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•Jennifer•
Si mise sopra di me e riprendemmo a fare l'amore per la seconda volta.
Quando finimmo continuammo a stare sotto le coperte, a mangiare biscotti al cioccolato, fino a sera.
«Mh..dovremmo sistemarci. Tra poco arriverà mio padre.»
Sette «Uffa...»
«Dopo cena potrei passare in camera tua...chi lo sa.» dissi dandogli un ultimo bacio prima di alzarmi.
Sette «Tu passi sempre in camera mia, Jen.» rise.
Risi anch'io.
In effetti aveva ragione. Passavo più tempo in camera sua che nella mia.
Presi l'intimo sparso per la stanza e, dopo che lo misi, recuperai anche gli altri indumenti.
Infine mi girai e notai Sette che già aveva messo in pantaloni.
Mi dava le spalle poiché stava prendendo la maglietta.
In quell'istante vidi un enorme cicatrice che gli percorreva tutta la colonna vertebrale.
«Sette...ma che ti è successo qui?» dissi avvicinandomi per sfiorare quel segno.
Sette si allontanò «Nulla.»
«A me non sembra "nulla". Puoi parlarne con me, lo sai.»
Sette « Dico davvero, non è niente. Appartiene al passato ormai »
Non si sbilanciò più di tanto per questo non insistetti.
Rimasi in silenzio e lo guardai indossare velocemente la maglietta.
Che mi nascondeva? Volevo davvero capire.
Dopo qualche minuto sentimmo la voce di mio padre al piano di sotto e andammo da lui per cenare.
Rimasimo in silenzio finché non finimmo.
Aiutai mio padre con la cucina mentre Sette andò in camera sua.
James «Che ha Sette?»
«Forse sarà in ansia per il primo giorno di scuola...non saprei.» dissi sistemando i piatti e le posate al loro posto.
James «Può essere. Vai da lui.»
«Va bene.»
Lasciai mio padre sistemare le ultime cose mentre io andai da Sette.
Bussai prima di entrare e lo trovai vicino alla scrivania che stava sistemando lo zaino.
«Ehy, pronto per la scuola?» dissi avvicinandomi.
Sette «Un po' ansioso.»
«Ci sta.» mi avvicinai mentre stava riponendo l'astuccio al suo interno «Sicuro di stare bene? Sei rimasto in silenzio per tutta la cena.»
Sette «Ti ho detto di si.»
Lo guardai chiudere la zip dello zaino e poi posarlo sulla sedia.
Sembrava nervoso.
Forse non avrei dovuto chiedere della cicatrice...
«Vado in camera mia...»
Sette «Aspetta Jen, scusami. Sono solo agitato.»
«É per quello che ti ho chiesto prima? Ero solo preoccupata...»
Sette «Un po'. Non mi va di parlarne anzi dovresti cercare la pendrive e darmela.»
«Va bene...okay.»
Uscì senza dire altro e andai in camera mia.
Per la curiosità aprì il cassetto del mio comodino e presi la pendrive.
La guardai per qualche secondo e poi presi il computer.
Se lui non voleva dirmi la verità...avrei visto da sola cosa mi nascondeva.
Collegai la pendrive al PC e, dopo aver messo le cuffie, feci partire il primo video.
Erano davvero tanti....
Il video iniziava con dei bambini dentro a delle culle.
Erano così carini che provai tenerezza.
Chissà perché erano lì.
Successivamente cambiai e guardai con attenzione i primi minuti del secondo video dove venivano inquadrati dei ragazzi, tra cui notai Sette.
Erano posizionati uno dietro l'altra mentre un signore con un camice bianco prelevava del sangue.
Mandai avanti il video ma ciò che vidi era peggio dell'inizio.
C'era dei ragazzi legati a dei lettini.
Alcuni si dimenavano, urlavano, piangevano mentre altri erano già rassegnati.
Mi mancò il respiro...e stoppai il video per vederne un altro.
All'inizio c'era scritto "Reazione ai tumori".
Iniziò il video e notai alcuni ragazzi insieme a Sette, girati di spalle.
Erano impauriti e perdevano sangue lungo tutta la schiena...
Alcuni dottori, se così potevo definirli, si avvicinarono a un ragazzo per inniettargli qualcosa.
Alla fine riuscì a sentire cosa dicevano.
Si trattava di un esperimento sui tumori...
Un esperimento dove quel ragazzo avrebbe potuto perdere la vita.
Levai subito il video e decisi di vedere l'ultimo...
Forse non era stata una buona idea.
Ritraeva un ragazzo tagliato in piccoli pezzettini...
Era una scena orribile...
Presi un respiro e lessi sotto al video "Cavia non idonea"
Provai un senso di angoscia che mi sentì male...
Riuscì a fare una copia dei file ma poi decisi, subito dopo, di levare tutto e staccare la pendrive.
Ero diventata pallida e per poco non mi venne da vomitare.
Posai tutto al posto e poi mi misi a letto per calmarmi.
Ora capisco perché è così difficile per lui parlarne...
Non immagino come si sia sentito mentre era lì.
Prima di andare a dormire presi la pillola anticoncezionale e poi mi misi sotto le coperte per non pensare a nulla.
Avevo già visto abbastanza.

L'indomani mattina mi alzai un po' più tardi del solito ed uscì lentamente dalla mia camera.
Andai giù e trovai Milo mentre giocava con una pallina colorata mentre Sette già aveva finito di fare colazione.
«Ehy, buongiorno.»
Sette «Ti ho preparato la colazione.»
«Mh, ti adoro.» gli diedi un bacio sulle labbra e poi guardai i pancake con la Nutella.
Erano già a tavola e subito presi posto.
Sette «Tuo padre è andato a lavorare, tu cosa vuoi fare oggi?»
«Stavolta decidi tu.» dissi dopo aver finito di mangiare il pancake.
Sette «Non saprei...non è meglio se decidi tu? Hai le idee migliori.»
Mi alzai e andai da lui «Devo fare la doccia...e sinceramente non mi dispiacerebbe se ci fossi anche tu.» gli diedi un bacio più intenso.
Sette «Davvero?»
«Si, davvero.» sorrisi e lo portai in bagno con me.
Subito ci spogliammo insieme ed entrammo dentro la doccia.
Ci baciammo e poi lo feci avvicinare a me.
Sembrava insicuro, per questo gli diedi una mano ad entrare dentro di me con delicatezza.
Alla fine fecimo l'amore sotto il getto d'acqua calda.
Eravamo così eccitati che si sentivano solo le nostre voci mischiati ai sospiri.

Quando finimmo ci lavammo per bene e poi Sette mi aiutò ad uscire dalla doccia.
Mi coprì con l'accappatoio e gli diedi un bacio «É stato meraviglioso.» sorrisi.
Sette «Tu sei meravigliosa.»
Gli diedi un ultimo bacio e poi uscimmo dal bagno avvolti dall'accappatoio.
«Vado a sistemarmi e poi vengo in camera tua.»
Sette «Va bene.»
Andò in camera sua e io nella mia.
Mi vestì, asciugai i capelli e poi infine aprì il comodino dove avevo riposto la pendrive.
Dovevo dargliela.
La strinsi tra le mani e poi infine andai da Sette.
«Ehy, credo che questa ti serva.» gliela misi sopra la scrivania.
Sette «La mia pendrive...grazie!»
La conservò e poi mi sedetti sul letto.

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