Capitolo 32

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Capitolo 32

Il falso Yoongi


Jimin si era trastullato per tutta la mattina, non sapendo come riempirla e soprattutto aspettando con trepidazione che arrivasse Yoongi, per poter andare finalmente a parlare con Jungkook. Non ricordava ancora la loro vita come coinquilini ma dopo tutto quello che era successo, aveva sentito qualcosa nel petto, una specie di affetto.

Sicuramente il suo cuore ricordava meglio della sua mente. Se solo pensava a quello che aveva vissuto Jungkook, e a tutte le rivelazioni che gli erano state fatte, non poteva che avere pietà per lui.

Quando calò il sole e la giornata finì, l'hotel prese vita. Hoseok se ne andò per degli affari, e Jimin poteva vedere dal balcone dell'attico un sacco di vampiri del nido andare e venire.

Chissà come vivevano la loro vita immortale. Come la riempivano?

Come l'aveva riempita Jimin fino a quel punto?

Una parte di lui non voleva ricordare. Si stava lentamente rendendo conto che quello che aveva perso - forse centinaia di anni di vita ormai dimenticata - non valeva la pena ricordarlo. E se fosse stato solo per tutto il tempo? E non avesse avuto altro che sesso e solitudine per anni e anni, mentre era alla ricerca di qualcuno di importante o qualcosa di prezioso?

Se era diventato molto amico di Jungkook, sicuramento lo aveva fatto in fretta e con tenerezza. Jungkook era un caro ragazzo, anche lui bisognoso di affetto e compagnia. Erano state due anime sole che si erano riconosciute subito, quindi.

Sospirò, ma quando vide dalla finestra una familiare volante della polizia avvicinarsi si sporse meglio per vedere Namjoon e Yoongi scendere ed entrare nella hall.

Jimin si mise in fretta le scarpe e scese fino ai piani bassi per incontrarli. Quando lo videro arrivare dal corridoio degli ascensori, Namjoon lo indicò a Yoongi.

Lui gli sorrise. "Ciao, piccolo. Sei solo?"

"Oh ... Hoseok è non so dove a fare non so cosa con Jin e Taehyung" spiegò lui. "Ciao Namjoon. Se cerchi Jin non so dove puoi trovarlo"

"Non sto cercando Jin" disse, offeso, Namjoon.

"Sì, certo. E che ci fai qui?" commentò Yoongi.

"Ti volevo accompagnare, imbecille!" rispose Namjoon, incrociando le braccia. "Che faccio, ti lascio da solo in giro con tutto quello che sta succedendo, dopo quello che è capitato a casa tua? Che razza di amico sarei?"

"Uno che sta trovando scuse" disse Yoongi, sogghignando. "Vai alla reception, Rosé sicuramente saprà dirti di Jin"

"Sai che c'è? Fanculo. Tu e anche tu" disse Namjoon indicando Jimin.

"Cosa ho fatto?" chiese lui innocentemente.

"Stai pensando" disse il poliziotto più alto. "E in ogni caso, se sono con Taehyung, sicuramente saranno chiusi lì sotto nel bunker e saranno impegnati, perciò è meglio che me ne vada"

"Mm-mm" Jimin scosse la testa. "Taehyung è salito su stamattina. Ha detto che non vuole altri vam ... insomma" si guardò intorno "gente pericolosa intorno a Jungkook. Saranno qui dentro. Ah!" si voltò Yoongi e disse. "Mi ha detto di dirti che devi accompagnarmi da Jungkook, comunque"

Yoongi lo guardò esterrefatto. "Io? Adesso?" si guardò intorno. "Perché?" era stranamente sorpreso. Jimin lo guardò interrogativo.

"Perché conosciamo Jungkook, immagino, e perché tu non sei un ... come loro, voglio dire. Taehyung si sente più sicuro se c'è un umano con me. Immagino che Jungkook ci starà aspettando"

NOCTURNAWhere stories live. Discover now