Parte 12

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Io: <<MANUU>> gli urlai andando verso di lui e aprendo le braccia.
Manu: <<ho paura>> sussurrò a Bonucci.
Lo vidi alzare le mani e fare due passi indietro, come se si dovesse riparare da me usando Manu con scudo
Lo sentii rimanere sorpreso quando si ritrò una me selvatica attaccata al busto.
Non sono una persona che da abbracci.
Alzai la testa e lui la abbassò, dal suo sguardo capii che mi stava chiedendo se stessi bene o meno.
Gli sorrisi e dopo abbassai la testa.
Passò accanto a lui Leonardo, che lo guardò stranito, e potei sentire Manuel che alzò le spalle.
Io: <<allora... come state?>> chiesi staccandomi.
Li vidi tutti quanti guardarsi.
Io: <<oh, ehmm... io sono Giulia, per chi non lo sapesse>> mossi le mani agitata.
Nicolò: <<io sono Nicolò Barella>>mi porse la mano sorridendo.
Io: <<Giulia>> dissi stringendogli la mano a mia volta, sorridendo.
Diciamo che presentarmi a tutti è stato un'impresa impossibile... impossibile, ma riuscita.
E ce l'abbiamo fatta prima che Roberto batté le mani per rifar partire i ragazzi con l'allenamento.
Gianluca: <<tornate quando volete... siete le benvenute. Che sia solo tu o tu>> ci chiarì Vialli.
Gli sorridemmo e lo ringraziammo per poi avviarci verso la fine del campo.
Roberto: <<mi aspetto di rivederti Giulia!!>> lo sentii urlare dal campo.
Mi voltai verso di lui e lo vidi con le braccia incrociate, che strizzò l'occhio. Ed io gli risposi facendo una pistola con le dita e copiandogli l'occhiolino.
Ma dentro... dentro stavo impazzendo.
Il mio sguardo, prima di tornarmi a girare per non andare a sbattere contro un palo della luce, si fermò su Federico che mi stava guardando.
Gli si vedeva in faccia. Aveva la faccia da persona convinta... questa volta ha vinto lui.
Sapeva che mi avrebbe per forza rivisto, perchè anche se non ci conoscevamo, penso intuì che non avrei mai rifiutato un invito da Mancini e Vialli.
1-1 per lui... si porta al pareggio.
Mi limitai ad alzare il mento verso di lui, e lo vidi sorridere e scuotere la testa.

Venerdì, 11 luglio, ore 20.
Corsi così velocemente verso le scale che scivolai sbattendo il culo sul pavimento fresco.
Mi alzai col busto e sentendo Laura ridere mi rimisi sdraiata per terra portandomi le mani alla faccia, ridendo tantissimo.
Laura: <<che rincoglionita che sei>> la vidi, voltandomi, appoggiata allo stipite della porta della cucina mentre io mi alzavo addolorata.
Io: <<CHE COSA RIDII>> risi a mia volta.
Laura: <<ma stai ridendo anche tu, dai haha>> mi punto con la mano.
Corsi in camera mia, al piano di sopra, presi l'intimo e il pigiama, e mi precipitai nella doccia.
Avevo all'incirca 30 minuti per lavarmi... e diciamo che con la musica a palla, neanche se ci provi riesci a starci meno di mezz'ora.
Però quel giorno c'è la feci.
Finii la doccia alle 20:20, e nel mentre che mi mettevo la crema sentii bussare alla porta.
Laura: <<che pizza vuoi?>> questa domanda non me la sarei mai aspettata...
In realtà si... solamente che mi ero dimenticata di pensare alla pizza che avrei dovuto ordinare.
Mi aveva pure avvertito quella mattina, così da darmi più tempo a disposizione per pensare.
Io: <<ehmmm...>>
Laura: <<Giuliaaa>>
Io: <<no no, la so... stai tranquilla...>> no, non la sapevo. Non sapevo se pensare prima alla pizza o prima al fatto che se non avrei risposto entro un secondo, Laura sarebbe entrata a prendermi a padellate potenti sulle gengive...
Io: <<prosciutto cotto>> feci il dito medio alla porta, saltellando.
La mia faccia era la stessa di chi è molto convinto di essere intelligente... ma non lo è.

unexpected love//Federico ChiesaWhere stories live. Discover now