24. Destinazione

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Il tic-tac dell'orologio era l'unico suono che riempiva la stanza. Dopo tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni io e Graham avevamo parlato ben poco, non perché io fossi ancora spaventata, ma più per il fatto che eravamo entrambi immersi nei nostri pensieri.

Graham si stava ancora chiedendo come avessero fatto i lupi mannari ad infiltrarsi in un ambiente pieno di licantropi, mentre io non facevo altro che pensare ai miei genitori. Ero terrorizzata dal pensiero che gli sarebbe potuto accadere qualcosa, anche se Graham li aveva trasferiti in una zona ad alta sicurezza.

<<Fra meno di un quarto d'ora arriveremo a destinazione>> mi disse Graham, distraendomi dai miei pensieri.

Lanciai un'occhiata all'orologio, fra poco avrei dovuto affrontare uno dei momenti più importanti della mia vita al fianco del Licantropo. Un conto era fare colazione in un vagone pieno di creature soprannaturali, un altro era entrare nel loro palazzo più importante come compagna di uno dei membri del Concilio. Già riuscivo ad immaginare tutti gli sguardi addosso e la cosa mi faceva venire i brividi.

<<Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene>> vero, Graham poteva sentire la mia agitazione attraverso i battiti del mio cuore.

<<Non ne sarei così sicura se fossi in te>> dissi con un mezzo sorriso, volevo essere ironica per sdrammatizzare la situazione, ma un fondo di verità c'era, ed era più che evidente.

Lui non rispose, ma si limitò a guardarmi con fare rassicurante. Anche lui sapeva più che bene che c'era la possibilità che qualcosa andasse storto.

Improvvisamente il treno fermò ed arrivò così il momento di scendere. Graham prese le nostre valigie con una mano, e con l'altra prese la mia mano nella sua. 

<<Pensi di riuscire a portarle entrambe?>>

<<Sono un Licantropo, ricordi?>> fece un sorrisetto ed io alzai gli occhi al cielo.

Scendemmo dal treno e non ne fui per nulla dispiaciuta. Era bellissimo e confortevole, ma dopo ciò che era accaduto con i Lupi Mannari volevo solo allontanarmene il più possibile.

Appena scesi, mi guardai intorno. Mi aspettavo un paesaggio modernizzato, ma invece sembrava un posto quasi rurale. C'erano solo alberi, neanche una casa vicino alla stazione.

<<Sei sicuro che questa è la fermata giusta?>> chiesi.

Lui rise <<Noi Licantropi siamo estremamente legati alla natura. La Dea Luna ci ha donato un legame unico e speciale con la foresta e noi lo onoriamo in ogni modo possibile. Ha solo senso che le decisioni del Concilio vengano prese in mezzo ad essa, cercando l'approvazione della Dea Luna, guarda alla tua destra>> indicò un punto con il dito e io lo seguì con lo sguardo.

In mezzo a tutti quegli alberi si ereggeva una struttura, ma non riuscivo a notarne i dettagli.

<<Noi dobbiamo arrivare fino a lì?>> chiesi preoccupata. Lui scosse la testa.

<<No, almeno per ora. Qua vicino, guarda a sinistra>> indicò la sua sinistra <<ci sono delle piccole case dedicate alla residenza temporanea dei membri del Concilio. Oggi ci sistemeremo lì, così anche da poter riposare dal viaggio. Domani ci sarà la prima riunione ufficiale e conoscerai finalmente i membri più importanti della nostra società>> un po' ero sollevata. Avevo ancora tempo per prepararmi psicologicamente ad essere introdotta ufficialmente nella loro società.

<<Come faremo ad arrivarci? E' comunque molto lontano e noi non abbiamo la macchina visto che siamo venuti in treno>> mi lanciò un'occhiata criptica che onestamente mi preoccupò.

<<Di questo ne parleremo domani, ora iniziamo ad andare>> disse in maniera enigmatica. Notai che effettivamente tutti se n'erano già andati e annuii, riservando le mie domande per dopo.

Iniziammo a camminare silenziosamente, mentre io osservavo con curiosità ciò che ci circondava. Alberi robusti e altissimi, eravamo circondati dal verde. Non c'erano fiori vista la stagione, ma non facevo fatica ad immaginare che spettacolo doveva essere quel posto nel pieno della primavera. Solo facendo attenzione riuscivo a notare non troppo in lontananza le varie case, che a prima vista sembravano essere fatte di legno e la cosa mi lasciava leggermente perplessa, ma non dissi nulla al riguardo. 

Dopo circa dieci minuti passati a camminare in un silenzio tranquillo, non imbarazzante, arrivammo. C'erano diverse case e, come avevo già notato, erano in legno. Erano molto semplici e trasmettevano un'aria di calore e accoglienza. Nella maggior parte delle case si poteva osservare la luce all'interno accesa, segno che probabilmente eravamo stati gli ultimi ad arrivare. Aveva senso visto che prima di avviarci c'eravamo fermati a parlare e mi aveva spiegato il perché i licantropi avessero scelto proprio questo posto.

<<Vieni, la seconda è la nostra>> seguii Graham, il quale tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi diverso da quello che usavamo per casa nostra e, dopo averlo guardato attentamente, scelse la chiave giusta.

La porta si aprì, rivelando un salotto piccolo ed accogliente, con due poltrone poste una davanti all'altra dall'aspetto un po' vecchio, ma non rovinato. C'era anche un tavolino, sempre in legno, in mezzo ad esse e già riuscivo ad immaginare me e Graham seduti lì a giocare a carte. Mentre cercavo di cogliere i dettagli della stanza, il licantropo si avvicinò a me, e mise un braccio attorno alle mie spalle.

<<Vieni, ti faccio vedere la camera>> la casa era abbastanza piccolina, quindi dovemmo fare pochi passi per arrivarci.

<<Secondo me ti piacerà>> mi disse sorridendo prima di aprire la porta. Incuriosita, feci qualche passo in avanti e una cosa mi lasciò senza parole.

<<C'è il camino! Per tutti gli Dei!>> Graham scoppiò a ridere. Gliel'avevo detto qualche giorno fa che il mio sogno era quello di avere un camino in camera da letto, ed eccolo qua.

<<Ti piace? Dopo che mi avevi raccontato del tuo piccolo sogno ho chiesto ad un mio amico di fare cambio con la casa, e per lui non ci sono stati problemi. Non c'è voluto tanto, lui voleva un salotto più grande come quello della mia casa, quindi ha accettato subito>> mi raccontò.

Mi emozionai. Nessuno aveva mai prestato così tanta attenzione a me, a ciò che mi piaceva.

MI girai verso di lui e, di scatto lo abbracciai, lui ricambiò subito.

<<Grazie>> sussurrai, e lui mi strinse ancora più forte.

<<Non hai nulla di cui ringraziarmi, ora pensiamo a disfare le valigie, dopo ti mostrerò il resto della casa>>  disse, per poi appoggiarle sul pavimento.

Iniziai a tirare fuori i miei vestiti, ponendoli con cura nell'armadio a lato della camera, mentre Graham faceva lo stesso.

Ciao a tutti! Finalmente ho ripreso a scrivere i capitoli, mi scuso subito se questo è un po' corto, ma diciamo che è più un capitolo di passaggio!

Aggiornerò il prima possibile.

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo nei commenti e lasciate una stellina se vi va!

Al prossimo capitolo!

Black Widow D











Song of Shadows - SOSPESAWhere stories live. Discover now