Parte 17

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Gianluca: <<tutto bene Giulia?>> mi chiese Vialli.
Forse aveva notato che avevo altri pensieri per la testa... beh, ero immobile a guardare nello stesso punto il prato da chissà quanti minuti nel mentre che sorseggiavo il caffè freddo che avevo preso andando al campo.
Io: <<si sì... stavo solo pensando>>
Gianluca: <<vai a fare un due passaggi, ti distrarrai>> lo guardai con uno sguardo incredulo.
Io: <<e con chi? E poi, no no rovinerei tutto l'allenamento. Sono una piaga>>
Sbuffò per poi andare da Roberto ed io tornai a pensare fissando, questa volta, i ragazzi allenarsi.
Pochi minuti dopo che i ragazzi finirono l'esercizio, Roberto venne da me, mi prese sotto braccio e mi portò a bordo campo.
Roberto: <<ragazzi che ne dite? Facciamo allenare un 15 minuti anche Giulia?!!>> rimasi scioccata.
Non so se perchè avevo perso l'udito dall'orecchio sinistro o perchè mi avrebbe fatto allenare con la nazionale italiana.
Spalancai gli occhi guardando di fronte a me e poi spostai lo sguardo su Mancini.
Mi spinse in avanti verso i ragazzi.
Mi andava bene tutto, ma tranne gli esercizi di coppia. A meno che non fossi in coppia con qualcuno diverso dal numero 22 della juventus.
Per fortuna non ci mise in coppia e ci... mi fece iniziare con qualcosa di abbastanza sobrio.
I calci di rigore.
Riuscì a farne due su cinque, ma non perchè avessi il tiro smorto ma perchè Gigio me le parava tutte.
Beh se non le parava a me, mi sarei preoccupata.
Però del resto mi sono accontentata.

Erano le 18 quando salutai tutti e partii per tornare a casa. Il traffico delle 18 a Firenze è insopportabile.
Arrivai a casa più a meno alle 18:20 e vidi Laura spiaggiata sul divano, ricoperta di patatine, che si guardava Netflix.
Io: <<ma che minchia fai?!>>
Laura: <<perchè?>> mi chiese ingenua ancora con la bocca piena.
Io: <<ma c'hai l'alzheimer?>> la vidi aprire gli occhi, sempre con le patatine che le penzolavano dalla bocca.
Laura: <<MERDA>>
Io: <<eh si... MERDA>>
Gli dissi di andarsi a preparare, visto che lei sta più di me, nel mentre che io pulivo il disastro che aveva fatto. Manco una maiale.
Appena finito di aspirare lanciai l'aspirapolvere nello sgabuzzino e corsi a lavarmi.
Stetti 10 minuti in doccia. DIECI. Mai successo.
Erano già le 40 e io dovevo ancora vestirmi e andare a preparare la tavola.
Perchè non credo che Laura avesse già finito di prepararsi... anche se lei doveva solamente vestirsi.
Presi il primo vestito che avevo nell'armadio e lo indossai: era uno semplice, corto e bianco.
Mannaia a chi me lo macchia.
Corsi al piano di sotto e vidi Laura ordinare del sushi, brava, aveva capito che non avremmo potuto cucinare a quei due qualcosa di commestibile.
Preparai la tavola tutta perfettamente ordinata, come in un ristorante.
Guardai l'orologio... erano le 19 in punto.
Feci un respiro di sollievo e andai in salotto dove vidi Laura chiudere la telefona al ristorante di sushi.
Io: <<tra quanto?>>
Laura: <<15 minuti>>
Gli risposi facendogli il pollice in su.
Non ebbi il tempo di notare com'era vestita, aveva il mio stesso vestito solo rosso.
Io: <<non ce credo>>
Presi dalla scarpiera le mie decoltè nere e me le misi.
Mi voltai verso la mia amica e gli feci vedere, con la mano, che ero ancora molto più alta di lei... mi fece il dito medio, ma quelli sono i dettagli.

Sentii suonare così aprii, con il pulsante del citofono, il cancelletto che si trovava a pochi metri prima della porta d'entrata.

unexpected love//Federico ChiesaМесто, где живут истории. Откройте их для себя