Capitolo 27

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Non di frequente la Sala Comune di Corvonero apriva le sue porte agli studenti delle altre case. Andava bene fintanto si trattasse di limitati gruppi di studio, ma anche in quel frangente si preferiva generalmente la biblioteca.
Quell'anno tuttavia, per il compleanno di Luna Lovegood, la Torre di Corvonero fu invasa da innumerevoli paia di piedi che si arrampicavano su per le scale, silenziosi e affrettati, ben oltre l'orario di coprifuoco.
Già questo generalmente sarebbe stato considerato altamente indesiderato e assolutamente non necessario, tuttavia molti conoscevano Luna, la sua personalità sopra le righe più di una volta aveva piegato la convenzionale idea di Corvonero come ad esempio in occasione delle partite di Quidditch, quando la ragazza sfoggiava quegli enormi cappelli dalle più pacchiane fogge animalesche.

Quella sera, la Sala non era mai stata così affollata, eppure l'entusiasmo, per il momento, riusciva a mantenersi contenuto: gruppetti di maghi facevano il loro ingresso e salutavano la festeggiata poi si riunivano ai loro conoscenti e amici, chiacchieravano amabilmente e in modo del tutto civile.

"Questa serata potrebbe rivelarsi quasi piacevole se continuasse con questa andatura"

Constatò Draco Malfoy, impadronitosi di una poltrona di velluto blu ad un angolo del tappeto e regalmente seduto lí con un bicchiere in mano.

"Dubito cambierà andatura, la Lovegood deve avere cavallette al posto del cervello dal momento che ha deciso di sostituire gli alcolici con succhi di frutta"

Borbottò Pansy per nulla estasiata da quel dato di fatto mentre si rigirava tra le dita un bicchiere identico a quello del suo amico, pieno dello stesso liquido verdognolo.

"Parli troppo presto Pans, non sono ancora arrivati i Grifondoro"

Draco bevve un sorso del suo succo di mela e, anche se non l'avrebbe mai ammesso di fronte a nessuno, lo trovó davvero buono.
Pansy si sedette sul bracciolo della poltrona, prima guardó l'amico, poi inseguì la direzione del suo sguardo, un po' assente, ma fisso in direzione dell'ingresso.
La ragazza sospirò, perfettamente consapevole di cosa frullasse in quella stupida testolina platinata. Odiava essere cattiva con lui, soprattutto quando avrebbe creduto più giusto abbracciarlo e sostenerlo, ma trovava che Blaise avesse ragione, di quei tempi ci voleva il pugno di ferro per certe questioni.

"E non vedo come questo possa importare, smettila di aspettarlo. Arriverà e quando sarà in questa stanza la sua presenza conterà meno di quella di una mosca sul tappetto. Sono stata chiara Draco?"

Lui annuì, finì il suo succo, era incredibilmente buono quel succo, ne avrebbe preso ancora.

"Lo so, lo so, non iniziare a fare come Blaise. Per me conta già meno di una mosca, che tu lo specifichi o no. Per una volta parlavo dei Grifondoro in generale. È possibile che senza i due gemelli lenticchia abbiano perso la voglia di dare noia alle altre case. Mi prendi del succo?"

Per tutto il tempo che il suo amico impiegò ad elaborare con stoica eleganza quel suo piccolo soliloquio, Pansy squadrò Draco con occhi attenti. Si accorse immediatamente che stava mentendo, da qualche settimana a quella parte era decisamente successo qualcosa, qualcosa che lui, fallacemente, si ostinava a nascondere e sempre piú di frequente mentiva, ma andava bene così, se quella era la sua forma di negazione, andava bene così.

"Certo"

La Parkinson gli prese il bicchiere di mano e sparì attraverso la Sala Comune alla ricerca di altro succo.

Fu proprio in quel momento, quando le difese di Malfoy erano più deboli, con Blaise chissà dove e Pansy alla ricerca del succo, che il ben noto gruppetto di Grifondoro fece il suo inutilmente caotico ingresso nella Sala Comune.

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Where stories live. Discover now