Parte 23

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La partita si concluse 3-0 per noi.
Quella sera, Manuel Locatelli fece sognare l'Italia portandola sul 2-0.
Questa volta con l'esultanza rivolta verso Thessa, e ci mancherebbe anche.
E se non bastasse Ciro Immobile segnò il gol che portò la Svizzera ad un punto di non ritorno.
Dopo aver festeggiato andai a farmi una doccia.
Non c'avevo voglia ma visto che i gradi a Firenze non erano pochi, puzzavo di caimano in putrefazione.
Mi spogliai e mi raccolsi i capelli in un grosso e voluminoso chignon.
Forse dovrei tagliarmeli sti capelli... o forse no.
Dopo la doccia che durò letteralmente cinque minuti mi misi una canottiera e dei pantaloncini, e mi tuffai nel letto.
Erano le 23:20 e stavo morendo di sonno, il bello è che noi siamo venute qui per uscire, fare festa e tornare a casa alle tre di notte ubriache marce.
Ma l'unica volta che eravamo uscite a fare "serata" era lo stesso giorno di quando eravamo arrivate a Firenze.
Avevo poche forze però riuscii a comprare online due biglietti per Venezia-Firenze e mandare tutto via mail a mio fratello.
Dopo di che, attaccai il telefono al carica batterie e immersi la faccia nel cuscino.

Erano le 10:30 del 20 giugno ed ero parcheggiata di fronte all'entrata dell'aeroporto di Firenze.
Lo stesso dove poche settimane prima, se non giorni, io e Laura avevamo dato il nostro benvenuto alla città.
Ero appoggiata alla "mia" vettura aspettando che mio fratello e il mio amico riuscissero a trovare l'uscita dell'aeroporto.
Stavo guardando le storie instagram tranquillamente, fino a quando non sentì chiamare il mio nome. Quel modo semplice e seducente che si sviluppò alle superiori non me lo dimenticherei mai.
Alzai la testa e il primo che vidi era proprio Christian, mio fratello invece era qualche passo indietro, inciampando sull'asfalto rovinato che solo lui vedeva. Probabilmente come me, ma sopratutto conoscendolo, aveva dormito tutto il tempo.
Misi il telefono in tasca e abbracciai il ragazzo biondo, che ricambiò abbracciandomi ancora più forte.
Sorrisi e non mi staccai da lui fino a quando non arrivò il ragazzo moro tossendo.
Risi e saltai in braccio a mio fratello, dimostrando molto più affetto adesso che in tutti questi anni.
Io: <<benvenuti a Firenze>> neanche il tempo di finire la frase che avevano già messo le valigie nel bagagliaio.
Leo: <<guido io!>> ordinò.
Inarcai un sopracciglio e guardai il suo migliore amico, sconvolto quanto me.
Ci guardammo ed alzammo le spalle poco prima di salire in auto.
Arrivammo a casa più a meno alle 11 e Laura dormiva ancora, così "silenziosamente" mostrai le camere ai nostri ospiti.
Misi Leonardo vicino alla camera di Laura e Christian vicino alla mia camera.
I ragazzi andarono nelle loro stanze a disfare la valigia e io feci compagnia a Leo, così avremmo anche parlato un po'.
Però nel mentre che c'era un momento di silenzio, mi venne in mente che fare casino per cercare di svegliare la bassa mora che dormiva ancora, era stato inutile perchè probabilmente non si mosse di un centimetro.
Leo: <<ti ho detto che ho trovato la casa?>>
Io: <<dimmi che c'è una camera in più>> dissi con tono sia ironico che non.
Però lo feci ridere.
Leo: <<si, c'è>> disse per poi girarsi verso di me, dopo aver sistemato le maglie nell'armadio.
Leo: <<Julienne... se vuoi puoi venire a stare con me, non ho problemi>> il mio sguardo puntato sul pavimento si spostò su mio fratello.
Non era una conversazione delle migliori per essere che non lo vedevo  da 2 settimane.

unexpected love//Federico ChiesaWhere stories live. Discover now