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•Sette•

Mi svegliai indolenzito e guardai il letto vuoto di Otto.
Piansi come un disperato. Mi lasciarono solo in quella stanza per giorni. Nemmeno Darell venne a trovarmi. Le mie proteste e i miei pianti furono inutili.
Non vidi mai più Otto. Mi trasferirono nuovamente in un'altra struttura ma stavolta mi bendarono gli occhi. Non sapevo esattamente il motivo ma poco mi importava. Erano passati mesi dall'ultima volta che parlai con qualcuno.
Mi fecero entrare e sedere prima di togliermi la benda.
Darell «So che non vorresti parlare con nessuno ma questi signori hanno qualcosa da dirti.
Lui è il direttore Brooks e lei, la sua segretaria, Victoria»
Brooks «Tu devi essere il Sette»
Mi rifiutai di parlare con lui e mi limitai ad abbassare lo sguardo.
Brooks «Silenzioso. È questo che vorrei da tutti gli altri. Beh, basta chiacchiere per oggi. Voglio che lo mettiate insieme agli altri.»
Darell «Si direttore»
Brooks «E Victoria, voglio un rapporto completo, ventiquattrore su ventiquattro.»
Victoria «Sarà fatto.»
Alcuni uomini vestiti in divisa nera, mi presero con violenza e mi buttarono in una enorme stanza insieme ad altri ragazzi, che si misero a fissarmi e a borbottare qualcosa sottovoce.
Mi alzai dal pavimento e spolverai un po' i vestiti mentre un paio di ragazzi veniva verso di me.
«Ciao!»
Ma quel ragazzo non sembrava contento di vedermi e mi spinse al muro facendomi sbattere la testa.
«Sei impazzito ?! Cosa ti ho fatto?! Sono appena arrivato!»
«Guardate ragazzi, un nuovo pivello.»
«Cosa vuoi da me?!» lo spinsi lontano da me.
«Io sono Quattro e comando io qui.»
«Smettila di terrorizzarlo.»
Quattro «Rovini sempre il divertimento Due.»
Due «Ciao, tu sei ? »
«Mi chiamo Sette... »
Due «Vieni con me, ragazzo»
Quattro «Non potrà proteggerti per sempre pivellino!»
Lo ignorai e seguii Due fino ad un tavolo con un altro ragazzo.
Due «Lui è Sei. »
« Ciao » dissi tímidamente.
Sei «Benvenuto!»
Mi accomodai vicino a loro «Cosa ci faccio qui?»
Sei «Questa è una struttura costruita appositamente per noi. Per aiutarci»
«Per aiutarci? »
Due «Si...»
«Che problemi abbiamo?»
Sei «Oh ehm»
Due «Ascolta Sette, qui non si fanno domande.»
«Perché?»
Due «Questa è una domanda»
«Ah già »
Sei «Gli altri ragazzi si chiamano Cinque, Tre e lui è Uno»
«Perché è rinchiuso in una stanza?»
Due «Non è rinchiuso. È lui che non vuole uscire.»
«Perché?»
Due «Ho detto niente domande...»
«Io non voglio stare in questo posto.»
Sei «Non decidi tu. Conviene che ti abitui»
Due «Si infatti. Purtroppo non siamo noi a decidere»
Sei «Non ti devi preoccupare. Ti troverai benissimo qui»
Due «La mia camera ha un letto libero, se vuoi puoi stare con me»
«Si grazie. Odio stare da solo.»
Due «Perfetto, ti accompagno a vederla»
Lasciammo la sala grande per percorrere un corridoio fino alla stanza di Due.
Era una semplice camera doppia con un bagno piccolo nello stanzino accanto.
Due «Puoi stare qui. È comodo»
«Grazie...»
Due «Sarai stanco. Ti lascio ai tuoi pensieri. Ci vediamo più tardi»
Mi lasció da solo in camera e io ne approfittai per dormire.
Suonó la sveglia.
Erano già le otto del mattino.
Avevo dormito per tutte queste ore!
Sbadigliai e mi stiracchiai.
Due « Ben svegliato»
«Oh buongiorno»
Due «La colazione ci aspetta»
«Uh, non vedo l'ora» mi vestii con la tuta che mi avevano dato. Era uguale per tutti. Poi andammo a fare colazione insieme agli altri. Da mangiare c'era una semplice tazza di latte con fiocchi d'avena e un pacchetto di fette biscottate.
Avevo così tanta fame che mi mangiai tutto.
Appena finimmo, ognuno si mise a fare ciò che voleva nella sala grande.
Quattro e i suoi amici giocavano a basket mentre io, Sei e Due giocavamo a Scarabeo.
Passó poco più di un'ora e poi fummo costretti a tornare nelle nostre stanze da degli uomini in divisa.
Rimasimo tutto il giorno rinchiusi senza la possibilità di uscire.
Non capivo perché dovevamo restare rinchiusi come animali.
Due «Sette, sono ore che cammini avanti e indietro. Rilassati, leggiti un libro»
«No.»
Due «Non risolvi niente facendo così»
Sbuffai e mi sedetti sul mio letto «Ma perché ci tengono qui?»
Due fissò prima la telecamera posta nell'angolo della nostra stanza e poi me «Non lo so. Perché tutte queste domande?»
«Perché non dovrei farle invece?!»
Due «Fidati, meglio evitare di cacciarsi nei guai..»
Continuai a non capire perché ci fossero tutti questi segreti.
Il tempo trascorse molte lentamente e finalmente venne l'ora di dormire.

