Negli ultimi tempi, complici le poche ore di sonno e i troppi compiti, trovo difficile stare attenta in classe e prendere appunti.
E tutti sappiamo quanto prenderli ti possa salvare il culo.
Perciò ho comiciato a segnare cose in maniera ironica (esempi a seguire):
Riferito all'entrata in guerra dell'Italia:
Mussolini, primavera 1940: che volemo fa? L'amico mio sta a vince: che famo, ce buttamo?Riferito a Verga:
Era schivo e riservato (non era un simp come d'Annunzio)Riferito a Schopenhauer:
Si arrabbiò alle seconde nozze della madre (Edipo, sei tu?)Riferito ai carboidrati:
Fruttosio, galattosio, fruttosio, ribossio, desossiribosio, un sacco di -osio.Riferito ad un dipinto di Manet:
Tutti andavano a puttane, ma facevano tutti i pudici se un tizio ne ritraeva una.Riferito a Dickens:
Scrive centinaia di pagine sugli abusi su minori perché ai tempi non c'era zio Freud a buttare tutto sul sesso.Riferito a Persio:
Era bff con Lucano (no ship, scema)Sul quaderno di fisica:
F=qvB perché Lorentz non tvbQuando l'ironia rimane l'unico remo per mandare avanti la barca. Io mica lo so come arriverò a luglio.
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Scleri da classico - il ritorno
HumorDopo il successo di "Scleri da classico", sono tornata con "Scleri da classico - il ritorno". Che fantasia, eh? Dopo quattro anni al classico, ancora non ho ben capito perché io mi sia iscritta a questa scuola: divinità permalose con cui combattere...