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Molto più a nord, Seth stava tornando a casa. Non conosceva i piani di Morean, non gliene aveva parlato, ma quando lo vide alzarsi in volo con Van Der Meer sulle spalle, aveva intuito qualcosa. Sperava solo che fosse andato tutto bene. Quel ragazzo aveva una certa predilezione nel cacciarsi nei guai. Così uscì dal bosco, discese la collina e si avviò verso Parigi sotto le prime luci dell'alba.

Morean tornò quella notte. Per prima cosa voleva andare a casa a salutare la piccola Ebony: era da qualche giorno che non la vedeva e aveva proprio voglia di accarezzarle il suo soffice manto e coccolarla un po'. Quando arrivò a casa, lei era già dietro la porta che lo aspettava. Fu una grande gioia per entrambi rivedersi. Ma ora doveva andare da Seth, doveva fargli sapere che stava bene, che era andato tutto secondo i suoi piani.

Bussò alla sua bottega, ma nessuno venne ad aprirgli, così salì fino al primo piano in volo, stando attento che non ci fosse nessuno nei paraggi. Si fermò davanti alla finestra della camera e vide Seth intento a studiare un oggetto che aveva fra le mani. Era il pugnale di Van Der Meer. Picchiò le dita sul vetro della finestra e Seth gli aprì.

" Buon dio! Morean! Sono così contento di vederti! Vieni qua, fatti abbracciare figliolo! "

" Si, ma vacci piano Seth. Sono ancora un po' malconcio... "

" Accidenti, lo vedo... Ma che hai combinato per ustionarti a questo modo? "

E Morean gli raccontò tutto quello che era successo, del suo viaggio e della morte di Van Der Meer.

" Tu sei pazzo! Avresti potuto morire anche te, ti rendi conto? Non potevi semplicemente ucciderlo alla vecchia maniera? Avremmo poi seppellito il corpo da qualche parte. "

" No, non era quello che volevo io, e poi sarebbe stato troppo rischioso seppellirlo, qualcuno poteva scoprirlo. "

" Ah, e invece portarlo fin laggiù era più semplice, vero? "

I due risero insieme, un momento di leggerezza dopo un periodo così carico di tensioni.

" Tu, piuttosto, cosa stai facendo con il pugnale? "

" Oh, niente, voglio studiarlo un po'. Voglio conoscerne la storia, come è stato fatto, se l'hanno creato i Van Der Meer e, soprattutto, come è stato intriso di verbena. Siccome la verbena agisce solo se viene a contatto con il sangue di vampiro, e anche se viene ingerita, penso che solo la lama sia infetta. Comunque è ancora tutto da vedere. "

" Certo che tu hai sempre voglia di romperti la testa con nuovi enigmi. "

" Già. E tu cosa farai adesso? "

" Beh, a dire il vero non lo so... Parigi inizia a starmi un po' stretta, in ogni posto rivedo Isabelle, rivedo noi insieme per le strade, mano nella mano... Ogni luogo, ogni cosa mi parla di lei... Forse dovrei andarmene via, almeno per un po'... Non lo so... "

A Seth si strinse il cuore a sentir parlare così Morean. Sentiva che la sua ferita era ancora aperta e molto profonda. Quelle, purtroppo, erano cose che non guarivano facilmente, anzi, non guarivano mai. Comprendeva il suo stato d'animo, capiva il suo bisogno di evadere da questa città, aveva troppi ricordi qui, e i ricordi a volte non sempre sono un bene, feriscono in un modo tutto particolare. Avrebbe voluto averlo accanto a sé, un amico vero, e gli dispiaceva se Morean se ne fosse andato via. Ma lo capiva.

" Lo capisco, Morean, capisco tutto. E come faresti con Ebony? "

" Se decidessi di andare via, la porterei con me. Non potrei mai abbandonarla. Ma ora ho proprio bisogno di farmi una bella dormita. "

I due vampiri si salutarono. Seth tornò al suo pugnale, pensieroso, e Morean andò a casa. Non voleva pensare più a niente adesso, voleva solo riposare con Ebony accanto.


Morean Il VampiroDonde viven las historias. Descúbrelo ahora