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Il povero Dorian aveva aspettato tutto il giorno, senza vedere nessuno. Era infastidito da tutto. Qualsiasi rumore per le strade, i gridi ripetitivi degli uccelli nel cielo, gli zoccoli dei cavalli sulle pietre. Non sopportava più niente. Accidenti a Morean! Dove si era cacciato? Era letteralmente sparito nel nulla e Dorian non sapeva cosa fare. Se si fosse spostato poi Morean non l'avrebbe più ritrovato, sempre che fosse tornato a riprenderlo. Magari si era dimenticato di lui e ora avrebbe dovuto restare lì in quel paese straniero che non gli piaceva affatto. La pioggerella aveva continuato a scendere per tutto il giorno, i passanti gli lanciavano sguardi impauriti, ma c'era anche chi osava gettargli addosso occhiatacce accusatorie. Se qualche temerario si fosse mai permesso di farsi il segno della croce, Dorian aveva giurato a se stesso che lo avrebbe sbranato lì per strada, davanti a tutti, avrebbe affondato i suoi canini nel collo e avrebbe bevuto fino all'ultima goccia, così avrebbero smesso di guardarlo di sottecchi tutti quanti. Ah! Che piacere sarebbe stato! Era esasperato da tutta quella storia, le leggende, il segno della croce, aveva fame e per di più adesso era anche solo. Sperava che Morean si fosse fatto vivo al più presto possibile.

Morean e Nikolas erano ridiscesi in città. Nikolas gli aveva spiegato come rendersi invisibile e, dopo qualche tentativo, Morean ci era riuscito. Era stato più facile del previsto. Ora doveva provare il potere dell'ordine: non doveva fare altro che aumentare la forza del suo pensiero e concentrarsi sulla persona a cui voleva dare l'ordine, come quando aveva lanciato i messaggi a Seth sulla scogliera di Colares in Portogallo. In questo modo il pensiero si sarebbe tramutato in un ordine perentorio. Voleva trovare così Dorian, altrimenti gli sarebbe stato impossibile controllare in ogni angolo della città e chissà poi dove si trovava Dorian. Morean si sentiva un po' in colpa, si era messo a parlare con Nikolas del suo passato e si era dimenticato di lui, povero amico! L'aveva accompagnato dall'America fino in quei posti sperduti e freddi. Gli doveva delle scuse, ma era sicuro che Dorian avrebbe capito.

Morean si sforzò di pensare a Dorian, l'immagine del bel vampiro coi capelli biondi prese forma nella sua mente e lo chiamò. Dorian, amico mio, vieni a me. Raggiungimi. Qui, al limitare del bosco. Vieni.

Dorian sentì questa voce nella sua mente, lo chiamava, lo invitava a muoversi in una certa direzione e, senza sapere come, le sue gambe lo portarono proprio là. Sapeva che c'era qualcosa di strano in quel comando, ma non poteva fare a meno di obbedire. Temeva che quel conte Vlad l'avesse trovato. Adesso sarebbe morto, lo sapeva! Tanta fatica per poi essere ucciso miseramente qui in terra straniera da un essere leggendario! Non poteva tirarsi indietro, continuava a camminare sotto l'influsso di quel comando.

Quando raggiunse il bosco, dapprima non vide nessuno. Gli aveva forse teso una trappola? Poi una figura alta prese forma, i lineamenti sempre più nitidi, i capelli lunghi, la giacca lunga di velluto nero con disegni ricamati. Ma quello era Morean! Per tutti i diavoli dell'inferno! Come ci era riuscito? Ma chi era quell'altra persona che adesso appariva un po' più indietro?

" Dorian, amico mio! Sei venuto! Perdonami se ti ho fatto aspettare così tanto, spero che non sarai arrabbiato con me. "

" Mmmh.. Morean! Sei proprio tu? Ma mi spieghi come hai fatto? Prima non c'era nessuno e poi sei comparso all'improvviso. E quell'altro, chi è? "

" Calma, Dorian, ora ti spiego tutto. Ho trovato chi stavo cercando, sai? E' stato lui che mi ha fatto sparire quando eravamo insieme. "

" Ah, vuoi dire che...? Che lui è... ? Dunque esiste davvero! "

" Guarda che non mordo, eh! "

Disse Nikolas, per smorzare un po' l'atmosfera.

" Dorian, lui è Nikolas, colui che mi diede il Dono Tenebroso secoli fa. "

Dorian era stupito, manifestava quasi un riverente timore per quell'essere. Non era poi così diverso da loro due. E sembrava giovane anche lui, per quanto un vampiro possa sembrare giovane. Chissà cosa si era aspettato di vedere, un vampiro brutto e vecchio, con occhi cerchiati di rosso, tutto curvo e senza capelli, con unghie lunghissime e denti aguzzi che sporgevano dalle labbra livide? Stupide impressioni dei racconti gotici.

" Si, sono di bell'aspetto anche io, Dorian, come lo siete voi, del resto. "

" Lo vedo, Nikolas, lo vedo. "

" Ormai si è fatto tardi, immagino che abbiate dovuto compiere un viaggio molto lungo prima di giungere qui. Perché non venite nel mio castello? C'è posto per tutti e anche se ormai è solo una rovina dello splendido castello che fu nei tempi passati, qualche mobile è ancora in piedi, alcune poltrone e dei letti. Non penso che abbiate desiderio di dormire in una cripta per riposarvi. Le comodità fanno piacere a tutti. "

Così , i tre vampiri si avviarono verso il castello di Nikolas. Dorian aveva davvero voglia di riposare il suo corpo ma, soprattutto, la sua mente, e una bella dormita era quello che ci voleva. Morean era contento di aver conosciuto Nikolas, ma doveva parlargli ancora di molte cose.


Morean Il VampiroWhere stories live. Discover now