Mithology Crack - Eracle - pars 2

107 11 13
                                    

Ave mie meravigliose forze-lavoro (si sente che sto studiando Marx per caso?),

benvenuti in questa nuovissima puntata di Mithology Crack, l'unica rubrica sulla mitologia greca scritta rigorosamente sotto effetto di roba molto buona. Questo sarà l'ultimo capitolo di questo format e mi sta leggermente salendo la Sehnsucht, ma son dettagli. Direi di non indugiare più di tanto perché abbiamo lasciato Megafusto alle prese con la Dodici Fatiche Challenge e sta per combinare casini su casini.

La Dodici Fatiche Challenge era una serie di prove con le quali Eracle avrebbe dovuto ripulire le sue mani dal sangue versato e, per passare al round successivo, doveva mostrare ad Euristeo una prova di quanto aveva fatto. Per questioni di tempi narrativi, non posso descrivervi per filo e per segno ogni singola impresa, visto che ci sono altre cose che vorrei raccontare su Megatonto, perciò eccovene un riassunto goliardico elaborato durante la noiosissima spiegazione di scienze:

1- uccise il leone di Nemea e trasformò la sua pelle invulnerabile in una pelliccetta molto grrrrintosa che lo avrebbe protetto dalle armi dei nemici (chiedo scusa per la battuta di faex, ma dovevo proprio farla);

2- uccise l'idra di Lerna, un mostro con sette o nove teste, che, tutte tranne una, ricrescevano una volta tagliate, e un alito pestilenziale (i Greci non avevano le Tic Tac, capiteli). Megafusto intinse alcune punte di freccia nel sangue altamente letale dell'essere immondo in questione e nonna Era, per motivi che non ho ben capito, trasformò l'idra in una costellazione;

3- catturò la cerva di Cerinea, un bellissimo esemplare di animale sacro ad Artemide con corna d'oro e zoccoli di bronzo (alcuni dicono d'argento, fatto sta che splendevano sotto ai raggi della Luna). Sinceramente mi chiedo perché Artemide non si sia incazzata come al solito;

4- catturò il cinghiale d'Erimanto dopo averlo inseguito per circa un anno (qui Achille e la Tartaruga possono solo spicciare casa).

Interrompiamo la cronaca per un fatto sconvolgente, ovvero la morte di un personaggio amato da qualsiasi classicista.

Mentre se ne andava a spasso, Eracle incontrò Folo, un centauro che insistette per invitarlo a cena da lui: l'unico problema, un grandissimo problema in realtà, era che Folo non aveva vino.

Eracle: Mi stai dicendo che viviamo in Grecia e non hai nemmeno una goccia di vino?

Folo: Ho solo una bottiglia che Dioniso ha regalato alla mia gente, ma non posso aprirla se non ho il consenso degli altri.

Eracle: Tu aprila, bro, che ti frega?

I centauri si arrabbiarono e si scagliarono contro Folo ed Eracle: scoppiò una rissa da bar in piena regola e, nel caos, Megatonto uccise per sbaglio Chirone con una delle famose frecce avvelenate. Vorrei fare una battuta su quanto Tuche sia bastarda, ma è morto il nostro insegnante mezzo equino preferito e non me la sento. Ave atque vale, Chirone.

Comunque, Eracle lo pianse due secondi e ritornò alla sua Dodici Fatiche Challenge:

5- uccise la maggior parte degli uccelli del Lago di Stinfalo, delle adorabili creaturine fatte di bronzo, che lanciavano le loro penne a mo' di frecce e mangiavano carne umana. Di chi potevano essere se non di Ares, ma fortunatamente il dio era altrove (probabilmente con Afrodite) e, con l'aiuto di un paio di nacchere regalategli da Atena, Megafusto riuscì a farne fuori parecchi;

6- pulire le stalle del re Augia, che erano sporche del letame di trecento anni: Eracle ebbe la brillante idea di deviare due fiumi per non sporcarsi le mani e si prese una bella denuncia per inquinamento delle acque;

7- catturò le cavalle di Diomede, delle meravigliose bestioline che si nutrivano di carne umana. Secondo la leggenda, Bucefalo, il cavallo di quel gran figo di Alessandro Magno, discendeva dalle giumente in questione;

Mentre se ne andava di nuovo a spasso, trovò rifugio presso il re Admeto e lo ringraziò dell'ospitalità riportando in superficie l'anima della moglie Alcesti (ho scritto un capitolo a riguardo, dategli un'occhiatina se vi siete dimenticati di questa donna).

