Giurin Giurello

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Rispondo al messaggio di Taehyung chiedendogli se per caso vuole farci ammazzare entrambi. Domani tornerò in ufficio e spedirò il pacco a Namjoon con mittente anonimo, o almeno così dovrei fare per salvarmi la pelle. Mi siedo a bordo del letto e osservo la cornice sul comodino che contiene una foto della mia famiglia. Quel quadro potrebbe riportarmi da loro, il ricordo di mio padre che mi accompagna a vedere il mio primo museo mi fa diventare improvvisamente malinconica. Sento qualcuno bussare alla porta.
<<Ho portato la cena>> dice Idaho dall'altra parte.
<<Sono apposto >> gli rispondo.
<<Posso entrare? >>
<<Si>> stupita dalla sua richiesta mi alzo in piedi.
È la prima volta che lo vedo senza la giacca del completo, ha la camicia sbottonata e le maniche arrotolate fino ai gomiti. Si chiude la porta alle sue spalle.
<<Prima non potevamo parlarne ma vorrei chiederti sul serio i non dire nulla a nessuno>>
<<Tu e Jimin state insieme? >> chiedo diretta senza troppi giri di parole.
Lui rimane silenzioso con le mani nelle tasche dei pantaloni, si guarda i piedi.
<<Non proprio….. >> le sue guance si colorano di un tenero rosa.
<<Dici che Nam non approverebbe? Se è omofobo non si era affatto capito>> storgo il capo, questo mi farebbe anche passare la voglia di stare con lui.
<<No, no Nymphe, hai frainteso totalmente >> ridacchia cercando di nascondere il precedente imbarazzo << Sono il suo bodyguard e Jimin è il suo braccio destro, la nostra relazione potrebbe compromettere il nostro lavoro>> sospira.
<<Io sono una impiegata di Nam>> lo guardo confusa <<Eppure ci frequentiamo, anzi viviamo insieme>> spalanco le braccia.
<<Infatti non è il capo che mi preoccupa>> il suo viso si rabbia <<C'è una persona ben più pericolosa…. >> fa una pausa <<Sua madre>>
Ciò che mi sta dicendo mi spiazza completamente. Ha paura della madre di Namjoon, è questo che mi sta dicendo. Deglutisco con forza e raggelo al solo pensiero di doverla incontra, forse.
<<Quindi tienitelo per te>> ammicca.
<<Giurin giurello>> sorrido anche io questa volta.
<<E tu? Con chi eri al parco? >>
Mi mordo il labbro, mi fa piacere che lui si sia aperto con me.
<<Avevo bisogno di stare da sola. E per da sola intendo senza essere controllata>> gli lancio un'occhiata amichevole.
<<Posso capire>> apre la porta <<Andiamo a cenare? >>
Scuoto la testa e gli dico che non sono particolarmente affamata, mi da la buona notte e poi scende di sotto. In effetti mi sarebbe piaciuto vedere come i due si sarebbero comportati senza la presenza di Nam. Io, però, ho in programma di fare altro.

Passano le ore e Jimin e Idaho rimangono per tutto il tempo in soggiorno a non so fare cosa e probabilmente è meglio che io non lo sappia. Ascolto con cura tutti i loro movimenti e le loro voci, fino a quando non sento la porta del l'attico aprirsi per poi chiudersi. Cala il silenzio e dopo qualche minuto sgattaiolo fuori dalla stanza. Il soggiorno è vuoto e se non ricordo male fuori in corridoio non dovrebbe esserci nessuno. Mi infilo le scarpe ed esco dall'appartamento, col cavolo che aspetto fino a domani mattina per il mio pacco. Ho chiesto a Darcy di passare dall'ufficio e di vederci a notte tarda. Attraverso il corridoio e l'adrenalina inizia a correre una maratona in tutto il mio corpo. Altro che pazza, sono proprio malata. Scendo fino al garage per evitare la hall, mi tiro su il cappuccio della giacca e mi dirigo furtivamente verso l'uscita. Cammino lunghe le strade buie e silenziose continuando a guardarmi intorno. Darcy mi aspetta al parcheggio del nostro ufficio. Aumento il passo e subito l'abbraccio.
<<Quanti mi sei mancata>> la stritolo lasciandola senza voce.
<<Ah Nymphe! >> ride lamentandosi.
<<Stai bene? >> la guardo con il fiatone.
<<Sei tu quella che mi fa preoccupare >> mi guarda da capo a piedi <<Ma come sei vestita? >>
<<È una storia complicata >> poi mi salta all'occhio il pacco appoggiato sui sedili della sua macchina <<Posso? >>
Lei annuisce e lo tira fuori appoggiandolo sul cofano.
<<Che cos'è? >> chiede curiosa.
<<Vorrei dirti che non lo so… >> strappo la carta color caffè latte.
La mia mano trema è in seguito anche il mio corpo quando l'oggetto viene rivelato: le philosophe lisant.
Mi passo una mano tra i capelli.
<<È un quadro>> sussura la mia amica avvicinandosi ancor di più <<Chi è che te lo ha mandato? >>
Muta continuo a fissare il vuoto chiedendomi per l'ennesima volta cosa diavolo stessi combinando.
<<Nymphe>> mi chiama Darcy.
<<Sono in un bel casino >> mi volto verso di lei quasi con le lacrime agli occhi.
<<Andiamo a casa e mi spieghi tutto>> mi prende per un braccio ma io non mi muovo.
<<Devo tornare all'attico, lui non sa che sono qui e se lo scoprisse…. >> la mia voce si fa debole.
<<Kim Namjoon>> ringhia a bassa voce <<Non mi piace più quell'uomo>>
<<Ha il cuore d'oro invece >> ribatto piagnucolando << Sono io che gli rendo la vita complicata >>
<< Non credo proprio>> sbuffa <<Almeno lascia che ti dia un passaggio >>
<<Va bene>>
Saliamo in macchina e durante il tragitto provo a darle un piccolo assaggio della situazione, domani le spiegherò tutto nel minimo dettaglio.
<<Un mafioso?! >> urla quasi facendo un incidente.
<<Guarda la strada Darcy! >> urlo io impaurita.
<<Ti ha rapita? >> chiede preoccupata.
Scoppio in una risata che finalmente spezza tutta la tensione che avevo in corpo.
<<Mi eri mancata>> le lancio un'occhiata rincuorante che lei ricambia con sguardo impensierito.
<<Scrivimi >> si ferma all'entrata del garage e io scendo dalla macchina con il pacco sottobraccio.
<<Ci vediamo domani>> le lascio un ultimo sorriso per poterla rassicurare e poi con grandi falcate torno all'attivo.
Non è ancora rientrato nessuno, tiro un filo di sospiro e subito mi chiudo in camera per cercare un nascondiglio al quadro. Se lo avessi lasciato alla mia amica avrei rischiato di metterla in pericolo. Opto per il cassetto della biancheria, sono quasi sicura che lì nessuno ci metterebbe le mani. Finalmente mi sdraio a letto dimenticando tutte le mie ansie e le mie paure, almeno fino a quando una voce calda mi solletica l'orecchio.
<<Ti avevo detto di stare a casa o sbaglio? >> Namjoon è seduto a bordo del letto, chino sul mio viso.
Sbatto le palpebre ancora mezza addormentata.
<<Che ore sono… >> sussurro.
<<Nymphe>> la sua voce si fa dura <<Dove sei stata? >> mi chiede a denti stretti.
Merda.
<<Cosa stai dicendo? >> la mia voce si fa traballante e sento la sua presenza farsi più schiacciante.
<<Sei uscita>> si alza e accende la luce che mi acceca.
<<No… >> borbotto coprendomi gli occhi.
<<Nymphe! >> alza la voce che tuona in tutta la stanza.
<<Ero a letto>> ribatto io poco convinta.
<<Non dirmi le bugie>> ringhia.
Sembra quasi di sentire mio padre farmi la ramanzina, per qualcosa che ho fatto ma che nego fino all'ultimo.
<<Le telecamere del garage ti hanno inquadrata! >> spalanca gli occhi da dragone fulminandomi.
<<Io… >> le lacrime sgorgano dai miei occhi <<dovevo vedere Darcy e raccontarle tutto>> dico con voce acuta.
Il suo sguardo si incendia, stringe entrambi i pugni fermo immobile che svetta con i suoi 181 centimetri d'altezza.
<<Tu…. >> la sua voce si fa bassa <<Tu… >>

PHILOPHOBIA, the Fear Of Falling In Love (Kim Namjoon)Where stories live. Discover now