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Con quel rito, Nathalia aveva chiamato Belial, detto il Malvagio, uno dei più potenti demoni della Dimensione Infernale. Era un demone del fuoco, abitava le regioni più lontane degli Inferi ed era capace di una crudeltà e ferocia superiore a qualsiasi altro demone. Proprio per questo motivo era il braccio destro di Lucifero, il Principe degli Inferi. Un sorriso malvagio, che rasentava la follia, era sempre stampato sul volto orrendo di Belial.

Nonostante ciò, aveva un carattere un po' ambiguo e manipolatore. La sua fedeltà al Principe Lucifero era ormai dichiarata e ben solida, ma quando qualche sciocco umano si azzardava a chiamarlo per motivi di vendetta personale, Belial diventava burlone, amava prendersi gioco di questi esseri insignificanti e, magari, dopo aver portato a termine le loro richieste, li uccideva.

Nathalia era al corrente di tutto ciò, ma sperava di fare leva sulla sua sete di potere e dato che lei voleva riacquistare i suoi poteri che un tempo aveva, sperava che Belial simpatizzasse per lei. Aveva studiato a fondo i libri dell'occulto e c'era un'altra piccola clausola per far si che il rito avesse luogo: il richiedente doveva accettare dentro di sé, nel suo corpo e nella sua anima, un demone che lo avrebbe posseduto per tutto l'arco della durata del rituale satanico.

" Non gradisco particolarmente che siano presenti vampiri da sottoporre a torture, ma sta bene. Rientra pur sempre nelle mie mansioni. Ora dimmi, schiava, di preciso chi è colui che devo torturare? "

Nathalia, sempre in preda alla possessione temporanea, porse a Belial i fili di capelli dorati di Dorian. E tutto ebbe inizio.

Al castello, Seth era sceso nel bosco per andare a cercare qualcosa da mangiare, qualche piccolo animale selvatico. Gli era venuta fame dopo aver letto e studiato intensamente più volte tutti i libri. Dorian non aveva appetito e Morean, da tanta stanchezza che aveva in corpo, ma soprattutto stanchezza mentale, si appisolò sulla poltrona di Nikolas, con le braccia conserte come aveva fatto poco prima quando loro tre erano tutti insieme a parlare.

Dorian era irrequieto, era sempre vicino alla finestra intento a scrutare il paesaggio ormai avvolto nell'oscurità serale, nella speranza di vedere tornare Nikolas sano e salvo con qualche informazione in più.

Il vento fuori iniziò ad ululare, incontrollabile, mulinando in mezzo agli alberi della foresta e facendoli scuotere vigorosamente. Dorian lo sentiva e rabbrividiva, anche se non poteva percepire la sensazione del freddo sulla pelle. Il rumore del vento gli ricordava le urla e i gemiti disperati di anime in pena.

Ad un certo punto, perso nei suoi pensieri, avvertì una sensazione strana, un'intromissione prepotente nella sua mente che gli spegneva il cervello e qualsiasi forma di volontà. Ebbe poco tempo per rendersi conto di cosa stava succedendo: quella cosa lo aveva completamente svuotato, lo aveva privato delle sue facoltà mentali. E mentre Morean dormicchiava, senza rendersi conto di nulla, Dorian fu condotto fuori dal castello sotto l'azione di quell'influsso malvagio.

Dorian vagava nell'ombra della sera, i piedi sollevati ad alcuni centimetri da terra, le braccia distese ed inerti lungo i fianchi. Proseguì sempre più in alto, nel fitto bosco di pini e castagni finchè raggiunse il punto del cimitero sconsacrato, dove Nathalia e il demone Belial attendevano.

Belial era pronto per compiere il sacrificio richiesto da Nathalia, solo un demone del suo calibro era in grado di farlo: prosciugare completamente tutto il sangue di Dorian e far si che Nathalia lo bevesse fino all'ultima goccia. A questo punto Nathalia avrebbe ricevuto di nuovo i suoi antichi poteri e il demone che la possedeva sarebbe svanito. Ma non sempre le cose andavano secondo i piani prestabiliti.

Seth era nel bosco, intento a cacciare lepri e scoiattoli, quando si accorse che qualcuno stava passando proprio da quelle parti. Si nascose subito dietro un albero per paura che l'altra persona potesse vederlo ed iniziare a fargli domande strane. Ma non era uno sconosciuto colui che si avventurava in quel momento nel bosco, era Dorian!

" Dorian! Per l'amor del cielo! Mi hai fatto prendere uno spavento! Cosa ci fai qui nel bosco? Ehi, mi hai sentito? Dico a te! Fermati, accidenti! "

C'era qualcosa di strano in Dorian, non lo aveva riconosciuto, non gli parlava, non lo guardava nemmeno in faccia, era come se Dorian fosse addormentato o stesse subendo gli effetti di un incantesimo. Nathalia! Era colpa sua! Doveva assolutamente seguire Dorian, ma prima mandò un forte e preciso messaggio di allarme a Morean: aveva bisogno del suo aiuto, doveva seguirlo nel bosco, Dorian era sotto l'influsso di qualche maleficio o stregoneria!

Il messaggio arrivò forte e chiaro nella mente di Morean, che si destò immediatamente, ancora intontito dal sonno leggero. Non capiva quel messaggio di Seth così allarmato. Cosa diavolo stava dicendo? Dorian era proprio lì vicino a lui, alla finestra... si girò, ma nella stanza non c'era nessun altro all'infuori di lui. Ebbe un tuffo al cuore: Dorian era scomparso proprio sotto ai suoi occhi! E lui cosa stava facendo? Schiacciava un sonnellino perché si sentiva stanco! Che idiota che era stato a sottovalutare la situazione! Doveva restare vigile e sveglio! Ora si sentiva tremendamente in colpa, ma quando si ha a che fare con la magia nera e l'occulto, tutta l'attenzione del mondo non è mai sufficiente. E questo Morean lo sapeva bene, purtroppo. Anche se loro erano vampiri e quindi esseri sovrannaturali, non erano immuni da attacchi sovrannaturali. Si precipitò velocemente fuori dal castello per seguire la scia del pensiero di Seth.


Morean Il VampiroWhere stories live. Discover now