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Pranzammo e dopo che finimmo sentì qualcuno bussare alla porta.
Mi alzai e andai ad aprire.
Era Brianna.
Entrò e appena salutò mio padre andammo in camera mia per riprendere il discorso che avevamo interrotto a scuola.
Brianna «Allora?»
Mi sedetti sul letto «Di che vuoi parlare?»
Brianna «Per esempio potresti iniziare con il perché sei spartita all'improvviso.»
«Per Sette.» dissi andando dritta al punto «In questi giorni ho avuto dei problemi con mio padre e lui.»
Brianna «Ovvero?»
Gli raccontai in breve ciò che era successo in questi giorni partendo dalle condizioni di salute di Sette, dell'assistente sociale e infine della sua scomparsa.
Brianna «Ah...bel casino.»
«Sono stata una sciocca a metterti da parte. Parlerò anche con i ragazzi...»
Brianna «Dovresti. Erano preoccupati pure loro.»
«Mi dispiace. Ho litigato anche con Dustin e...non so veramente cosa fare.»
Brianna «Di che parli?»
«Non credo di voler stare ancora lui. La mia mente è troppo incasinata...e credo di provare qualcosa per Sette.» dissi mettendomi un cuscino sul viso «Sono patetica!»
Brianna mi tolse il cuscino e continuò a parlare «Ne sei convinta?»
«Io...si.»
Brianna «Non so veramente come aiutarti Jen. Lui è malato...come puoi starci?»
«Lo so...ma vorrei provarci.»
Brianna «Jen, è una relazione un po'...difficile. Pensaci.»
Annuì «É quello che sto facendo da giorni. Spero di arrivare a una conclusione.»
Brianna «Ci riuscirai. Nel frattempo...direi di cambiare discorso e fare qualcos'altro.»
Sorrisi e la abbracciai «Grazie di aver capito...»
Ricambiò e dopo qualche minuto decidemmo di vedere un film insieme.
Quando finì mi abbracciò nuovamente e poi uscì di casa.

Dopo cena mio padre uscì di nuovo in cerca di Sette mentre io rimasi a casa.
Non voleva che andassi con lui quindi stavolta mi misi ad aspettare.
Erano passate ore.
Ormai era mezzanotte ed ero davvero stanca.
Stavo chiudendo gli occhi per riposarmi quando sentì la porta spalancarsi.
James «Jennifer! Aiutami!»
Vidi Sette tra le braccia di mio padre.
Era magrissimo e stava tremando come una foglia.
Lo portò subito dentro mentre io diedi una mano a Sette appena lo mise giù.
Lo coprì con una coperta calda che era sul divano e lo abbracciai dolcemente «Andrà tutto bene...»
Aveva le mani gelate e le sue labbra era di un violaceo scuro.
Sciolsi l'abbraccio e andammo con calma in bagno mentre mio padre apriva i rubinetti per far scorrere l'acqua calda.
James « È stato al freddo per giorni...»
Cercai di aiutare Sette ma mio padre mi fece uscire dal bagno per pulirlo e farlo vestire con abiti puliti.
Appena uscì sembrava un'altra persona.
I capelli erano più luminosi, le sue labbra erano ritornate rosa e non tremava più come prima.
Dopodiché lo fece andare in stanza e appena mio padre uscì si avvicinò a me.
James «Jen, ti stai con lui in caso si dovesse svegliare. Io vado a parlare con gli assistiti sociali»
«Va bene. Starò con lui.»
Infine si allontanò mentre io entrai in stanza di Sette.
Sperai non fosse ancora arrabbiato con me.
Era sul letto e notai che si stava per svegliare.

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