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Il cadavere della donna iniziava ad emanare odori poco gradevoli, il processo di putrefazione dei tessuti era già iniziato, accelerato dalle temperature abbastanza tiepide di quel pomeriggio primaverile. Dorian aveva la nausea. Non sopportava più quella situazione. Erano dovuti restare in quella cavità montagnosa per tutto il pomeriggio, aspettando la sera, insieme ai resti della ragazza. Era uno spettacolo orribile. Dorian era felice di non dover subire quella trasformazione orrenda, in quanto era un essere sovrannaturale con il dono della vita eterna. Odiava il corpo umano in questa sua fragilità, odiava la morte che distruggeva il corpo umano, che invadeva la carne con avidità lenta e maniacale, per non lasciare poi più niente se non le ossa. Si sentiva fortunato ad essere un vampiro, ma adesso era rinchiuso lassù con quel corpo maleodorante. E come se tutto ciò non bastasse, aveva creduto più volte di aver visto muoversi il cadavere. Sapeva che era impossibile, eppure era certo di quello che aveva visto. O la sua mente si stava suggestionando troppo?

Non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, nonostante avesse la nausea. Sembrava che ne fosse attratto in un modo macabro e ossessivo. Poi le labbra della morta si incresparono improvvisamente, quasi come nel tentativo di dire qualcosa. Gli era anche parso di aver visto un movimento nelle pupille degli occhi, ormai vitrei. Poi tutto ritornò come prima.

Dorian stava sudando freddo, gocce di sangue gli comparivano sulla fronte, gli occhi erano sbarrati, sempre fissi nello stesso punto. Morean aveva notato che c'era qualcosa che non andava in lui, era sempre così taciturno. Gli andò vicino per confortarlo e gli posò amichevolmente la mano sulla spalla.

Dorian scattò in piedi, gesticolando ed urlando come un pazzo.

" Stai calmo, Dorian, sono io, accidenti! Sembra che tu abbia appena visto un fantasma! Si può sapere cosa c'è che non va? "

Dorian aveva quasi vergogna a dire a Morean cosa lo aveva impaurito così tanto. Sapeva che non era razionale, un morto non può muoversi. Forse la sua mente gli stava giocando brutti scherzi.

" Mi prenderai per pazzo, ma... ho visto la ragazza muoversi... "

" Ma è morta, non può muoversi. Cosa stai dicendo, Dorian? "

" Ma no, niente, lascia stare dai... "

" Lo so che è snervante stare qui ad aspettare, ma non possiamo fare diversamente... Tra poco il sole calerà, allora potremo muoverci. "

Dorian non era molto convinto, ma tornò a sedersi. E dopo poco notò di nuovo un movimento. Questa volta erano le mani. Un dito si stava alzando e lo stava puntando, come se volesse accusarlo di qualcosa. Come se volesse additare l'assassino. Dorian chiuse e riaprì velocemente gli occhi e tutto scomparve come la volta precedente. Stava avendo delle allucinazioni dettate dalla sua coscienza, ma doveva liberarsene. Ormai la ragazza era morta, era stato un sbaglio, un errore, ma come aveva detto Morean, questo non si poteva cambiare. Doveva farsene una ragione e convivere con quello che aveva fatto, senza più tormentarsi.

Il sole era tramontato e il cielo aveva assunto quella tipica colorazione tra l'azzurro e il violetto e già si potevano intravedere le prime stelle luccicanti. Era il momento di muoversi. Dovevano uscire dalla cavità della roccia con la ragazza morta. Dorian inorridì al pensiero di doversi mettere sulle spalle quel corpo, e con le strane visioni che aveva avuto temeva che le mani del cadavere potessero stringersi intorno al suo collo in una morsa letale. Ci pensò Morean. Con agilità issò il corpo sulle sue grosse spalle e si incamminarono verso l'uscita, stando bene attenti a dove mettevano i piedi.

L'idea era quella di sotterrare il corpo nei boschi che formavano le montagne, nella speranza che nessun essere vivente potesse mai scoprire cosa celava il terreno in quel punto. Camminando a passo svelto su per la montagna trovarono una zona boscosa molto fitta, il posto ideale per la sepoltura. Morean adagiò il corpo ed iniziarono a scavare la terra con le mani, era l'unico mezzo che avevano a disposizione.

All'improvviso sentirono dei rumori nella zona retrostante, rumori di foglie calpestate e rami spostati. Il panico si impossessò delle loro menti e si bloccarono, la paura di essere scoperti scorreva nelle loro vene. Chi si avventurava da quelle parti? Un animale selvatico?

" Ehi, voi! Cosa state facendo laggiù? E' tardi, è pericoloso addentrarsi nei boschi a quest'ora! "

A parlare fu un uomo, molto probabilmente un cacciatore in cerca di animali notturni, dato il suo abbigliamento e il fucile che portava appeso ad una spalla. Con un movimento fulmineo, Morean riuscì appena in tempo a nascondere il corpo dietro di sé, anche se ormai il cacciatore si era insospettito e aveva notato la buca che stavano scavando. La situazione iniziava a complicarsi più del previsto. Morean avvertiva la paura e la diffidenza dell'uomo, che stringeva il pugno sull'impugnatura dell'arma. Agli occhi del cacciatore loro apparivano come due signori distinti e ben vestiti che stavano scavando nella terra, a mani nude per giunta, ad un'ora un po' tarda. Un fatto molto insolito e preoccupante già per un qualsiasi essere umano. Figuriamoci per un cacciatore, che avrebbe potuto difendersi col suo fucile.

Dorian balbettò qualcosa senza senso, ma Morean intervenne prontamente, per non peggiorare la situazione. Guardò l'uomo dritto negli occhi, col suo sguardo penetrante e magnetico, e gli disse semplicemente che lui e il suo amico erano venuti fin lassù per fare una passeggiata serale e per respirare un po' di aria fresca di alta montagna.

Straordinariamente l'uomo parve esserne realmente convinto, i lineamenti del suo viso si distesero, la mano allentò la presa sul fucile, e si allontanò, salutando bonariamente i due vampiri.

Dorian era ancora scosso dal pericolo scampato. Questa volta se l'erano vista brutta, con il cadavere della donna in bella mostra lì vicino. E' vero che erano pur sempre due vampiri contro un solo essere umano, anche se armato di fucile, ma se l'avessero ucciso avrebbero avuto un altro corpo da nascondere. Uno era più che sufficiente. Ma grazie all'intervento di Morean, questa volta usando i suoi poteri di soggiogamento, erano riusciti a salvarsi la pelle.

Ripresero il loro lavoro, cercando di sbrigarsi il prima possibile. Anche se il corpo della ragazza era piccolo, dovettero comunque scavare una buca molto profonda per assicurarsi che nessuno potesse scoprirlo e per permettere il compimento totale del processo di decomposizione, facendo così sparire anche il vestito. Poi, madre natura avrebbe dato il suo ultimo aiuto. Era faticoso scavare il terreno a mani nude, il freddo e le intemperie delle stagioni invernali lo avevano reso più duro a quelle altitudini. Ma alla fine tutto fu sistemato. Dorian si sentiva sollevato, il suo agghiacciante segreto era al sicuro, sepolto sotto metri e metri di terra.

Ora non restava che tornare da Lucien e dagli altri.


Morean Il VampiroWhere stories live. Discover now