"Se tu avessi un minimo di cultura delle buone maniere, Pansy, sapresti che è buon costume trattare in modo rispettabile le persone rispettabili"

Il sottinteso della frase era lampante e fece ridacchiare un po' tutti quelli che avevano sentito quel glaciale scambio di battute, diretta interessata compresa.

La conversazione non ebbe un seguito da lì in avanti, ma cosí almeno Cassidy ebbe modo di finire la minestra che aveva nel piatto velocemente: il tempo di rimuginare era finito e, infatti, quando alcuni del tavolo di Serpeverde già iniziavano ad alzarsi per tornare in Sala Comune, anche Blaise parve dell'idea di congedarsi e allora Pansy lo imitò.

"Bene Draco, ci vediamo più tardi, finisci pure di parlare con comodo."

E qui Pansy, per il puro piacere che le conferiva mettere a disagio le persone, si dilettò in un gesto davvero delicato: si mise indice e medio di una mano davanti alla bocca, li divaricò leggermente e, in un inequivocabile invito, vi mosse la lingua in mezzo.

"Salazar Pansy..."

Borbottò Blaise, il tono della sua voce era come al solito profondissimo, ma sul suo viso era disegnato un mezzo sorriso divertito.

"Vengo con voi. La strada con sti due non mi va di farla."

Scattò allora la Yaxley, alzandosi in piedi e arruffando i capelli di Astoria in un cenno di saluto. La bionda, per un momento, parve sull'orlo di una crisi di nervi, poi Malfoy ebbe la cura di ripettinare la sua ragazza un minimo e questo aiutò a calmarla.

"Zabini, Parkinson... c'è una cosa di cui vorrei parlarvi. Penso che potrebbe rivelarsi rilevante, oppure solo una sciocchezza."

Le tre Serpi si erano allontanate di appena pochi passi dal tavolo della loro Casa quando, con evidente impazienza e gravità nel tono di voce, Cassidy si rivolse ai due che camminavano davanti a lei.
Da quella posizione soltanto Pansy si voltò appena appena a rivolgerle un'occhiata indagatrice da sopra la spalla, mentre Zabini, con pacatezza, prendeva la parola per rispondere.

"Di che si tratta?"

"Di Malfoy, ma non qui, usciamo dalla Sala Grande prima."

Sussurró lei, infilandosi le mani nelle tasche della felpa nera che indossava sopra la camicia della divisa: non poteva farci niente, nemmeno con tutta la sua buona volontà sarebbe mai scesa a patti con uno di quei maglioni o gilet grigi, prudevano sempre terribilmente.
I tre si fermarono appena fuori dalla porta, seminascosti nella piccola nicchia vicino allo stipite. Nelle tasche di quella felpa, mentre Pansy si appoggiava al muro alle sue spalle con le braccia incrociate al petto e Blaise si metteva in modo da aver vista di chiunque potesse fermarsi ad origliare, la Yaxley stringeva i pugni per l'agitazione. Nemmeno se la spiegava la ragione di quel nervosismo, se non con il fastidio che le provocava il capirci così poco di tutta quella storia.

"Premetto che non so che ordini gli abbia dato il Signore Oscuro, quindi potrebbe trattarsi tutto di una sua mossa strategica"

Sussurrò la moretta, in un filo di voce, osservando con severità Pansy e Blaise, di sottecchi. I due maghi più grandi si scambiarono appena uno sguardo interdetto, Cassidy immaginò la ragione e si affrettò a chiarificare.

"Astoria ha visto il Marchio e me l'ha detto, per questo lo so. Comunque... il punto è un altro, riguarda Potter"

Fu lampante il modo in cui Zabini, da rilassato che era, si tese come una corda di violino al solo sentire quel nome: gli occhi neri come la pece si erano fatti ampli e furenti sul volto cupo, mentre la Parkison gli rivolgeva un'altra occhiata, visibilmente nervosa, poi, inflessibile, parlò.

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