Oneshot 20~ Specchio delle Emarb

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Secondo anno a Hogwarts

Draco Malfoy da un po' di tempo a questa parte non riusciva molto a dormire e a concentrarsi: un pensiero fisso occupava la sua mente costantemente. L'immagine di  un ragazzo con i capelli castani sparati in aria, gli occhi verdi smeraldo - o come piace credere a lui, colore della sua Casata: Serpeverde - gli occhiali troppo piccoli per il suo volto e la cicatrice sulla fronte.

E si.. perché Draco da quando Harry Potter non gli aveva stretto la mano, al loro primo anno a Hogwarts, lui non aveva fatto altro che pensare a lui. Ci era rimasto male quando non gliela aveva ricambiato.

Draco voleva soltanto un amico vero, qualcuno con cui parlare e poter essere se stesso invece suo padre gli aveva appioppato Tiger e Goyle: due nullafacenti che non capivano assolutamente e facevano ogni cosa che Draco gli diceva. E per di più Harry aveva pensato che il biondo volesse fare il presuntuoso.... be forse lo era sembrato un pochino per quello che gli aveva detto.

Draco prima di arrivare a Hogwarts aveva già sentito parlare molto parlare del Bambino che è sopravvissuto, dai suoi genitori - in negativo - e suoi libri che aveva comprato con i suoi soldi, ma quello non lo avrebbe mai ammesso a nessuno, neanche a Harry in persona.

Così ora per colpa di quel bellissimo Grifondoro, il Sopravvissuto: Harry Potter; lui aveva perso sonno e stava girovagando per i corridoi di Hogwarts con solo la sua bacchetta a farle luce. Quando sentì improvvisamente un miagolio proveniente vicino a lui. Mrs Norris

Draco si fece prendere dal panico: se c'era Mrs Norris allora c'era anche Gazza li vicino... doveva nascondersi. Non potevano beccarlo, gli studenti non possono girovagare per il castello di notte altrimenti avrebbe avuto una punizione.

Spense la luce e corse fin quando non trovò una porta chiusa, l'aprì ed entrò subito. Draco fece un sospiro di sollievo: "C'è mancato poco"

Si girò e vide una stanza completamente vuota tranne che per un grosso specchio vecchio stile. Si avvicinò incuriosito. Lo specchio era impolverato e sopra c'era una scritta strana: Emarb eutel amosi vout li non ortsom. Draco non la capì.

Si posizionò bene in mezzo e quello che vide lo stupì. Vide Harry vicino a lui che gli dava la mano. Draco sentì la prese si volto a guadare ma non c'era nessuno. Era solo.

Riportò lo sguardo sullo specchio. Vide Harry che correva verso di lui e lo abbracciava di slancio.

La scena cambiò. Vide lui e Harry più grandi - sedici anni circa - sdraiati sul prato, Harry si alzò e fece una cosa che Draco non se lo sarebbe mai aspettato: lo baciò, appassionatamente.

Draco arrossì solo osservando l'immagine. Si chiese se quello fosse il futuro perché se lo era allora era bellissimo. Non solo era amico di Harry ma stavano anche insieme.

Da quel giorno Draco continuò a tornare e continuò a vedere lui e Harry che si tenevano per mano, che si abbracciavano, che si baciavano.

"Draco" chiamò una voce che riconobbe essere quella di Silente.

Draco si giro e arrossì pensando che Silente vedesse quello che vedesse lui. "Professore" disse lui. "Io stavo giusto andandomene"

"Draco"

"Si?"

"Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere" disse Silente

"Che?" Draco non capiva

"Smettila di guardare lo specchio non serve a niente fai la prima mossa. Vai a parlargli" lo spronò il preside.

Cosi Draco il giorno dopo andò a parlare con Harry. 

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