Capitolo 10

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Capitolo 10

V



"Ohi, Guk" disse uno dei suoi compagni, quando si alzò dal banco. "Vieni al cinema con noi?" chiese ancora, indicando un gruppo di persone dietro di lui. "Fanno un film russo in bianco e nero del 1953 di un regista morto suicida"

"Wow" Jungkook prese lo zaino e ci infilò dentro il sul mac. "No, grazie. Devo andare a lavoro, ma voi divertitevi"

"Sicuro" commentò il ragazzo alzò gli occhi al cielo e poi sussurrò all'orecchio. "Lin vuole andare a vederlo a tutti i costi. Che cosa non si deve fare per un po' di figa, amico"

"Eh, già" Jungkook si strinse nelle spalle e li salutò quando se ne andarono.

Si mise la sua giacca nera e lo zaino in spalla, sistemando la bandana che aveva sulla frangetta lunga. L'elastico dava fastidio ai suoi orecchini orecchini perciò la spinse indietro e giocò con l'indice con uno degli anellini.

Camminò fino alla fermata della metro e si schiacciò contro il vetro per fare posto a tutte le persone che entravano. Doveva fare solo un paio di fermate quindi rimase vicino alla porta e poi scese al solito posto.

Il negozio era qualche minuto a piedi di distanza dalla fermata e lui camminò velocemente fino a raggiungere il V!

Quando entrò, la campanella suonò e alcune teste di clienti si girarono a guardarlo. Lui lasciò il suo zaino sul bancone, andò nel retro a prendere la sua maglia e la sistemò in fretta. Si tolse la grossa felpa oversize a bande nere e viola e infilò la t-shirt della divisa con il logo del negozio.

Si sistemò un po' i capelli e i larghi pantaloni neri. Le sue alte scarpe nere militari erano pesanti e facevano rumore quando camminava, ma a lavoro passava il tempo seduto alla cassa, quindi non gli davano molto fastidio.

Tornò al bancone e sistemò le sue cose, riorganizzando il suo zaino e prendendo di nuovo i suo libri.

Dalla scala che portava al magazzino scese Taehyung, portando con sé un plico con le ordinazioni.

Portava i capelli legati con due codine ai lati della testa.

Era dannatamente strano, ma lo faceva sempre sorridere. "Jungkook" si fermò, quando lo vide. "Sei in anticipo" si guardò l'orologio all'elegante polso sottile "di ben tre ore"

"Volevo venire" spiegò lui, girando sullo sgabello. "Mi piace stare qui"

Taehyung gli fece un sorriso e si avvicinò. "Potresti passare un po' di tempo con i tuoi amici o in biblioteca a studiare. Non va bene stare sempre a lavoro". Poggiò delicatamente il plico sul bancone di marmo e chiese: "Non è per i soldi, vero? Posso aumentare la paga, se ti serve. Vivi da solo, adesso"

Jungkook deglutì a vuoto e abbassò lo sguardo sui suoi libri. "Mmm, no hyung. Non ho problemi. I miei mi mandano un po' di denaro"

"Allora che problema c'è?" chiese Taehyung avvicinandosi piano e mettendosi vicino a lui. "So che ti piacciono i videogiochi, ma sicuramente non così tanto da rimanere qui tutto il tempo"

"In realtà sì" Jungkook alzò lo sguardo su di lui e gli sorrise, oscillando un po' sulla sedia a destra e sinistra. Lo sguardo sicuro di Taehyung non lo abbandonava mai. "Adoro questo posto. È come una biblioteca, ma per i videogiochi e cose nerd. Starei qui sempre"

"Ma?" chiese l'altro e Jungkook si morse un labbro. Abbassò gli occhi, colpevole.

"Non ho molti amici" disse "Lo so che ti ho detto ... lo so che ti ho raccontato un sacco di storie dell'università ma la verità è che non conosco molta gente. Non sono bravo a fare amicizia e i grandi gruppi di persone mi spaventano. Mi piace stare per conto mio ... ma ora casa mia è vuota"

NOCTURNAOù les histoires vivent. Découvrez maintenant