Capitolo 23

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Capitolo 23

Tanto tempo fa

Gli occhi di Jungkook si allargarono, sorpresi.

Quando Taehyung mosse il pollice per accarezzargli lentamente le labbra, il suo cuore perse un battito. Si perse nel suo sguardo profondo e nei suoi occhi antichi e marmorei.

Jungkook cominciava a credere che quella distanza, quella fredda indifferenza che Taehyung sembrava avere, in realtà fosse solo la sua età. C'era qualcosa nel suo sguardo, adesso che Jungkook poteva comprenderlo, che parlava di molta sofferenza e di molta tristezza.

Si corrucciò.

"Cosa ti è successo, Taehyung?" chiese, a bassa voce, facendo scorrere il suo sguardo sul viso perfetto dell'altro. "A volte ... a volte sei così divertente e allegro e altre volte sei così ... così ..."

"Cosa?"

"Lontano" spiegò Jungkook. Mentre parlava le sue labbra accarezzano piano il pollice di Taehyung. "Cosa ti è successo?"

L'altro fece un sorriso stanco e tirato. "Non mi basterebbe tutta la durata della tua vita per raccontarlo" disse alla fine Taehyung. "Ma sono vecchio. A volte penso di esserlo troppo. Non c'è nessuno che io conosca che è vissuto a lungo quanto me. Nessuno ricorda il tempo il cui ero un essere umano. Lo avrei dimenticato anche io se non fosse indelebilmente scolpito nella mia memoria". Taehyung parlava a bassa voce, come se gli stesse confidando un segreto.

"Perché?"

Taehyung scosse la testa. "Te lo racconterò un altro giorno, Jungkook. Tu sei più importante di un vecchio ricordo"

"Non posso essere più interessante della vita che hai vissuto per più di mille anni fa" considerò Jungkook, spostandosi e sedendosi meglio in ginocchio. Sfilò il viso dalla mano levigata di Taehyung e arrossì.

"Lo sei invece" disse Taehyung. "Ho visto così tante cose, ne ho fatte molte altre ... ma come come ogni vampiro sono maledetto dallo stesso terribile destino di tutti gli altri"

"Quale?" chiese innocentemente Jungkook.

"La solitudine" disse Taehyung, spostando lo sguardo e concentrandosi in un punto non ben definito, preso forse da troppi pensieri. "Tutti noi attraversiamo questa vita cercando di sopravvivere per trovare della compagnia. Qualcuno che si unisca a noi in questo viaggio. Per questo, molto tempo fa, ho trasformato prima Seokjin e poi Hoseok. Non volevo essere da solo. Non volevo vivere con questo fardello, aggravato dalla stranezza del mio potere, senza che nessuno ne condividesse il peso"

Ci fu un momento di silenzio e poi Taehyung fece una smorfia.

"Ho generato questo nido, con loro. Ho combattuto i miei nemici fino a quando non ne avevo più, fino a raggiungere la cima della catena alimentare. Sono tutti miei figli e sono tutti parte di me. Sono la mia famiglia eppure non bastano. Non basta mai a sanare quel vuoto che ci portiamo dentro. Mi ero rassegnato a conviverci. Ormai quasi non lo notavo più. Avevo tutto il potere che volevo, tutta la ricchezza che mi serviva, la completa sicurezza per i miei ... non potevo avere nient'altro e mi ero convinto che non potevo più riempire quel vuoto. Non c'era nulla sulla faccia della terra che lo potesse riempire"

"Ma ..." Jungkook anticipò l'esito del suo discorso.

Taehyung si voltò di nuovo a guardarlo. Entrambi rimasero in silenzio, il rumore del cuore di Jungkook era assordante per entrambi. Poi Taehyung si alzò in piedi e aiutò Jungkook a fare lo stesso.

Si diressero in un'altra stanza e dopo quella all'interno di un giardino chiuso nel seminterrato. C'era erba e c'erano anche delle piante. Jungkook non aveva la minima idea di come facessero a crescere lì sotto.

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