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I giorni trascorrevano e io non avevo ancora dato una risposta a Due. Aveva iniziato a tenermi il broncio. Ma che colpa avevo?
Non avevo più scuse per evitarlo.
Provai in tutti i modi di trovare delle prove ma niente da fare. Come potevamo chiedere aiuto senza prove?
A pranzo vidi Uno starsene in camera sua e mi venne un'idea in mente. Magari lui sapeva e poteva dirmi cosa succedeva davvero qui.
Finii il pranzo e mi avvicinai alla sua stanza. Bussai due volte prima di entrare ma mi accorsi che la porta era chiusa a chiave.
«Ehy, Io sono Sette, tu?»
Nessuna risposta nemmeno mi guardava.
Diversamente dalle altre stanze, la sua era fatta interamente di vetro.
«Che stupido, sei Uno ovviamente.» sorrisi «Ti va di fare una chiacchierata? Perché non vuoi giocare con noi?»
Nulla.
Due uomini della sicurezza si misero davanti la porta e mi dissero di andare via.
«Devo parlare con Uno»
La voce stridula di Victoria intervenì. Come faceva ad essere dappertutto?!
Victòria «Non puoi parlare con Uno.»
«Perché?»
Victòria «Sta male ed è molto contagioso. Non vorrai essere contagiato? Torna in stanza»
«No.» dissi.
Victòria sorrise  « No?»
«Sei sorda? Voglio solo scambiare due parole con lui»
Victòria «Sei insubordinato. Sapete dove portarlo.» si riferì alle due guardie che mi afferrarono per le braccia.
«Dove mi portano?! Non ho fatto nulla!»
Victòria «Passa un buon weekend» disse mentre mi trascinavano via.
«Weekend?!»
Mi buttarono in una stanza buia e mi chiusero dentro.
Restai rinchiuso per non so quanto tempo. Era buio, faceva freddo e non c'era neanche del cibo. Stavo morendo di fame e nessuno ascoltava le mie suppliche.
Quando aprirono la porta, la luce del corridoio mi accecó e venni trascinato fuori con la forza.
La prima cosa che vidi  furono i condotti dell'aria di cui parlava Due, e in alto c'era la sala controllo.
Sembrava tutto perfetto eccetto per una cosa: il laboratorio non era situato a destra ma a sinistra.
Possibile che la mappa di Due fosse sbagliata?
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare ulteriormente perché mi gettarono letteralmente nel pavimento della mia stanza dove mi accolse Due.
Due« Sette, sei vivo !»
«Lo sono?...» con un piccolo sorriso.
Due «Ti porto subito da mangiare e da bere! Sarai affamato!»
Non mi mossi da terra, d'altronde non avevo nemmeno le forze. Lo aspettai e poi divorai tutto ciò che mi aveva portato.
Due «Sei sparito per tre giorni...»
«Tre?!»
Due annuì «Pensavo di non rivederti più...mi sono preoccupato da morire»
«C'era tanto freddo...»
Due «Vieni, alzati dal pavimento.»
Mi aiutó a sdraiarmi sul letto ed a coprirmi..
Due« Vedrai che starai meglio. Ma non capisco perché sei andato da Uno. Lo sai che è vietato»
«Volevo parlare con lui...»
Due «Non farlo più o ti rinchiuderanno di nuovo là dentro.»
Annui, era ancora troppo presto per parlargli della mappa e di ciò che avevo notato qui aspettai la mezzanotte.
00:20
«Due,  la mappa è sbagliata»
Stavo provando a convincere Due.
Due «Impossibile. L'ho rubata ad una guardia. Perché dovrebbe portarsi dietro una mappa errata?»
«Non lo so!»
Due «Avrai visto male. Probabilmente eri stanco, non mangiavi da giorni, anzi sicuramente.»
«Dammi solo altro tempo per dimostrarti che ho ragione»
Due «Sette...stiamo già perd troppo tempo per delle cose futili. Cos'è che aspetti? Che qualcuno venga a salvarci? Non verrà nessuno. O ci salviamo da soli o moriremo qui»
«Un altro po' di tempo. E se non avrò trovato delle prove, farò come vuoi tu»
Due«Quanto sarabbe questo "po'"?»
«Due, tre settimane.»
Due « Un altro mese...Mi stai chiedendo un mese, Sette.»
«Per favore!»
Due fece un respiro profondo e poi annuì.
Lo abbracciai «Grazie! Non ti deluderò!»
Due «Sbrigati a trovare ciò che cerchi»

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