Parte 9

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Io: <<perchè ha il tuo ig?>> domandai ancora con le mani sulla faccia, infatti la domanda si sentì poco.
Laura: <<potrebbe avermelo chiesto ieri>> disse sorridendo e io la guardai seria per un attimo.
Io: <<mica ti piace ve?>>
Laura: <<nooo... sii...>>
Io: <<LAURAA, NON È POSSIBILE>>
Laura: <<NON È COLPA MIA>>
Io: <<E DI CHI? DI MIA NONNA? povera... già è morta>>
Laura: <<dovresti finirla con sto black humor da poveri>> risi disperatamente.
Io: <<si... lo so>>

Erano passati tre giorni da quando avevamo avuto quella conversazione, ne avevamo riparlato la stessa sera con più calma e serenità.
Non mi importava molto, c'è si, se gli spezza quel piccolo cuoricino, e non innocente che ha, gli avrei spaccato le gambe cosi dopo non avrebbe potuto fare più il calciatore.
Ma insomma... sono i problemi della vita.
Se la fa stare bene, a me fa stare bene.
Poi... sono alti uguali... sono perfetti. La coppia dei nani la chiamerò.
Ora manco solo io... riuscirò mai a trovare qualcuno che mi calcoli? Mi rispondo da sola. No.

Era il 5 giugno ed erano più a meno le 10 di mattino e io mi stavo facendo una bella doccia fresca.
Quando sentii bussare...
Laura: <<Giulia io esco>>
Io: <<do minchia vai?>>
Laura: <<vado giusto a salutare Lorenzo>>
Io: <<aspetta magari veng->> mi fermai a pensare.
E se ci fosse stato Federico? Io non lo volevo vedere, anche perchè se si pavoneggia di nuovo lo piglio a botte. Cazzo, manco nelle sitcom romantiche si fanno tutti sti problemi.
Massì daii, al limite vengo denunciata
Laura: <<ti muovi?>>
Io: <<si scusa, aspettami che vengo anche io>>
per fortuna avevo appena finito di risciacquarmi quando la mia amica venne a bussare.
Feci una bella coda e mi vestii.
Io: <<okay ci sono>>
Laura: <<la prima volta che fai tutto così in fretta>>
La guardai e sorrisi mentre mi infilavo le scarpe.
Salimmo in auto e allacciammo la cintura, la ragazza al mio fianco collegò subito il telefono allo stereo facendo partire la playlist che avevamo preparato giorni prima della partenza.
Io: <<let me be your woman>>
Laura e io: <<WOMAN, WOMAN, WOMAN>>
Laura: <<I can be your woman>>
Io e laura: <<WOMAN, WOMAN, WOMAN>>
Sempre tonate come delle oche in calore.
Almeno sappiamo ballare decentemente... più a meno, però cerchiamo di impegnarci.
Dopo alcune curve e strade trafficate di Firenze, arrivammo a destinazione.
Almeno... sperando che questa fosse la destinazione giusta. Sembrava un agriturismo. Guardai Laura e lei guardò me, avevamo tutte e due la faccia confusa.
Conoscendoci avremmo potuto tranquillamente aver sbagliato strada, infatti la mia amica ricontrollò il telefono. Tornò ad osservarmi ed annuì.
Laura: <<la destinazione è questa>>
Io: <<sei sicura? Magari ci ritroviamo in mezzo a vecchi che giocano a briscola...>> la presi in giro. Io sapevo esattamente dove eravamo... insomma, okay che sono impedita, ma Coverciano non si può scambiare per un posto per vecchi.
Scendemmo dalla macchina e chiudemmo gli sportelli.
Io: <<e io non mi offro di giocare con loro, ti avviso Laura>> rise e incominciammo a camminare in cerca di qualcuno o qualcosa che ci facesse capire che eravamo nel posto corretto.
Anche se si vedeva da un chilometro e mezzo che era il posto giusto. Ma non si sa mai.
Io: <<comunque... questo è il posto giusto e lo sappiamo. Perchè c'è dai... Coverciano, ma qua noi due ci perdiamo>>
Cavolo... mio padre non ci aveva mai portato, anche se glielo chiedevamo in continuazione.
Laura: <<eh lo so. Ma quel pirla non risponde>>
sembrava un segno del destino, sentimmo urlare.

unexpected love//Federico ChiesaNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