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•Sette•
Non sopportavo di dover aspettare così tanto. Questo posto era noioso. Volevo andarmene.
Mi affacciai alla finestra ad osservare la gente fare la loro solita routine, poi sentii la porta aprirsi.
Jennifer.
«Oh, grazie al cielo sei qui. Stavo cominciando a pensare che non venissi più...»
Jennifer «E invece eccomi qui.»
«Mi sei mancata.» mi avvicinai e l'abbracciai.
Jennifer «Anche tu. Ti trovo molto meglio di ieri.» disse una volta sciolto l'abbraccio «L'infermiera ti ha detto qualcosa?»
«No, nessuno mi dice niente. Ho chiesto molte volte.»
Jennifer «Capisco, va bene.»
Notai che non mi guardava negli occhi ma tendeva a ignorare il mio sguardo così mi avvicinai ancora di più e la baciai facendola sussultare.
Approfondii di più il bacio ma quando mi staccai sembrava triste. Non voleva più?
«Non ti è piaciuto?»
Jennifer «Non è questo. È solo che...non capisco.» disse confusa «Provi qualcosa per me? Voglio saperlo.»
Rimasi stupito dalla domanda e non risposi subito.
Che cosa voleva dire? Io non sapevo...
«Che significa?»
Jennifer «Sette...voglio solo sapere cosa provi per me. Quando ti sto vicino...mentre ci baciamo.»
«Io non lo so descrivere. Non ho mai provato niente del genere. So soltanto che mi piace stare con te, soprattutto quando ci baciamo.»
Jennifer «Capisco, va bene. Forse sono stata troppo frettolosa...»
Non capivo veramente cosa volesse che facessi.
«Davvero, Jen. Io non so cosa dirti...» le spostai i capelli dal viso «Non voglio vederti triste per colpa mia. Sei così bella quando sorridi...»
Si limitò a guardarmi ed a fare un piccolo sorriso.
Stavo per dire qualcos'altro ma la signora che mi controllava entrò in stanza.
Assistente sociale «Ancora questa ragazzina?!»
Jennifer «É solo una visita. Andrò via tra poco.»
Assistente sociale «No. Tu non dovresti essere qui. Tuo padre ha detto che non vi conoscevate.»
«Tuo padre...ha detto cosa?»
Assistente sociale «Ragazzina lascialo stare e vattene. Tanto sai già che sta morendo. Non potete stare insieme»
«Cosa?! Che sta succedendo!?»
Jennifer «Sette...è un discorso complicato...»
«Che significa?!»
La signora spinse Jennifer verso l'uscita e chiuse la porta prima che potesse parlare.
«Ma che sta facendo? Non può trattarla in questo modo!»
Assistente sociale «Tu farai come dico e non si discute. Adesso stai seduto.»
«Lei non è nessuno per dirmi cosa fare!»
Assistente sociale «Io sono il tuo custode da quanto il signor Cooper ti ha lasciato.»
«Lui non mi ha lasciato!»
Assistente sociale «Oh, davvero? Pensi Veramente che ti vorranno ancora dopo averti scaricato qui? Ti svelo un segreto ragazzino. Gli orfani restano orfani. Ed è questo ciò che sei. »
«Non credo ad una sola parola! »
Assistente sociale «Da questa stanza non uscirai.»
Entrò la dottoressa interrompendoci.
Dottoressa «È il momento.»
«Di cosa?!»
Assistente sociale «Si, faccia pure.»
Dottoressa «Dobbiamo solo farti dei controlli e poi sarai libero, ok?»
Annuii e mi portarono fuori con tutto il lettino.
Entrammo in un'altra stanza con dei macchinari e con dei signori che indossavano dei camici e mascherine.
«Che volete farmi?»
Dottoressa «Ti faremo una piccola punturina e non sentirai nulla.»
Notai uno dei quei tizi con una siringa enorme e il mio Cuore iniziò a battere all'impazzata.
Scesi velocemente dal lettino e scappai via lasciandomi alle spalle la dottoressa urlare.
Entrai nei bagni e misi l'estintore davanti la porta per bloccarla.
Cominciarono a bussare ed ad urlare il mio nome tra cui anche l'assistenza sociale.
Assistente sociale «Non puoi restare rinchiuso lì per sempre! Esci immediatamente ragazzino!»
Provai a cercare una via d'uscita ma non c'era...
Mi misi seduto sul pavimento mentre fuori provavano a sfondare la porta per entrare.
Quando entrarono, scoppiai a piangere.
Dottoressa «Non ti faremo niente ragazzo, stai tranquillo.»
Assistente sociale «Questo è assurdo. Sono io la tutrice. Decido io.»
Dottoressa «Il ragazzo non ha motivo di restare ulteriormente. Potete andarvene.»
Assistente sociale «Troveremo un altro ospedale dove fare le analisi! Si sta perdendo un'occasione d'oro!»
Gli uomini della sicurezza mi fecero uscire dal bagno e mi lasciarono nelle mani di quella perfida strega.
Assistente sociale «Ora ce ne andiamo immediatamente da questo posto.»
«Non voglio andarmene! »
Assistente sociale «Sei un bambino. Farai come dico io!»
«Io non mi muovo!»
Mi diede uno schiaffo forte e mi afferrò per il braccio strattonandomi e trascinandomi fino all'uscita.
«Lasciami! Sei pazza!!»
Assistente sociale «Se non la smetti ti ammazzo!»
Fermó un taxi e apri la portiera buttandomi dentro con la forza. Approfittai del momento per aprire la portiera opposta e scappare in strada.
Assistente sociale «Brutto bastardino! Vieni qui!»
Corsi più veloce che potevo per allontanarmi da lei.
Mi nascosi in un piccolo vicolo dietro a dei cassonetti dell'immondizia e aspettai la notte per uscire.
Faceva freddo ma non avevo niente con cui coprirmi.
Mi ero completamente perso e non sapevo come tornare a casa.

My Dream Is YouWhere stories live. Discover now