Capitolo 13

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Harry si affrettò con Malfoy fuori dalla portata dei mille occhi curiosi che li seguirono finchè fu possibile, sospettavano che ci fosse qualcosa sotto quell'improvvisata, dato che mai nella sua non-esattamente-vita Ruf avrebbe avuto bisogno urgente di qualcosa.

Ogni suo passo risuonava seguito da uno di quelli di Malfoy e ad ogni passo era sempre più incontrollabile il rancore cieco che Harry sentiva corrodergli le membra. Fecero appena in tempo ad essere lontani a sufficienza, che Harry esplose, si fermò di colpo e sferrò un pugno dritto sulla mandibola del Serpeverde, che soffocò un gemito sorpreso e indietreggiò di qualche passo tenendosi il viso.
Approfittandone, il moro afferrò Malfoy, lo spinse contro il tronco di un albero, premendogli una mano sul petto e puntandogli la bacchetta alla gola.

"Potter ma sei pazzo?"

Sibilò tremante il biondo, colto alla sprovvista, i suoi occhi spaventati scattavano dalla mano del moro che teneva la bacchetta ai suoi occhi verdi furenti. Lo colpirono in modo nuovo, quegli occhi, come se non li avesse mai visti quando, invece, poteva dire di conoscere davvero solo il lato di Potter con "gli occhi arrabbiati". Eppure, perso com'era stato nelle sue fantasticherie, si era permesso di dimenticarsene.

"Ma che cazzo hai fatto Malfoy? Sei uscito completamente di testa?!"

Ringhiò Harry, afferrando il suo colletto con entrambe le mani e scuotendolo con forza come se davvero potesse servire a qualcosa. Lui si aggrappò ai suoi polsi e il moro allora lasciò andare la presa in un moto di repulsione, i suoi occhi verdi erano sconvolti e disgustati adesso, mentre, poco alla volta, raggiungeva una parvenza di calma. Di fronte ad essi, Draco rilassò le spalle e si aggiustò la cravatta con un gesto composto e un'aria del tutto indifferente.

"Potter, onestamente, al momento non sembro io ad essere uscito di testa."

Nuovamente lo sguardo del Grifondoro scintillò furioso e la sua mano premette nuovamente la schiena del biondo contro la corteccia alle sue spalle e la presa sulla bacchetta si strinse fino a che le nocche abbronzate del moro non si furono del tutto sbiancate.

"Malfoy, non ti conviene provocarmi."

Il biondo tacque un solo istante e il suo sguardo indugiò sulla figura del mago che aveva davanti e si sentì miserabile per quella puerile pulsione che provò nei suoi confronti di scusarsi e spiattellargli apertamente in faccia il corso libero e sconveniente dei suoi pensieri in quel momento. Invece, per amor proprio, distolse lo sguardo e lo fissò su un punto lontano, come nel tentativo di trovare la forza di proiettarsi al di fuori di quella che stava diventando un'esperienza più coinvolgente del dovuto.

"Mi andava Potter, é inutile che te la prendi tanto, ormai è fatta. Ora toglimi le mani di dosso."

Ribattè il biondo e mantenne la sua aria distaccata, ma Potter non aveva intenzione di permetterglielo, come poteva quella Serpe dimostrarsi tanto insensibile di fronte all'enormità delle sue azioni? Harry fece un passo avanti, squadrandolo minacciosamente, trovando il controllarsi sempre più difficile, al punto che il tono della sua voce esplose oltraggiato.

"Ti andava? Malfoy non è uno scherzo! Un uomo poteva morire! E certo, magari l'idea che io ne portassi il peso per tutta la vita a te fa piacere, ma anche tu l'avresti portato. A questo non ci hai pensato vero?"

Draco non rispose, sollevò appena il mento ancora un po' e nascose dietro a uno sguardo gelido ogni segno di cedimento.

"Non pensavo saresti mai potuto arrivare così in basso, nemmeno tu"

Rincarò il moro con tono forzatamente contenuto, ma lasciò andare Malfoy, che si limitò soltanto ad incrociare le braccia al petto.

"Onestamente Potter, ti avrei soltanto fatto un favore. Insomma, Sirius Black? Fraternizzi con un assassino e gli pargli come se fosse tuo padre, ma a quanto ho capito è colpa sua se è morto."

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora