Parte 19

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Manuel si offrì gentilmente di sparecchiare al posto mio anche se avevo insistito per non farglielo fare.
Rimanemmo io e Federico seduti al tavolo, io bevevo il vino rosso nel mentre che ero ferma a fissare un punto fisso della maglia del ragazzo e lui che esaminava tutta casa con gli occhi.
Volevo dare delle spiegazioni per quello che era successo durante la videochiamata, ma non appena aprii bocca, arrivarono Laura e Manu.
Laura: <<allora, noi usciamo a prendere il gelato.
10 minuti e torniamo>>
Io: <<no, asp- cosa?!>> li seguii fino alla porta d'entrata.
Manu: <<non ucciderlo, ci serve ancora>> chiese prima di chiudere la porta.
Io: <<stronzi>> dissi voltandomi e vedendo Chiesa che guardava la porta.
Sembrava me quando provavo a capire matematica.
Il fatto che non disse una sola parola e che stette al telefono come se neanche esistessi mi fece innervosire ancora di più.
Così presi la giacchetta, il telefono e le chiavi e gli misi in tasca.
Non notai neanche che la porta si fosse aperta, perchè in un nano secondo Federico l'aveva già richiusa.
Mi prese a modi: sacco di patate.
Io: <<Mettimi giù!>> gli ordinai tirandogli pugni "delicati" sulla schiena.
Io: <<ti sto per vomitare addosso, ti avviso>> nulla da fare, non mollava.
Non sapeva neanche lui cosa fare, anche perchè si fermò in mezzo alla sala come per pensare a cosa fare o dove andare.
Io: <<mettimi giùùù... fedeee>> ed ecco che mi buttò sul divano di schiena.
Fede: <<mi hai chiamato "Fede"?>> alzai le spalle.
Sorrise e poi si fece spazio vicino a me.
Accesi la tv e misi su Rai 1 dove c'era la diretta di Francia-Germania.
Fede: <<lui è un mio compagno di squadra>>
disse indicando Adrien Rabiot che veniva (di striscio) inquadrato dalla videocamera.
Lo guardai con aria fredda e confusa.
Io: <<lo so... genio>> momento di silenzio.
Lo vidi voltarsi verso di me ed aprire la bocca per dire o chiedere qualcosa.
Ma io sapevo già cosa voleva chiedermi, o almeno lo immaginavo. Poi se la domanda non era quella avrei fatto una figura di merda, ma una in più una in meno non me cambia granché.
Io: <<Juventus>> mi girai verso di lui.
Fede: <<come hai fatto?>> chiese con faccia curiosa. Devo ammettere che a quella faccia mi fece sorridere
Eh sì, sorrisi a Federico Chiesa. Penso per la prima volta, però non mi sembrava stranito, anzi ricambiò.
Io: <<o Chelsea, scegli tu>> lo vidi tornare serio.
Io: <<mio fratello tifa Chelsea>> lo vidi fare un "aaah" con il labiale.
Ed io... annuii e sorrisi (di nuovo).
Cosa mi sta succedendo?
Ritornammo ad essere silenziosi per tutto il primo tempo, tranne quando Hummels, dalla parte della Germania, fece autogol. Cojone. E ci mettemmo a urlare assieme per il vantaggio della Francia.
Diciamo che i 47 minuti passarono.. in fretta.
Non diede particolarmente fastidio, ogni tanto lo vedevo cercare di avvicinarsi sempre di più a me.
Però lo fulminai con la coda dell'occhio e lui se ne accorse tutte le volte.
Durante la pausa presi in mano il telefono e guardai l'ora: 21:47.
Ma quei due?
Io e Fede: <<ma dove sono finiti?>> ci guardammo.
Stavamo tutti e due trattenendo la risata, glielo si vedeva dalla faccia ma io non ce la feci e scoppiai.
Come la bomba di Hiroshima e Nagasaki.
Okay... basta black humor scrauso.
Appena finimmo di ridere Federico mi fece una domanda che mi sarei aspettata tempo fa.

unexpected love//Federico ChiesaWhere stories live. Discover now