Rivediamoci

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Nervosa esco dall’ascensore e mi guardo attorno per capire al meglio la situazione. Taehyung si trova al centro della hall accerchiato da cinque uomini vestiti con dei completi neri. Probabilmente sono gli uomini di Namjoon, deglutisco facendomi forza.
<<Tae>> attiro la sua attenzione e lui mi cerca con lo sguardo.
<<Lasciate avvicinare il signor Taehyung>> Idaho, al mio fianco, inizia a impartire ordini alle persone presenti.
<<Avrei giurato di finire ucciso>> l’uomo mi mostra un sorriso splendente.
Rimango muta, non so nemmeno cosa dirgli. Lui capisce il mio disagio e si gratta il capo rattristito.
<<Spero che tu abbia ricevuto la mia lettera….>>
<<L’ho letta>>
<<Quale lettera?>> il bodyguard personale di Namjoon ci guarda attonito.
<<Ho comunque molte domande da farti, voglio più di delle semplici scuse>> lo fisso con insistenza ignorando completamente l’agitazione di Idaho.
<<Lo so, ma sono venuto qui solo per controllare che tu fossi tutta intera>> gli occhi dorati si addolciscono e un ricciolo scivola sulla sua fronte.

<<Perchè non ti fidi di Namjoon? Sei anche tu un mafioso come lui>>
<<Aaaah…>> ispira e trattiene il respiro <<Nymphe, mi metti in una situazione difficile>> respira.
Scuoto la testa, mi sto davvero stufando di questi comportamenti misteriosi.
<<Prima tenti di farmi uccidere e ora cerchi di proteggermi>>
<<Non era mia intenzione>> balbetta lui.
Lo sto mettendo in crisi, il mio sguardo si fa duro.
<<Senti, qui non posso parlare >> con lo sguardo indica le varie persone presenti, tra cui anche Idaho.
<<Allora andiamo da un’altra parte>>
<<Lui no>> aggiunge Taehyung.
<<Affari tuoi, riporto la signorina all’Attico>> dice il bodyguard annoiato.
<<Sono daccordo>>
In verità sarei andata volentieri, ma visto che non mi sento molto bene forse è meglio non rischiarla.
<<Quando cambierai idea chiamami>> si volta ed esce dall’edificio.
Mi aggrappo al braccio di Idaho sentendomi improvvisamente stanca.
<<Ti riporto su>>

