38 - Campo di battaglia

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Non gli ci volle molto per trovarlo, era in un punto rialzato ad osservare lo scontro.

Si chiese quanto ci avrebbe messo per accorgersi di essere osservato.

Nel vederlo sorridere pensò che fosse un segnale per fargli notare di essere stato intercettato, finché con la coda dell'occhio non venne attratto da qualcos'altro.

Quasi perse la presa sul binocolo talmente grande fu la sua sorpresa.

Distolse brevemente lo sguardo e tornò a fissare quella figura.

Era Yurika. Ne era certo. Non aveva idea di come ciò potesse essere possibile, ma non vi erano dubbi.

Era lei.

Cosa ci faceva lì?

Rabbrividì.

Indossava un'uniforme bianca, questo poteva significare una sola cosa.

L'aveva trasformata.

Per un attimo faticò a contenere la rabbia che stava prendendo possesso di lui. Se la ragazza era diventata una vampira allora non vi era più alcuna speranza.

Ma Guren stava tergiversando troppo nella sua osservazione e ben presto la cosa venne notata.

"Guren, hai localizzato il nemico?" L'uomo deglutì a vuoto prima di rispondere. "Sì, ho individuato colui che dirige le fila del gioco." Rispose evasivo, incerto su come comportarsi rispetto a Yurika. Eppure nonostante il richiamo alla realtà di Shigure continuò a fissare i due in lontananza.


"Mi sa che siamo stati avvistati!" Annunciò Ferid in tono scherzoso, ben consapevole che i suoi due accompagnatori non erano in vena di sentire le sue tristi battute in quell'occasione.

Da una parte il taciturno e scorbutico favorito della regina, Mikaela Hyakuya, intento a osservare l'azione con scarso interesse. Dall'altro quella fragile creatura che aveva portato con sé. Qualsiasi vampiro sarebbe stato in grado di percepire l'ansia che trasudava dal suo corpo, valido motivo che lo spingeva ad evitare di prendere parte nella battaglia, non era sua intenzione lasciarla sola. Ma era ora, con l'arrivo degli umani, che avrebbe avuto luogo la battaglia più difficile.

Le parole appena pronunciate avevano portato a un drastico cambiamento nella ragazza. Era ovvio che temesse quello che entrambi sapevano che sarebbe inevitabilmente successo. Per una volta si sentì messo alle strette. Forse aveva chiesto troppo a Yurika. La vide girarsi, alla probabile ricerca di qualche viso conosciuto, ma era troppo distante per poter scorgere ciò che lui era riuscito a notare.

Non le avrebbe dato alcun indizio su chi l'attendeva in lontananza. Eppure affrontare Yurika in quel momento sembrava qualcosa di troppo anche per lui, quantomeno avrebbe preferito che Mika si allontanasse da loro. Non voleva che proprio lui lo vedesse preoccuparsi per la ragazza, doveva cercare di mantenere un certo contegno, per quanto poco gliene fosse rimasto. Fortunatamente per lui l'altro vampiro sopportava poco la sua presenza, gli sarebbe bastato continuare con le sue osservazioni per ottenere l'effetto desiderato.


Infatti, poco dopo, lo vide avanzare con superbia sul campo di battaglia. Avrebbe dovuto imparare a fare meno l'altezzoso, era curioso di vedere come si sarebbe comportato in seguito.

"Chi ci ha avvistati prima?" Chiese Yurika con titubanza. Ecco la domanda che Ferid si aspettava da allora. "Ce ne hai messo di tempo prima di deciderti a chiedermelo." La frase risuonò molto più sarcastica del dovuto, cosa che spinse la ragazza a tornare alla sua inquieta e silenziosa osservazione.

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