8- catturò il toro di Creta. Sì, quel toro di Creta, quello che ha messo incinta Pasifae perché Minosse non ha rispettato un accordo molto semplice con Poseidone;

9- ottenne la cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni. Partì con alcuni suoi amichetti, tra cui Teseo, nel caso in cui le donne-guerriere si fossero rivelate poco amichevoli: all'inizio andò tutto bene, poi Era le aizzò contro di loro facendo loro credere che i baldi giovani volessero violentare Ippolita (cosa molto plausibile in realtà, conoscendo l'uomo greco medio);

10- catturò i buoi di Gerione, un amabile mostro che aveva tre torsi, tre teste e tre paia di braccia; inutile dire che Megafusto rischiò di perdersi qualche bue per strada, un po' perché era tonto, un po' perché Era non aveva niente di meglio da fare che tormentarlo;

11- prese le mele d'oro del Giardino delle Esperidi. Ora, nessuno sapeva bene dove fosse, né tantomeno come mettere KO il drago a cento teste che lo sorvegliava, così Eracle fece un giro lunghissimo e, quando capì di non potercela fare, incastrò Atalante. Il patto era molto semplice: Eracle avrebbe retto la volta celeste per un po' e Atalante avrebbe rubato le mele. Tutto molto semplice, se non fosse che il titano non aveva la minima voglia di ritornare al suo vecchio lavoro: ma Megafusto usò il cervello (sono sorpresa) e, con la scusa del "reggimelo un attimo, così mi sistemo meglio", se la svignò con le mele;

12- scese nell'Ade per catturare Fuffy, meglio noto come Cerbero. Mentre era lì, incontrò l'anima di Meleagro, un amante degli agrumi morto perché sua madre aveva bruciato il ceppo sbagliato, che gli chiese di proteggere la sorella Deianira.

Portata a termine la Dodici Fatiche Challenge, Eracle si sentiva un po' meglio con se stesso, anche se nel portarla a termine molti dei suoi amici, che lo avevano aiutato, erano morti a causa sua. Va beh, contento lui.

Di nuovo in pace con la sua coscienza, Megafusto si sposò con la suddetta Deianira. Poco dopo le nozze, mentre i novelli sposi traslocavano verso la loro nuova casetta in Tessaglia, si ritrovarono davanti ad un fiume molto pericoloso da attraversare. Si dà il caso che era nei paraggi il centauro Nesso, che si offrì molto gentilmente si trasportare i due coniugi sulla sua groppa. Decisamente poco gentilmente provò, in seguito, a violentare Deianira, così Eracle lo uccise. Poco prima di morire, però, il centauro pregò la ragazza di raccogliere il suo sangue perché sarebbe potuto tornarle utile, visto che "avrebbe fatto in modo che Eracle amasse solo lei". Ricordate queste parole, che Sofocle ci ha costruito sopra un'intera tragedia.

Il matrimonio sembrava andare a gonfie vele, in Tessaglia stavano molto bene ed erano felici. Ma poi Eracle svolse un paio di commissioni per qualche re e tornò a casa con una nuova moglie, molto più giovane di Deianira, di nome Iole. Deianira, ovviamente, si ingelosì parecchio e, per non perdere il marito, decise di usare il dono di Nesso: intinse una tunica nel sangue del centauro e la donò a Megafusto (che probabilmente non aveva avuto notizie di Giasone e Medea, altrimenti si sarebbe insospettito).

Ora, la donna aveva interpretato le parole di Nesso come un "Eracle si innamorerà perdutamente di te", ma la profezia del centauro si rivelò molto più letterale: Eracle bruciò vivo non appena indossò la veste e morì.

Megafusto, che aveva ucciso Meg, morì per mano della seconda moglie: questa è la prova che Tuche is a bitch, baby.


Morale della storia: potete essere fighi quanto volete, ma trattate sempre bene *l* vostr* partner. 

E questo è quanto per oggi e per sempre, my darling. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi annuncio che ho già pubblicato una storia stand-alone solo su questo format: si chiama Mithology Crack- Scleri da classico.

Ave atque vale

Scleri da classico - il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora