Parte 33

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Non mi ricordavo la sensazione di un ragazzo che ti dorme sul petto, ma appena si appoggiò, dopo i mille rigiri nel letto, poco dopo che si addormentò, mi ritornò in mente.
I minuti in cui gli facevo i grattini terminarono grazie alla delicatezza di mio fratello, che spalancò la porta...
Io: <<ma sei scemo o cosa>> gli dissi sussurrando, sempre con la mia gentilezza.
Leo: <<Lau->> si fermò appena si accorse che a dormire al mio fianco non fu Christian ma Federico.
Lo indicò con faccia a dir poco confusa.
Leo: <<Laura ti sta aspettando al bar da mezz'ora>>
mi alzai con il busto appoggiandolo al muro, prendendo il telefono in mano notando le 23 chiamate perse della mia amica.
Maledetto silenzioso, sei sempre attivo quando servi
Io: <<merda>> mi alzai definitamente dal letto.
Fede: <<che succede?>> chiese ancora spaesato.
Io: <<sono in ritardo con Laura. Quella mi uccide>>
con la borsa sotto braccio, lasciai un rapido bacio sulle labbra a Federico.
Io: <<se vuoi puoi aspettarmi o... tornare a Coverciano>> gli semi urlai andando verso le scale, non accorgendomi di mio fratello che era ancora scioccato davanti alla porta della mia camera.
Fede: <<come torno se non ho la macchina?>> mi chiese saltellando, in tutto il corridoio, intento a rimettersi i calzini.
Sbuffai ed alzai la testa verso di lui.
Io: <<allora vieni con me, muoviti>>.

Fede: <<okay, allora... devo dire che ti ho sfracassato la minchia per far sì che venissi anche io>> ripetè la scusa, intanto che ci incamminavamo verso il bar in centro.
L'unica risposta che ricevette fu un mio cenno con la testa, visto che ero impegnata a guardare in continuazione l'ora sul mio telefono.
Io: <<va bene... il bar è quello li, stai tranquillo>> gli lasciai un bacio vicino alle labbra, per poi andare verso l'entrata.
Fede: <<io devo restare tranquillo...>> disse poco prima di ricevere una chiamata che gli impedì di entrare nel locale insieme a me.
Rimasi sorpresa quando vicino a Laura c'era seduto Lorenzo Insigne.
Era un pomeriggio per noi due...
D'altro canto però non ci sarebbe stato nessun problema se ci fosse stato anche Chiesa.
Mi sedetti nel loro tavolo, cercando con lo sguardo Fede fuori dal bar.
Laura: <<c'è anche lui... perchè abbiamo deciso->>
Lorenzo: <<sul momento>> incrociò le mani sorridendo, ricevendo un'occhiataccia dalla ragazza affianco, per averla interrotta.
Sembrava più teso di me.
Gli guardai confusa inarcando le sopracciglia.
Laura: <<che dovevamo parlarti...>> la mia espressione non cambiò, volevo dire qualcosa, ma prima che potessi aprire bocca arrivò il cameriere, interrompendo questa volta... me.
X: <<cosa prendete?>>
Io: <<io un cosmopolitan>> dissi voltandomi e sorridendo ad esso.
Laura: <<io un aperol spritz>>
Lorenzo: <<io nulla, grazie>> scosse la testa confermando il fatto che non volesse prendere niente.
Quando il cameriere se ne andò, seguito con lo sguardo da Laura, essa sbuffò e si rimise in posizione di "partenza."
Laura: <<stavo dicendo... Dobbiamo dirti un cosa>> nello stesso momento che finì la frase, che ormai me la ricordavo a memoria.
"Dobbiamo parlare" si ma parlate cazzo. Tanto si saranno messi assieme.
Laura aprì la bocca e la lascio così com'era, quando al mio fianco si sedette il numero 22 della Juve.
Io: <<anche noi>> dissi sorridendo innocentemente mentre Fede mi mise il braccio attorno al collo.
Guardai i due ragazzi, scioccati, di fronte a noi.
Mi voltai per avvicinarmi meglio all'orecchio di Chiesa, per far sì che mi sentisse. Sapendo come sono le sue doti uditive.
Io: <<stavo già per tirarti un porcone addosso pensando fossi un tifoso voglioso di una foto>>
Fede: <<tanto sono abituato>> mi sussurrò a sua volta.

unexpected love//Federico ChiesaOnde as histórias ganham vida. Descobre agora