Trovo Namjoon che cammina su e giù per l’appartamento come un topo intrappolato. Appena mi vede rincasare si blocca a fissarmi, anzi ad analizzarmi dalla testa ai piedi. Soddisfatto di vedermi viva e vegeta si siede sul divano senza dire nulla.
<<Vado a prendere qualcosa da mettere sotto i denti>> Idaho ci lascia soli.
<<Non mi chiedi cosa voleva?>> commento ancora ferma sulla porta.
<<So già cosa voleva>> borbotta
Corrugo la fronte, altra scenata da bambino. Mi avvio verso le scale a chiocciola e sento che mi segue con lo sguardo.
<<Che fai?>> chiede timido.
<<Vado a fare un bagno>> salgo le scale per andare in camera mia.
Mi infilo sotto la doccia e lascio l’acqua scorrere sul mio viso, la mia mente si svuota e per un attimo smetto quasi di pensare. Mi ricordo di non essere a casa mia e impacciata cerco uno shampoo, lo vedo su una mensolina, a quanto pare Namjoon aveva pensato a me. Non so quanto tempo rimango in doccia, ma quando esco mi sento quasi riposata. Mi avvolgo in un enorme asciugamano, dovrò di sicuro rimettermi gli stessi vestiti. Storgo il naso, sinceramente lavarsi e poi rimettersi i vestiti sporchi non è molto allettante.La mia mente si illumina, l’ultima volta avevo lasciato dei vestiti sul letto e non li avevo riportati a casa. Apro l’armadio dove trovo ripiegati un paio di pantaloni della tuta e una paio delle mie mutande. Arrossisco, solo io posso dimenticarmi i miei vestiti in giro in questa maniera.Mi manca solo la maglia e magari una felpa, a questo punto mi conviene chiedere a Namjoon se me ne puo pretsare una delle sue. Sorrido come un ebete al solo pensiero di avere una sua maglia. Senza nemmeno pensare, con l’asciugamano ancora addosso, scendo le scale per andarglielo a chiedere.
<<Senti Nam, mi potresti prestare una maglia e una felpa?>>
Lui sta fissando la televisione e dopo qualche secondo si fissa a fissarmi. Il suo viso si irrigidisce e rimane silenzioso. Gli lancio un’occhiata come per dirgli che non sto capendo.
<<Si…>> borbotta alzandosi come un orso dal divano.
Lo seguo fino al piano di sopra, ma una volta arrivati davanti alla sua porta mi blocca.
<<Aspetta qui>> entra chiudendo la porta e dopo qualche minuto esce con una maglia e una felpa.
<<Grazie>> tento di sbirciare alle sue spalle la sua camera, ma lui si para proprio davanti alla mia visuale.
<<Va a vestirti>> mi ordina accorgendosi del mio piano.
Sbuffo e vado immediatamente a cambiarmi, mi guardo allo specchio e mi dico che è come se mi vestissi oversize. Chiudo la cerniera della felpa fino a metà petto e mi metto un asciugamano in testa.
<<Come ti stanno?>> mi chiede Namjoon da dietro alla porta.
Decido di fargli vedere il mio fantastico outfit. Per un attimo mi osserva accigliato e poi, inaspettatamente, mi mostra quel suo splendido modo di sorridere: le labbra si tirano al in su e due piccole fossette si formano sulle sue guance piene.
<<Ti stanno un po’ grandi>> si porta una mano davanti alla bocca cercando di trattenere un risolino.
<<Sei tu quello gigante>> mi lamento apposta come una bambina, questo lo sembra divertire ancora di più.
Nessuno dei due dice più nulla e cala un silenzio quasi imbarazzante.
<<Quindi cosa mangiamo?>> mi contorco le dita.
Lui d’istinto me le prende.
<<Dobbiamo sperare che Idaho compri qualcosa di decente>> fa un altro sorrisetto << Andiamo giù che ti fascio i palmi>> mi lascia una mano, mentre con l’altra mi accompagna in soggiorno e mi fa sedere a tavola. Apre un mobiletto e comincia a rovistare alla ricerca delle bende che in mezzo a quel caos mi chiedo come faccia a trovarle. Vittorioso si siede vicino a me e mi mostra le medicazioni posandole sul tavolo. Prende uno dei rotolini che però scivola dalle sue mani. Mi mordo il labbro inferiore trattenendomi dal ridere, impacciato le riprende ma queste rotolano via. Finalmente riesce a catturarle, io allungo le mani e lui inizia a fasciarmi con cura i palmi.
<<Sono troppo strette?>>
Scuota la testa facendo di no e lui prende una sottospecie di graffetta per chiudere la fasciatura. Poi ripete la stessa medicazione anche sull’altra mano e soddisfatto osserva la sua opera. Idaho entra con non so quanti sacchetti in entrambe le mani e dietro di lui spuntano anche Jimin, Jungkook e Yoon-gi. Quando vedo quest’ultimo una fitta mi trafigge il cuore, so che mi aveva mentito per il bene del suo capo, ma comunque ci ero rimasta male. Li saluto con un timido ciao e tutti si siedono al tavolo, mentre Namjoon li guarda confusi senza capire.
<<Si sono autoinvitati>> Idaho alza le spalle e lascia l’attico senza aggiungere altro.
<<Siamo venuti a vedere come stava>> sorride Jimin.

PHILOPHOBIA, the Fear Of Falling In Love (Kim Namjoon)Where stories live. Discover now