Capitolo 38

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Capitolo 38

Un lontano pensiero



Lo sguardo di Taehyung era ancora duro come la pietra. Erano lontani i tempi in cui lo guardava con tenerezza e dolcezza. Jungkook strinse le mani su di lui e Taehyung alzò un sopracciglio, irritato. "Ti ho già ascoltato ampiamente"

"No ..."

"Lasciami stare"

Jungkook non poteva competere con Taehyung per forza fisica e quando l'altro lo scostò da sé, anche se non violentemente, riuscì ad allontanarlo. Jungkook si appiattì contro il muro, sentendo le lacrime salirgli in viso. Questo sembrò dare fastidio all'altro.

"Non piangere" disse Taehyung.

Jungkook fece un sorriso amaro. "Pensi che pianga per finta?" disse con sarcasmo.

"No" disse Taehyung. "Odio l'odore delle tue lacrime. Smettila"

"Sei tu che mi stai facendo piangere" rispose Jungkook, ma se ne pentì immediatamente.

Taehyung indurì la mascella. "Questa è manipolazione spicciola, Jungkook"

"Non ho nessuna intenzione di manipolarti" Jungkook si pulì il viso con il dorso della mano e tirò su con il naso. "Sei tu che mi hai mentito"

"Io?" rispose l'altro, innervosito.

"Mi avevi detto che non sarei più stato da solo" gli rinfacciò Jungkook. "Mi avevi detto che saresti rimasto con me"

I due si guardarono in silenzio, nel corridoio deserto e buio. Taehyung distolse lo sguardo e si voltò per dargli le spalle.

"Mi odi?" chiese Jungkook, con un fil di voce. Era spaventato, perché non voleva sentire la sua risposta, ma aveva bisogno di averla.

Le spalle di Taehyung si abbassarono così come la sua testa bruna si abbassò per osservare la trama del tappeto rosso su cui stava.

"No" disse.

Jungkook respirò a fondo, rincuorato, ma amareggiato allo stesso tempo. "Allora cosa devo fare? Dimmi cosa devo fare e lo farò"

"Non mi fido più di te, Jungkook" Taehyung si voltò a guardarlo. "Non riesco ..." smise di parlare e distolse di nuovo lo sguardo.

"Non riesci ... cosa?" sussurrò l'altro.

"Non riesco a guardarti e ricordare il Jungkook che conoscevo. Il me stesso che conoscevo" Si mise le mani sul viso e sospirò a fondo. "Tutto questo non ha senso"

Jungkook lo guardò. La sua schiena era curva, i suoi muscoli tesi. Il suo cuore spezzato. Jungkook tornò a piangere, senza rendersene conto. "Io non ho smesso di amarti quando ho saputo che eri un vampiro" fece notare, con voce molto bassa.

Taehyung lo osservò, ancora nervoso. "Ripeto, manipolazione spicciola. Sono molto più esperto di te su queste cose"

"Se pensi di esserlo davvero allora non devi aver paura che ti manipoli per conto di Hyungki"

"Oh, diavolo!" Taehyung strinse i denti. "Lo so che non sei tu a volermi manipolare, ma sei stato mandato per farlo in ogni caso. Questo non toglie che tutti gli anni che ho passato a proteggerti e difenderti non sono stati una mia decisione, sono stati la decisione di qualcun altro!"

"E allora?" chiese Jungkook. "Che cosa cambia?"

"Non dovrei nemmeno dovertelo spiegare" commentò aspramente Taehyung. "Non te ne importa nulla del libero arbitrio?"

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