viso e fece spazio alla serietà e alla freddezza del suo sguardo.
< Io non capisco... Io non ti conosco, non conosco i tuoi stupidi amici e tu non conosci me. Perché vuoi che venga con t...> prima che potessi terminare la frase, un gruppo di tre ragazzi e una ragazza ci raggiunsero svoltando l'angolo.
Riconobbi i ragazzi che avevo visto al funerale di mio papà.
Appena la ragazza dai capelli rossi mi vide, i suoi occhi chiari si spalancarono e mi raggiunse di corsa, avvolgendomi le braccia attorno al corpo.
Io rimasi immobile, non sapevo cosa fare.
Io non l'avevo mai vista.
Perché tutta questa confidenza?
Mi conosceva già?
< Non sai quanto ho aspettato questo momento!> Esclamò a gran voce, facendo un sorriso a trentadue denti.
Aspettato questo momento?
Non mi aveva mai vista.
< Aaron ci ha parlato molto di...>
Il ragazzo incappucciato la interruppe.
< Basta, Kim.> Disse, freddo. Mi lanciò la pistola e io -non so come- la presi al volo.
Poi, il ragazzo, che doveva chiamarsi Aaron, ci lasciò, svoltando l'angolo e abbandonandoci in un silenzio parecchio imbarazzante.
Subito dopo sentii un ruggito di un motore che mi fece sobbalzare.
< Allooora... Perché non vieni con noi?...> Chiese uno dei tre ragazzi dietro a Kim. Aveva i capelli afro molto corti e due grandi occhi scuri.
Indossava una maglia molto larga grigia e un paio di jeans strappati sulle ginocchia.
Io curvai le sopracciglia.
< Ellen, sono Ellen> dissi, alzando gli occhi al cielo. < È comunque non voglio venire con voi, voglio solamente tornarmene a casa, al sicuro.> Dissi, senza voler accettare altre proposte da quei ragazzi.
I quattro ragazzi si guardarono e notai della tristezza nei loro sguardi, come se volessero dire qualcosa, ma non potessero, oppure come se non avessero il coraggio.
< Senti, Ellen...> Iniziò un ragazzo con una pettinatura da militare e le labbra ridotte ad una fessura.
Aveva una sigaretta fra le labbra e teneva la mano sulla pistola nella sua tasca, questo mi fece rabbrividire.
< Sono entrati in casa tua... E non sappiamo cosa ne sia rimasto.> Lo interruppe il ragazzo dai capelli afro.
Cosa?
Non capivo...
Non riuscivo a capire nulla.
Oppure non volevo capire.
Cos'era successo?
Il sangue nelle mie vene, per la seconda o terza volta in un giorno, mi si ghiacciò.
Sentire quelle parole mi fece battere più forte il cuore.
< Mason?!> Sbottò Kim, incendiandolo con lo sguardo.
< C... Cosa?> chiesi io, senza riuscire nemmeno a pronunciare una frase sensata senza balbettare o singhiozzare. La ragazza di fronte a me mi accarezzò la spalla, ma a quel contatto mi scostai, non avevo bisogno della pena degli altri, soprattutto da persone che non conoscevo, o meglio, conoscevo solamente da dieci minuti.
< Io... devo.. devo andarmene da qui.> Indietreggiai due passi e mi voltai, iniziando a correre, in direzione della villa.
Mi sentivo scossa e come se tutte le mie domande si spargessero nella mia mente in una velocità incredibile.
Non riuscivo a ragionare e nemmeno a dare un' ipotetica risposta alle domande.
Volevo solamente tornarmene a casa.
Ma non ero sicura che in quella via ci fosse ancora la mia villa, quella dove avevo lasciato tutti i ricordi di mio papà.

Quando arrivai alla casa, dall'esterno, pareva ancora intatta.
La porta d'ingresso, però, era socchiusa e nel vederla, il mio cuore fece una giravolta.
Sorpassai l'ingresso e mi ritrovai in sala. Quello che vidi mi fece spalancare gli occhi e la bocca.
Tutte le cose erano a terra: i cuscini, le sedie, i cassetti della cucina, persino la frutta che si trovava come centrotavola ora rotolava a terra.
Percorsi il corridoio e quasi caddi nel tappeto arrotolato su se stesso.
Entrai nella mia stanza e mi portai una mano alla bocca.
Feci un sospiro.
Il mio letto aveva le lenzuola stropicciate, che erano cadute a terra, mentre i miei vestiti erano sparsi sulla moquette.
I cassetti, come in cucina, erano stati staccati ed erano per terra e il loro contenuto era nella medesima situazione.
La chiave...
Mi posizionai in ginocchio e la cercai tra i vestiti, ma quello che riuscii a trovare furono solamente libri e oggetti scolastici che si trovavano in uno dei cassetti sotto la scrivania.
< Dove sei??> Chiesi a me stessa, tentando disperatamente di trovare quella maledetta chiave a terra.
Ma quella non era lì.
L'avevano presa.
Ma chi?
Sentii dei passi alle mie spalle e dei sussurri.
Una mano mi si appoggiò alla spalla, accarezzandola, quella volta non mi scostai, priva di forze.
Mi alzai lentamente e pregai con tutta ne stessa di non iniziare a piangere come una bambina.
Ce la farai, El.
Mi voltai e mi ritrovai di fronte i ragazzi di prima.
Non mi fidavo di loro, ma erano la mia unica salvezza.
Non sapevo nemmeno perché mi volevano con loro, ma non avevo più una casa.
< Vieni con noi, Ellen...> Mi disse la ragazza dai capelli rossi. Mostrandomi la pena che provava nei miei confronti.
La sua mano destra era ancora sulla mia spalla.
Così lo feci.
Annuii.
E subito sui suoi visi si stampò un'espressione sollevata.

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Ciao bellx!!!!!!💗🫶🏻🦋
Come va?
Ecco un nuovo aggiornamento di: "Alliance"!!!!
Spero questo capitolo vi sia piaciuto e vi confesso che tra poco uscirà il prossimo.
Consiglio per la tua incantevole vita: Lascia stare le piccole cose brutte, continua a vivere, in fondo, è quello che hai sempre fatto, no?

Vi voglio un mondo di bene ragazzx!💗🦋
Lilith🥀

AllianceWhere stories live. Discover now