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Sembrava che tutto fosse giunto al capolinea. Non c'era più spazio per nessuna speranza. Tutto era stato eliminato, cancellato. Il destino crudele si era compiuto, a discapito di tutti i tentativi che erano stati fatti. La notizia fu accolta con tremendo dispiacere nello sgomento e nell'incredulità generale. Il primo pensiero di Morean fu Dorian. Voleva andare da lui, sapeva che era fuori di sé e che era pericoloso quando perdeva il controllo, ma se solo avesse imparato qualcosa dai suoi sbagli, forse, ora Dorian non avrebbe commesso più sciocchezze. Tutto quello che avevano fatto era stato inutile, perché erano arrivati tardi. Il destino beffardo che decide di voltare le spalle proprio all'ultimo minuto, proprio quando tutto sembrava così vicino alla soluzione. E' tipico della vita infierire sulle persone ed elargire brutte batoste. Essere a tanto così dal risolvere i guai per poi vedersi buttare tutto all'aria, come un castello di carte. Non sapeva ancora cosa dirgli, ma si fece coraggio e salì le scale.

Dorian era sempre lì, vicino a Lucien. Non si era seduto sul letto, ma si era appoggiato alla parete nell'angolo della camera, a braccia conserte, e lo guardava, guardava il suo Lucien. Sembrava apparentemente calmo, ma Morean sapeva quello che stava sentendo dentro, il tumulto e la tempesta che agitavano il suo essere nel profondo. Lo sapeva bene perché erano le stesse cose che aveva provato lui quando, anni prima, Isabelle era morta.

Era una pugnalata al cuore vedere Lucien giacere nel letto immobile, privo di vita, con la pelle cinerea. E ancora più straziante era vedere Dorian in quello stato. Gli si avvicinò con cautela, cercando di abbracciarlo. E all'improvviso Dorian parlò in modo così disperato, con le lacrime agli occhi, che Morean provò pena per lui.

" Oh Morean, se n'è andato, capisci? Lucien se n'è andato per sempre ed è tutta colpa mia perché l'ho abbandonato, mentre io ero in giro per il mondo... Non gli sono stato accanto come meritava e lui si è ammalato e io non ero con lui per confortarlo e proteggerlo! Sono un mostro, Morean, un mostro egoista che non merita di vivere! "

" Non dire così, Dorian. Tu sei stato un amico fedele per lui, sei stato come un fratello e non hai nessuna colpa perché queste cose succedono e basta... Anche se è strano, ma è successo... E abbiamo fatto di tutto per salvarlo. Consolati con la consapevolezza che lui ti ha voluto davvero bene e te ne vorrà sempre. Sii forte, Dorian. "

Dorian si trascinò sul letto di Lucien e sedette vicino a lui. Iniziò ad accarezzargli il viso dolcemente, la sua pelle grigia iniziava ad essere leggermente striata da vene nere, le labbra erano segnate da piccole ferite superficiali. Gli accarezzò le braccia e gli prese delicatamente una mano devastata dalle piaghe. Aveva gli occhi offuscati dalle lacrime, aveva il cuore in mille pezzi. Poi si accorse di qualcosa. All'inizio era quasi impercettibile, perché era molto debole, più debole del solito, e poi perché non aveva un battito regolare. Ad un ascolto normale sarebbe parso che non c'era battito, ma l'udito di un vampiro è molto sviluppato e Dorian era sicuro di aver sentito qualcosa. Si distese sul corpo di Lucien, appoggiò bene l'orecchio al suo petto, ed ascoltò. Niente. Possibile che si fosse sbagliato? Aspettò secondi che parvero minuti. E ancora non sentiva nulla. Poi arrivò, lieve, appena udibile persino ad un vampiro. Un battito. Aspettò ancora altri secondi e poi ne arrivò un altro, seguito subito da un altro ancora. Poi di nuovo silenzio. La sequenza si ripeteva in questo modo, stancamente, flebilmente. Tum... ... tum... ... tum tum... .... ... tum .

"Dorian, cosa stai facendo? Non straziarti di più il cuore, sei stremato, se continui a torturarti così ti farai solo del male... Devi dirgli addio, Dorian. Lascialo andare... "

" Ssshhhh stai zitto! Ho sentito qualcosa e ti posso assicurare che il suo cuore batte ancora! Il suo cuore batte! Vieni, senti anche tu e mi darai ragione. Ma ascolta attentamente, perché non è facile sentirlo. Stai con lui, io scendo a dirlo a Fiona. Può ancora prendere la cura! "

Dorian era euforico, ma quasi al limite della pazzia. Rideva sguaiatamente e tutto questo era così fuori luogo! Aveva forse già perso la ragione? Povero diavolo, bisognava comprenderlo... Però questa storia del battito era strana e Morean voleva vedere se Dorian era davvero impazzito o se c'era della verità in quello che lui diceva.

Si chinò su Lucien, la sensazione della pelle fredda passava anche attraverso i vestiti e questo era orribile. Si appoggiò e restò in attesa, ascoltando, come gli aveva detto Dorian. Ma non c'era niente da ascoltare, cosa aveva sentito lui? Forse aveva avuto delle allucinazioni uditive? E mentre la sua mente era attraversata da questi pensieri, ecco che arrivò il primo debole e lontano battito. Morean sussultò e aspettò, un po' in preda all'agitazione. Silenzio. Ancora silenzio. Ed ecco il secondo battito e poi, ancora dopo altri secondi, il terzo. Allora Dorian aveva ragione, Lucien era ancora vivo anche se, in apparenza, sembrava morto! Non c'era tempo da perdere. Se avesse bevuto il sangue di Lysianthus sarebbe guarito.


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