Gli Imperatori Romani e le Feriae Augusti

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Marzia gli lancia uno spritz in faccia e va da Cornelia.

Caligola: Questa fa più male.

Ovidio: Direi proprio di sì.


Marco Aurelio: L'oratoria non è più quella di una volta!

Cicerone: Concordo. Non ci sono più argumentationes valide!

Claudio: Per non parlare degli exempla! Nessuno ti batteva nel foro, caro mio!

Cicerone: Grazie mille, maestà!

Giuliano l'Apostata: Direi che dopo Seneca Padre l'oratoria è bella che morta!


Traiano: Certo che Varo ha rovinato proprio tutto. Povero nonno!

Tito Livio: Ed era più che risaputo che nella selva di Teutoburgo non si poteva mai abbassare la guardia, la vegetazione è troppo fitta!

Tacito: Che soggetto!


Adriano: Questo vino è ottimo!

Orazio: Vile vino sabino, invecchiato quarant'anni!

Virgilio: Vile che vile, intanto te ne sei bevuto tre calici!

Orazio: Tanto guidi te!

Virgilio: Non me lo ricordare...

Adriano: E con quel ragazzo come va?

Orazio: Non glielo chiedere che ricomincia...


Costantino: Tito, meno male che ti ho trovato!

Tito: Che succede?

Costantino: Sto evitando Giustiniano e Teodora, mi pare logico!

Tito: Io evito mio fratello. Facciamo gli asociali insieme?

Costantino: Ovvio! Però non diciamolo agli altri.


Augusti: La carne è pronta!

Claudio: Ma dov'è finito il grembiule?

Nerone: Esce in veranda con un vassoio immenso di carne. Indossa il grembiule del nonno. Attenti che questi scottano!

Augusto: Ha fatto quasi tutto Nerone. Credetemi, nessuno riesce a fare una bella fiamma come lui! Conoscete Nerone, mio nipote, no? 

Costantino: Purtroppo...

Traiano: L'avevo detto io che nonno inizia a non starci più con la testa...

Augusto: La mia testa funziona benissimo, ragazzo mio!

Nerone: Sono il re del barbecue!

Claudio: Beati dei immortali, abbiate pietà di noi!

Augusto: Figliuoli, dovete dare più fiducia a questo povero ragazzo!

Adriano: Questo povero ragazzo ha dato fuoco a Roma per screditare i cristiani e creare l'atmosfera adatta a declamare la caduta di Troia. Te lo ricordi, vero?

Nerone: Ma sono cambiato!

Caligola: Anche io sono cambiato! Non sono più fissato con i cavalli!

Nerone: Sì, siamo persone diverse!

Arriva un messaggero a cavallo.

Caligola: Uh, cavallino! Corre ad abbracciare il cavallo.

Traiano: Con aria sarcastica. Si vede proprio, guarda!

Nerone: Okay, lui ha ancora qualche problema con i cavalli, ma io sono cambiato sul serio!

Augusto: Ragazzi, ragazzi! Lasciamo cadere questo discorso e mangiamo, altrimenti si fredda tutto!

La grigliata procedere per il meglio e nessuno litiga o crea casini, stranamente.

Costantino: Andiamo? Sono due ore di viaggio e sta calando il sole.

Adriano: Palesemente alticcio. Guido io!

Claudio: Assolutamente no! Guido io!

Augusto: Avete preso tutto? Anche le salsicce avanzate? Sono buone anche col pane vecchio, lo sapete, no?

Commodo: Sì nonno, stai tranquillo.

Augusto: Allora tutti in fila!

Augusto dà la mancetta a tutti quanti.

Augusto: Mi raccomando, badate a voi stesi. Guidate piano. E tenete Claudio e Giuliano un po' più lontani dalla biblioteca, okay?

Adriano: Va bene, nonnino. Grazie per il pranzo. E l'alcol. Buono lo spritz, devi dirmi assolutamente dove lo hai preso!

Augusto: Segreto di Stato. Veramente, Orazio non me lo vuole dire. Magari vengo a trovarvi qualche volta.

Costantino: La nostra porta è sempre aperta.

Commodo: Letteralmente, nessuno riesce a chiuderla decentemente.

Augusto: Venute tutti qua!

Abbraccio di gruppo.




Augusto: Sottovoce a Traiano. Se vi serve ho ancora il numero della struttura di riabilitazione che ha frequentato Lucrezio. Sai, per Adriano...

Traiano: Grazie del pensiero, ma non ci serve. Almeno per ora.

Gli Imperatori Romani ripartono alla volta della domus.


Scleri da classico - il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora