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Lysianthus scese la montagna a passi veloci e decisi, Shiva e Darin lo seguivano silenziosi. Il vento gli aveva portato l'eco di una voce che lui conosceva molto bene, ma non voleva credere che fosse davvero lei, eppure persino la natura gli stava dando conferma in quel momento. Era la voce di Fiona che gli aveva sussurrato attraverso i fiocchi di neve, ne era sicuro. Avrebbe riconosciuto quella voce in mezzo a milioni di altre voci. Ma nonostante questo, non si lasciò intenerire l'animo. Anzi, la rabbia stava salendo dentro di lui. Man mano che si avvicinava captava altre presenze, ma non erano streghe come lei. Erano esseri sovrannaturali, ma molto più pericolosi di una strega. Erano vampiri e lui lo sapeva. Era il suo istinto. Come succede fra vampiri, che riescono a sentire la presenza di altri vampiri, anche Lysianthus sapeva riconoscere altri esseri sovrannaturali. Non era neanche preoccupato del fatto che Fiona si trovasse insieme a due vampiri. E l'altra strega chi era? Poco gli importava. Gli avrebbe scacciati dal suo regno. Non voleva vederli. Non voleva vedere lei.

Lysianthus si fermò dietro a degli alberi che si trovavano vicino alla sua caverna. Li vide. Loro erano già arrivati. E lei era lì con loro. Notò un'espressione di smarrimento sul viso di Fiona. Forse perché lo stava cercando e non lo aveva trovato. Per di più, i due vampiri avevano spostato i tronchi di pino che fungevano da protezione per l'entrata della caverna e, all'interno, la caverna era vuota.

Shiva e Darin ringhiarono di nuovo, questa volta più forte. Avvertivano un pericolo, capivano che qualcosa turbava il loro amico e loro avevano paura.

" Sshhh, state buoni, vi ho detto! Non devono sentirci, non devono sapere che noi siamo qui. "

Ma ormai era troppo tardi. Fu la prima volta che Shiva e Darin disobbedirono a Lysianthus. Ringhiarono ancora, lanciando poi un ululato acuto. Continuavano a percepire questo pericolo imminente ed erano pronti ad attaccare quel gruppo di esseri che si trovava laggiù, proprio davanti alla caverna.

Quando giunsero davanti alla caverna, Fiona ebbe un tuffo al cuore e le tremarono le gambe. Stava per rivederlo, dopo tutto questo tempo. Più che emozionata, era spaventata. Sapeva che non si era più fatta vedere, sapeva di averlo abbandonato, ma l'aveva fatto per il suo bene, per non metterlo in pericolo. Chissà se Lui lo avrebbe capito. Ma, nonostante la flebile speranza di una comprensione da parte di Lysianthus, nel cuore di Fiona iniziò a farsi strada l'incertezza e il pensiero reale che Lui avesse covato rancore in tutto questo tempo.

Dorian e Morean liberarono l'ingresso della caverna dai tronchi di alberi, ma quello che trovarono dentro la caverna fu una bastonata per Fiona. Non c'era nessuno. I segni di un fuoco acceso ore prima erano l'unica cosa presente in quel posto. Tutto il resto era spoglio, proprio come un tempo. Fiona entrò nella caverna, per assaporare i ricordi amari che le ritornavano in mente, mentre si trovava nello stesso identico luogo in cui, molti anni prima, era sbocciato l'amore fra lei e Lysianthus. Una lacrima le rigò il viso, un triste sorriso le apparve in volto mentre girava la stanza, toccando la roccia con le mani, come per sentire gli eventi passati. Quando Fiona uscì dalla caverna, Morean e gli altri capirono che avevano fatto un buco nell'acqua.

" Allora? Dov'è il tuo Lysianthus, Fiona? Dov'è? Ci hai portato fin quassù, sicura di trovarlo, ma invece non c'è. Dov'è il tuo grande mago? "

Disse Dorian in tono aggressivo. Riusciva a controllare a stento la sua delusione, la sua rabbia, e questo Morean lo sentiva. E lo vedeva. Gli occhi di Dorian stavano iniziando a cambiare colore, delle piccole vene nere erano apparse intorno ai suoi occhi e mentre Dorian parlava, Morean aveva notato che aveva le mani fortemente chiuse a pugno e i suoi denti erano più grossi del solito. Dorian era una mina vagante. Se fosse esploso di rabbia, come temeva, avrebbe combinato qualche altro guaio, come aveva fatto con la ragazza nel vicolo in città. Nonostante la bassa temperatura, Morean iniziò a sudare e piccolissime gocce vermiglie comparirono sulla sua fronte, per congelarsi subito dopo. Si avvicinò a Dorian, tenendolo sempre sotto controllo, pronto a fermarlo nel qual caso lui fosse uscito fuori di senno.

Fiona era sconvolta, un po' perché non aveva trovato Lysianthus, un po' perché era ritornata nella caverna e i ricordi l'avevano ferita di nuovo. Il suo volto era teso, era in preda allo sconforto e quasi sul punto di piangere. Poi, nella quiete della foresta innevata, si udirono distintamente degli ululati. Lupi, pensò Morean. Si stava mettendo male. Se fosse stato un branco avrebbero dovuto ucciderli, sempre che i lupi non li avessero uccisi per primi. Ma Morean non voleva arrivare a tanto, non voleva uccidere un animale. Fiona spalancò di colpo gli occhi. Lupi. Allora Lui era lì nei dintorni. Si ricordava che aveva due lupi come compagni, anche se era un po' strano che dei lupi vivessero per così tanto tempo.

" E' qui! Lysianthus è qui vicino, questi sono i suoi lupi! "

Fiona sembrava aver cancellato per un attimo il suo stato d'animo angosciato, ed era felice, realmente felice, di sapere che Lui era vicino. Lo chiamò con tutta la forza che aveva in corpo.

" Lysianthus! So che ci sei, ho riconosciuto i tuoi lupi. Ti prego, fatti vedere! Ti supplico! "

Cadde in ginocchio sulla neve e si guardò intorno, con il disperato desiderio di vederlo apparire da qualche parte.


Morean Il VampiroWhere stories live. Discover now