*00:01*

Improvvisamente venni buttato giù dal letto con tutte le coperte.
«Ma che sta succedendo!?» gridai mentre mi scoprivo ma subito dopo qualcuno mi chiuse la bocca. Era Due!
Due «Non urlare. Sono io!»
Mi tolse la mano di bocca così fui libero di parlare «Che ti passa per la testa!? È mezzanotte!»
Due «Shhh! Ascoltami»
Inarcai un sopracciglio e rimisi a posto le coperte «Allora parla»
Due «Ti ho svegliato a quest'ora perché solo a mezzanotte precisa, le telecamera smettono di funzionare.»
«Hai detto che-» mi interruppe.
Due « Lasciami finire. È l'ora in cui possiamo parlare liberamente perché pensano che dormiamo.»
«Sapevo che qualcosa nn andava..»
Due «Neanche a me piace questo posto. Quando sono arrivato ho trovato solo Uno. Stavo sempre con lui finché non lo portarono via a causa di una cosa che mi disse...»
«Cosa?»
Due «Che questa è una prigione.»
Mi speventai dal modo in cui lo disse «E poi?»
Due «Poi non parló più con me. Nemmeno si avvicinava...)
«Gli avranno detto qualcosa»
Due «Forse loro hanno pensato che mi sarei dimenticato di quel dettaglio...ero solo un ragazzino come te.»
«Da quanto sei qui?»
Due «Dieci anni...»
«Siamo intrappolati?»
Due «Si...ma questo è solo una parte dell incubo. Oggi ci hanno rinchiuso ma perché prendono uno di noi e lo usano.»
«Usano?»
Due «Si. Non so per cosa. Dicono solo che è "per il nostro bene" però io non ci credo.» si tolse la maglietta facendomi vedere le cicatrici sul suo addome.
«Ho paura adesso...»
Due «Mi dispiace, Sette. Ma tu sei l'unico a sapere tutto questo»
«Perché hai scelto me? Altri ragazzi che sono qui da più tempo»
Due «Perfetto loro non hanno mai fatto delle domande. Tu invece si. E devi stare attento, anch'io facevo le domande e quando accadeva, mi gettavano in una stanza buia per ventiquattrore ore senza cibo e acqua....»
«È terrificante...»
Due «È tutto programmato perché non vogliono che tu faccia domande.»
«Nascondono qualcosa»
Due «Si. Io voglio scoprire cosa. Sei con me?»
«Per uscire da questo posto? Si,sono con te»
Due «Parleremo solo dopo la mezzanotte.»
« E se non ci fosse una via di uscita?»
Due «C'è sempre una via d'uscita»
Annuii senza aggiungere altro. La situazione era già preoccupante.
Ci rimisimo a letto sperando di fare sogni tranquilli.









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My Dream Is YouWhere stories live. Discover now