10. Temporale

4.6K 226 24
                                    

Quella notte non riuscii a dormire.
Un forte temporale risuanava fuori dalla finestra, i lampi illuminavano il cielo con la loro maestosità.
La mia mente era un tripudio di pensieri, tutti diversi e troppo confusi. Niente sembrava più seguire un filo logico.
Passai l'intera notte a rigirarmi nel comodo letto, ma senza mai avere davvero sonno.
Verso le quattro del mattino accesi la luce e invece che rimanere sdraiata mi misi seduta sul letto.

I miei capelli castani erano sciolti e in disordine, cadevano davanti al mio viso come una tenda, ma al momento non mi importava. Avevo un forte mal di testa e il fatto che non riuscivo a dormire sicuramente non aiutava.

Lasciai un grande sospiro e, dopo quelle che sembravano ore ma in realtà erano solo pochi minuti, decisi di alzarmi.
Era prestissimo, ma poco importava.

Uscii dalla mia camera a piedi scalzi e mi diressi verso la cucina, ieri sera non avevo mangiato nulla e ora ero affamata.

Aprii la dispensa e trovai dei biscotti alle mandorle. Li presi, mi sedetti al tavolo e iniziai a sgranocchiarli.

Ricominciai subito a pensare a tutto quello che era accaduto, non volevo darmi pace.
Le sue parole mi avevano altamente destabilizzata, la consapevolezza di ciò che avrebbe potuto accadermi se avessi rifiutato di accettare il legame che mi avvolgeva e teneva legata con un cappio intorno al collo.

<<Resistere il legame è altamente pericoloso. Le poche persone che ci hanno provato sono impazzite>>

Mi tornarono in mente le sue parole di ieri e rabbrividii.

<<Cosa fai sveglia a quest'ora?>>

Sobbalzai per la sorpresa, facendo cadere un paio di biscotti. Mi piegai e li raccolsi subito, per poi guardare Graham. I suoi lunghi capelli erano sciolti, aveva gli occhiali e indossava una tuta come pigiama.

<<Non riuscivo a dormire>> dissi onestamente, ricominciando a mangiare i biscotti che non erano caduti per terra.

Lui prese posto di fianco a me e, con mia sorpresa, prese dei biscotti e li mangiò.

Il silenzio attorno a noi non era sgradevole, stranamente non mi sentivo troppo a disagio.

Per una delle prime volte, decisi di interromperlo io.

<<Tu invece? Perché sei già sveglio?>> gli chiesi.

<<Mi sveglio sempre abbastanza presto. Prima inizio a lavorare, prima riesco a finire>> fece spallucce.

Un pensiero mi colpì improvvisamente, qualcosa che prima non avevo ancora interamente realizzato.

Non lavorerò più al negozietto...

Mi si strinse il cuore e un sapore amaro si insinuò nella mia bocca.
Masticai lentamente l'ultimo biscotto e lo mandai giù, mi era passata la fame.

<<Eri serio quando mi hai detto che avrei potuto continuare a fare dolci anche qui?>> gli chiesi, fissandolo negli occhi.

<<Certo>> lui ricambiò il mio sguardo, ma rimanendo comunque impassibile.

<<Posso fare qualche dolce oggi?>>

Lui indicò con un gesto la vastità della cucina.

<<Sentiti libera di usare tutto quello che vuoi>> si alzò dalla sedia e, stupendomi e imbarazzandomi, mi fece una breve carezza sui capelli.

<<Ora vado in doccia, poi mi metterò subito a lavoro. Puoi fare tutto ciò che desideri, questa è anche casa tua. Portami una porzione del dolce che farai quando lo finisci, per favore>> disse, il suo sguardo intenso e intriso di onestà.

Song of Shadows - SOSPESAWhere stories live. Discover now