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Durante il tragitto di ritorno, Nikolas non sapeva se parlare a Morean oppure aspettare.

La notte precedente aveva sentito qualcosa oltre ai rombi dei tuoni, qualcosa che si stava avvicinando lentamente. Camminava nelle fitte foreste dell'ovest, nella regione della Romania. E veniva verso di loro. Lo sentiva, e gli sembrava quasi di riconoscere quella presenza, un'essenza primordiale e feroce, ma anche molto intelligente. Aveva dei sospetti, ma era impensabile che fosse colui che Nikolas intuiva. Erano trascorsi secoli dall'ultima volta che lo aveva visto, dall'ultimo giorno in cui avevano lottato. Ancora non riusciva a comprendere appieno il perché di quella guerra che non aveva iniziato lui. Rise amaramente fra sé e sé. Forse era stata invidia, una gelosia fra esseri sovrannaturali. Non poteva esistere un altro vampiro così forte e capace, solo lui doveva regnare su quelle terre, le sue terre. Questo era il pensiero che quasi certamente aveva fatto nascere nell'altro essere questo senso di competizione, questa voglia di annientare Nikolas.

Era il 1267. Nikolas si era da poco stabilito in Moldavia dopo aver girato il mondo. Questo essere viveva poco distante, in Romania, ma si era accorto della venuta di Nikolas, un vampiro molto potente che nascondeva un segreto ancora più potente. Lo vedeva come una minaccia, un giovane vampiro insolente, di quelli moderni, per quando potesse essere "moderno" un vampiro come Nikolas. Questo essere era nato e vissuto sempre in Romania, tutti lo temevano e lui adorava sentire la paura negli umani, adorava vederli soffrire e agonizzare sotto i suoi artigli, si sentiva invincibile, nessuno poteva sconfiggerlo. Quelli erano solo un branco di poveri credenti religiosi, che appena vedevano un'ombra muoversi si facevano il segno della croce e correvano via. Lui aveva nascondigli sicuri. Aveva scavato metri e metri nella terra, andando sempre più in profondità, e lì andava a riposare durante il giorno. Lui era Nosferatu, il principe di quelle terre e nessuno gliele avrebbe mai portate via. Ma con l'arrivo di Nikolas le cose cambiarono. Si mosse per chilometri e chilometri, voleva conoscere quest'altro vampiro che osava mettere piede nel suo territorio, voleva cacciarlo via, anzi, voleva distruggerlo. Lui, il vampiro leggendario di tutti i vampiri, lo avrebbe annientato. Nikolas a quei tempi non sospettava minimamente della sua esistenza, e quando se lo vide arrivare, ne fu quasi contento, lui che amava le sfide impossibili, lui che amava le cose folli e fuori da ogni regola. Lo vide arrivare e lo accolse con la sua solita ironia pungente e sprezzante. Gli scappava quasi da ridere: cosa mai avrebbe potuto fargli quell'essere vecchio e gobbuto, tutto ricurvo, avvolto in un manto nero, che neanche si reggeva in piedi tanto bene. Ma Nikolas non sapeva che la sua forza era molto al di sopra della sua, nonostante lui appartenesse alla Prima Stirpe. Lo scontro fu molto duro e faticoso anche per Nikolas, nonostante fosse giovane. Non riusciva a tenergli testa, benché si impegnasse con tutte le sue forze. Iniziava a temere il peggio. Poi, senza un motivo, senza un perché, Nosferatu si fermò e tornò indietro. Fu tutto molto strano, Nikolas rimase quasi scioccato da quel comportamento. Non si poteva parlare con lui, non diceva una parola, forse era troppo antico per conoscere l'uso delle parole. Aveva sudato freddo in quei minuti interminabili che gli erano parsi ore. Dopo quella volta non l'ebbe mai più rivisto, e nemmeno se ne preoccupò. Era stato un avvertimento? Non gli importava. Aveva scampato un pericolo e questo era più che sufficiente. Se mai un giorno fosse tornato a rompergli le scatole, lo avrebbe battuto di nuovo.

Ma quel giorno ora era arrivato. Era ancora distante dalla città, lo percepiva, ma avrebbe impiegato poco tempo per raggiungerlo. Ne avrebbe parlato con Morean, doveva farlo. Lui e Dorian erano suoi ospiti e se per caso si fossero mai trovati a dover combattere una battaglia imprevista, era giusto che lo sapessero in anticipo.

Una volta tornati al castello, Nikolas non potè più aspettare e parlò per primo, raccontò tutta la storia e di come la notte precedente aveva sentito questa presenza.

