Parte 5

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Io: <<mettila giù>>
Laura: <<ma dai Giuliaa>>
Io: <<ne hai già presa una>>
Laura: <<e vabbè una in più>> la guardai e lei capì che doveva posare il barattolo da un kilo di nutella, e così fece. Andammo nel reparto biscotti e prese in mano quelli alla nutella. C'ha la fissa.
La guardai male piegando la testa, mi rispose con una faccia da cane bastonato e poi li rimise giù.
Io: <<va bene dai... prendili>>
Vidi che i suoi occhi si riempirono di gioia.
Il cibo la fa stare sempre bene, ogni volta che si mangia sprizza di gioia. È sempre stato così.
Ma anche per me... ti lascia il ragazzo? Hai il cibo
Nessuno ti vuole? Hai il cibo.
Qualcuno ti ferisce? Hai il cibo.
Vabbè andiamo avanti.
X: <<43 euro e 67 centesimi>>
Guardai Laura, lei guardò me, pensai subito ad una scena di un film. Prendi la borsa e scappi.
Il film si chiama... Napoli. No dai scherzo.
Pagai e andammo alla macchina.
Laura: <<a che ora vuoi uscire sta sera?>>
Io: <<per me è uguale>>
Laura: <<non credo che se ti dicessi: usciamo alle due, mi risponderai: va bene>> si fermò intenta a sistemarsi i capelli spettinati dal vento.
Laura: <<dicevo... quindi dimmi un orario>>
Io: <<ma che ne sooo. Nove, dai>>
Laura: <<nove e mezza?>>
Ma allora cosa me l'ha chiesto a fare, se ha sempre voluto alle nove e mezza.
Io: <<... va bene dai>>
Nel tragitto, supermercato-casa, ascoltammo la playlist della ragazza che era seduta al mio fianco. Erano canzoni normali, mai poi partì la nostra canzone: ridere dei pinguini tattici nucleari. Iniziai a battere il piede a ritmo e vidi con la coda dell'occhio Laura, che aveva già capito tutto.
Laura: <<PERÒ TU FAMMI UNA PROMEEESSA>>
Io: <<CHE UN GIORNO, QUANDO SARAI PEEERSAA>>
Laura e Io: <<RIPENSERAI OGNI TANTO A COSA SIAMO STATI NOI>>
La guardai mentre scuoteva la testa e cantava con la mano davanti alla bocca cercando di imitare il microfono.

Laura: <<sei pronta?!>>
Io: <<dovrei fartela io la domanda!>> momento di silenzio... e subito dopo ridemmo.
Laura: <<hai scelto il bar?>>
Io: <<ma ovvio>> gli risposi scendendo le scale.
La vidi che rimase a bocca aperta, inclinai la testa e la guardai confusa. Poi mi sguardai da sola.
Avevo una semplice gonna in jeans nera da abbinare con il top, una felpa aperta e della nike Jordan rosse.
Io: <<non ho mica un vestito sexy addosso eh?>>
Laura: <<Giulia! stai benissimo vestita così>>
Io: <<bah, okay... tu invece stai vestita benissimo con una minigonna>>
Laura: <<hai vistoo?>> concluse con un occhiolino.
Dopo 15 minuti in auto a cantare a squarciagola canzoni su canzoni, arrivammo al bar che avevo scelto.
Laura: <<da fuori è carino, stai passando la prova>>
Feci una finta risata per poi spingerla verso la porta d'ingresso dove si potevano già intravedere dei led.
Laura: <<ecco hai fallito>> disse battendo le mani sulle cosce.
Laura: <<l'unico bar vuoto a Firenze, lo potevi trovare solo tu guarda, minchia mai più te li farò scegliere>>
Io: <<ma che cazzo ne so io scusa>> dissi facendo un gesto all'italiana.
La mia migliore amica nel mentre che andò verso il bancone del lato sinistro, io guardavo, gli unici, ragazzi che erano nel lato destro del bancone.
Erano 4 ragazzi e mi sembrava di averli già visti, ma la poca luce che c'era dentro quel bar non aiutava.

unexpected love//Federico ChiesaWhere stories live. Discover now