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Avevano percorso chilometri e chilometri sotto la pioggia scrosciante, Nosferatu era instancabile, non si fermava mai, ma Nikolas iniziava ad avvertire la stanchezza. Tutta la tensione per cercare di contrastare il suo potere e il tentativo di bruciarlo col fulmine l'avevano spossato. E lo shock di aver visto Morean finire contro quei massi, fracassarli con il suo corpo e finirvi sotto gli aveva dato il colpo finale. Sperava che si fosse ripreso, ma adesso era distante. E Dorian era quasi morto, Nosferatu gli aveva tolto quasi tutto il sangue. Ora quale sarebbe stato il suo destino?

La notte stava volgendo al termine, la tempesta era passata, la pioggia si era attenuata, ma quel mostro non accennava ancora a fermarsi. Nikolas provava rabbia nei suoi confronti.

" Si può sapere dove stiamo andando? "

Silenzio. Nosferatu non parlava con il semplice linguaggio delle parole. Questo esasperava Nikolas fino ad innervosirlo vistosamente.

" Ascoltami bene, razza di sanguisuga plurimillenaria: di me puoi farne ciò che vuoi, ma perché hai dovuto fare del male ai miei amici, eh? Perché? Rispondimi! Parla! So che puoi farlo, avanti! Non farmi perdere la pazienza! "

Ancora silenzio. Nikolas si sentiva provocato da quell'essere odioso. Sapeva che poteva sentirlo, ed era anche sicuro che lo capisse bene. Ma stava zitto. Così decise di passare al contrattacco. Voleva stuzzicarlo, visto che nelle sue condizioni era l'unica cosa che potesse fare. Era costretto a camminare con lui, adesso le gambe si potevano muovere, ma le braccia erano immobili lungo i fianchi. Che razza di potere era mai questo? Magia nera? Necromanzia?

" Hai pensato che fra poco sarà giorno? O vuoi bruciare vivo sotto la luce del mattino? "

Lo apostrofò Nikolas, con il suo solito tono provocatorio e beffardo, questa volta però intriso anche di una sottile vena di follia.

Nosferatu parve reagire a quelle parole. Si voltò verso Nikolas e sul suo volto si dipinse un'espressione incredula, ma durò poco. Sapeva che doveva ripararsi dalla luce e visto che quello sciocco lo aveva preso in giro, volle fargli conoscere sulla sua pelle cosa voleva dire addentrarsi nella terra più buia e profonda.

Iniziò a scavare con frenesia in un punto del terreno e in poco tempo si era già formato un discreto tunnel sotterraneo. Nikolas non credeva ai suoi occhi, questo vampiro stava scavando una buca per creare il suo giaciglio. E vi avrebbe condotto anche lui.

Nosferatu lo afferrò per un braccio e lo tirò giù con sé, in quella piccola galleria oscura.

Mentre scendevano, il vecchio vampiro continuava a scavare sempre più in basso, sempre più in fretta. A Nikolas non piaceva sentirsi oppresso, non gli erano mai piaciuti gli ambienti piccoli e stretti, per questo motivo non aveva mai dormito in una bara. Ma in quel momento stava respirando l'aria del terreno polveroso, le pareti di terriccio erano strette intorno a lui e una morsa d'acciaio si impadronì del suo cuore. Questa era una paura assurda che aveva avuto quando era umano e che, purtroppo, si era trascinato anche nella sua vita sovrannaturale. Anzi, adesso le sensazioni erano molto più amplificate e lui avrebbe sofferto di più la claustrofobia. Di sicuro quel farabutto gli aveva letto gli angoli più bui della sua mente e aveva trovato questa paura ossessiva che gli martellava dentro, e l'aveva usata contro di lui.

Tanto valeva venire allo scoperto ormai, pensò Nikolas, se prendeva la situazione di petto forse poteva distrarsi e non pensare alla sua ossessione.

" Bene, bravo. E adesso che conosci questo mio piccolo segreto, pensi di usarlo per uccidermi? "

Quel ragazzo parlava un po' troppo, lo stancava e aveva bisogno di riposarsi durante il giorno che stava per iniziare. Spense la sua mente, non voleva neanche più sentire i folli pensieri di questo giovane vampiro. Non sapeva ancora cosa farne di lui. L'aveva portato con sé perché voleva distruggerlo, ma la notte era ormai finita e doveva riposare adesso. Ci avrebbe pensato al calar delle tenebre quella sera stessa.

Morean Il VampiroWhere stories live. Discover now