" Nosferatu! Roba da non credere! Ah, ma io sapevo che esisteva veramente ! Lo sapevo! E adesso sta venendo qui. Con cosa ci difendiamo? Come combattiamo se tu, Nikolas, non sei riuscito a tenerlo a bada? E poi non sappiamo neanche se, in quell'occasione, lui abbia davvero usato tutta la sua forza o solo una parte... Siamo venuti a morire in Moldavia... "

" Calmati, Dorian, non è il momento di perdere la testa. Ragioniamo. Nikolas, per quale motivo pensi sia tornato questo Nosferatu? "

" Sinceramente? Non lo so. Sono passati secoli e non si è mai più rivisto e sbuca fuori di nuovo adesso. Potrebbe avercela ancora con me, potrebbe essere tornato per darmi un'altra delle sue "lezioni" su chi comanda in questa zona. "

Nikolas era serio, più serio del solito. Morean lo aveva visto così accigliato e cupo quando si erano incontrati la prima volta. Questo era un bel guaio. Un'altra situazione complicata da risolvere. Morean iniziava ad essere un po' stufo, le cose negative si stavano ripetendo un po' troppo spesso ultimamente. E questa, forse, era la peggiore. Non sapeva se ne sarebbero usciti vivi da questo scontro. Se era vera l'ipotesi di Dorian, che il primo scontro avvenuto fra Nikolas e Nosferatu era solo un gioco, e Nikolas aveva faticato parecchio per tirarsene fuori, questa volta non avrebbero avuto scampo contro i poteri totali di Nosferatu.

" Quanto tempo pensi che abbiamo prima che questo essere arrivi qui? "

" Non molto direi, Morean. E' vicino e già questa notte potrebbe essere qui. Di giorno non può muoversi come facciamo noi, quindi si ferma e scava il suo giaciglio nella terra profonda. Ma di notte recupera il tempo perso. "

" E va bene, se c'è da affrontare un altro problema, lo risolveremo insieme, come abbiamo sempre fatto, vero Morean? "

" Gia... "

Morean colse l'occasione per raccontare a Nikolas la sua storia, tutti gli imprevisti e problemi gravi, gli raccontò tutto dall'inizio fino alla fine, avevano molto tempo a disposizione e non potevano fare nulla. Avrebbero aspettato il crepuscolo. Loro erano tre vampiri, uno dei quali un anziano molto potente, tre vampiri contro questo essere primordiale. Era un'attesa snervante, ma il racconto di Morean attenuò un po' l'agitazione generale.

Restarono per tutto il tempo al castello, non era prudente che qualcuno di loro si allontanasse anche solo per fare una passeggiata, Nosferatu poteva arrivare ed attaccare in qualsiasi momento.

La sera venne, il cielo si oscurò poco a poco e si accesero le luci nelle case. Tutto era tranquillo per le vie della città, le ultime persone che erano ancora per strada stavano rientrando a passo svelto: agli abitanti non piaceva molto rimanere in giro quando faceva buio. E neanche quella notte la luna sarebbe apparsa in cielo, coperta dalle costanti nuvole.

Nikolas sentiva che Nosferatu era quasi arrivato al limitare della foresta davanti al castello. Il tempo di attesa stava per scadere.

" Bene, sembra che il nostro ospite sia arrivato, finalmente. E' qui nella foresta di fronte. Scendiamo, facciamoci vedere che siamo in tre questa volta. Non so perché sia venuto, non riesco a trovare una risposta. "

I tre vampiri scesero le grandi scale e si trovarono all'entrata del castello. Si diressero cautamente in direzione degli alberi, restando sempre a debita distanza. La zona era completamente buia, un umano avrebbe fatto fatica a distinguere i contorni delle alte montagne e degli alberi, ma loro ci vedevamo meglio con la loro vista potenziata, ma Nosferatu era ancora nascosto da qualche parte. Gufi e civette cantavano ogni tanto nel bosco, con i loro versi inquietanti.

Il primo ad accorgersi di qualcosa fu Dorian. Era teso al massimo, i suoi sensi sempre vigili, vide un movimento molto veloce in mezzo agli alberi, nella parte vicina alla radura. Ma fu un movimento fulmineo e veloce, un'ombra più scura del buio. Da quando erano usciti dal castello, Nikolas non aveva più ricevuto nulla, tutto taceva. Nosferatu voleva coglierli di sorpresa schermando la sua mente, ma loro erano già pronti a riceverlo.

Morean si avvicinò alla radura di qualche passo e parlò all'oscurità, sperando che Nosferatu sentisse e venisse fuori.

" Sappiamo che sei lì. Vieni fuori, fatti vedere! "

Silenzio. Persino i gufi e le civette avevano interrotto i loro canti notturni. Tutti e tre scrutavano attentamente gli alberi laggiù in fondo. All'improvviso un fulgore rossastro apparve ai loro occhi e una forma scura si avvicinò alla radura. Nikolas e Dorian furono subito accanto a Morean in un baleno. Questa tetra figura stava uscendo dalla macchia di alberi.


Morean Il VampiroWhere stories live. Discover now