Parte 29

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Non potevo vedere lo sguardo che avevo, ma potevo immaginarmelo.
Fede: <<tutto bene?>> infatti.
Ero fissa a guardare un punto fisso del ristorante nel mentre che, letteralmente, seccavo l'alcolico.
Io: <<si>> gli risposi fredda.
Fede: <<lasciali stare, non pensarci>> mi mise una mano sulla spalla.
Io: <<pure psicologo?>> gli chiesi ridacchiando.
Fede: <<basilare, amo>> ridemmo entrambi.
Mi sistemai il ciuffo di capelli che mi era davanti alla faccia e gli sorrisi.
Io: <<sai... a parte rovesciare robe addosso alla gente sei simpatico>> si portò una mano sul petto prendendo fiato rumorosamente...
Fede: <<solo?!>> bevvi un altro sorso per poi accennare un "si".
Sentii, dalla mia borsa, una notifica da parte del mio telefono. Lo tirai fuori e lo sbloccai.
Rivolsi uno sguardo a Fede che stranamente si stava facendo i cavoli suoi.
Io: <<è Manu>> si voltò verso di me e cercò di guardare il telefono che era nelle mie mani.
Aprii la foto che mi aveva mandato e rimasi a bocca aperta.
Io: <<guarda che carini che siamo>> affermai zoomando sulla foto.
Alzai la testa con ancora il sorriso stampato in faccia e mi ritrovai un Federico Chiesa che tratteneva la felicità, con scarsi risultati.
Io: <<te la mando>>
Fede: <<si così la metto nelle storie>>
Io: <<onorata, caro>> il mio intento era fare l'occhiolino a lui, ma ci ritrovammo a farlo contemporaneamente tutti e due.

La prima cosa che feci la mattina dopo la cena, era andare in bagno a farmi una doccia fresca.
Prima di truccarmi mi lavai i denti, anche se dovevo ancora bermi il caffettino mattiniero.
Misi dei pantaloncini da allenamento, una semplice e classica maglietta di shein.
Tutto accompagnato da una felpa nera, che avrei messo in caso di ✨venticello✨.
Misi i calzetti della nike, presi il telefono, che subito dopo fiondò dentro la borsa, e scesi di sotto.
Aprii la scarpiera afferrai delle nike force.
Appena misi dentro il piede destro capii di aver sbagliato ed aver preso quelle della mia coinquilina.
Minchia non mi circola il sangue.
Appena infilai le miei feci due saltelli, afferrai le chiavi della macchina, che erano appese affianco alla porta e partì.
Destinazione: bar. Ormai di fiducia, visto che ci andavo ogni giorno.
X: <<sempre il solito?>>
Io: <<sempre il solito>> gli sorrisi.
Intanto che aspettavo, presi il telefono in mano, ricordandomi di non averlo visto ancora una volta da quando ero sveglia.
Appena si sbloccò, instagram mi fece vedere la notifica: @vlahovicdusan ha iniziato a seguirti.
Robe che non mi strozzo con la mia saliva.
Iniziai a tossire e ricevetti delle occhiatacce dagli operai che probabilmente erano lì per bersi il caffè prima di andare a lavorare.
Decisi così di cliccare sopra la notifica per vedere se era il vero Dusan o meno.
Ma figurati se è l-
Io: <<oh cazzo>> sussurrai.
Appoggiai il telefono al bancone e mi misi le mani nei capelli. Non sapevo se era disperazione o felicità... o tutti e due.
X: <<ecco a te>> disse porgendomi il caffè.
Io: <<grazie>> lo afferrai ed andai in macchina.
Appoggiai la testa al volante e scacciai un rapidissimo urletto.

Arrivata a Coverciano avevo già finito il caffè.
Cosa che non succede mai, ma quel giorno successe.
Manu: <<oooh con calma lei!>> mi urlò il ragazzo riccio mentre correva.
Buttai via il bicchiere del caffè e appoggiai la borsa sulla panchina ed andai vicino a Mancini, aspettando che passassero i ragazzi così da infiltrarmi.
Roberto: <<sono al primo giro>>
Io: <<mi sento già il caffè venir su>>
Roberto: <<se ti viene su, fermati>> gli feci il pollice il su.
Ma non ero nemmeno sicura che l'avesse visto.
Perchè Jorginho mi prese per il braccio e mi tirò verso di loro.

unexpected love//Federico ChiesaWhere stories live. Discover now