𝗧𝗪𝗘𝗡𝗧𝗬 𝗘𝗜𝗚𝗛𝗧

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let me photograph you in this light
in case it's the last time
that we might be exactly like we were

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olivia's pov

<sei pronta?>
Payton bussò per l'ennesima volta alla porta del bagno, ma questa volta io la aprì.
<eccomi qui> sorrisi.
Lui mi guardò qualche secondo, poi sorrise e mi baciò.
<sei stupenda> disse <ricordatelo sempre>
<ci sei tu che me lo ricordi> sorrisi facendo scontrare i nostri nasi.
Lui prese il respiro per parlare, ma poi non lo fece, scosse la testa ed andò in bagno.

Oggi ha organizzato una giornata solo io e lui, in giro per Miami.
Non so il perché, so solo che ci tiene tanto e devo ammettere che pure io sono parecchio curiosa di vedere cosa si inventerà.

Scrissi un messaggio a Sienna per confermare l'uscita di domani e, appena finimmo di organizzarci, Payton uscì dal bagno con ancora l'odore del gel che ha usato per i capelli addosso.

<ci siamo?> sorrise lui.
Io annuì e, prima di lasciarlo andare verso la porta, lo riportai indietro guardandolo negli occhi.
<anche tu sei bellissimo>
Lui sorrise e mi baciò tenendomi stretta a sé.
Poi si staccò e sorrise un'altra volta prima di prendermi per mano e trascinarmi fuori di casa.

<sei fuori di testa?!> esclamai, appena arrivammo nel vialetto.
Oggi non c'era la sua bellissima auto qui davanti, ma bensì una moto: già, una moto grande e rossa che non avevo mai visto prima.
<da dove spunta questa?> domandai, avvicinandomi.
<potrei aver chiesto un favore ad un amico di Jackson> sorrise in modo innocente Payton salendoci, ed infilando subito un casco nero.

<allora, vieni?> chiese lui, allungandomi un casco uguale al suo ma più piccolo.
Sorrisi e annuì, facendomi allacciare il casco da lui subito dopo.

Ho paura delle moto, non so perché lo stia facendo, ma so solo che sentire il vento fresco di Miami fra i capelli mentre sto abbracciata a Payton è la sensazione migliore che abbia mai provato.
Dopo all'essermi innamorata, ovviamente.

Payton si fermò circa venti minuti dopo davanti ad una spiaggia libera: mi sembrava di essere già stata qui.
<è normale che abbia un deja vù in questo momento?> scherzai io, togliendo il casco.
<penso di sì> ridacchiò lui <siamo venuti qui insieme nella nostra prima uscita>

<ecco qui> disse Payton, indicando il mare davanti a noi <ti presento l'Oceano Atlantico>

<sì, oddio sì me lo ricordo!> esclamai sorridendo.
In quel pomeriggio capì che Payton era una persona speciale, una persona da portare avanti e non limitarla ad una semplice etichetta di "conoscenza" o "amicizia".
Ed infatti, oggi siamo qui.

<dai, andiamo> disse sorridendo lui, dandomi la mano e correndo poi verso la spiaggia.

Mi ricordavo tutto di questo posto, ogni singola parola che ci siamo detti ed ogni singola sensazione che ho provato.
Non avevo mai provato nulla di così forte con nessuno prima di Payton, e sono sicura che non ci sia una persona più adatta a me.

<hey, voglio una foto con te> sorrise Payton, abbracciandomi dalla vita.
Anche io sorrisi e lo baciai, circondandogli il collo con le braccia.
<chiediamo a quella signora?> propose lui, indicando con la testa un'anziana che stava passeggiando sulla riva.
Io annuì, lui mi prese per mano e mi trascinò lì.

Payton diede la Polaroid alla signora, poi mise le mani sui miei fianchi e sorrise, così gli circondai il volto con le mie mani e ci baciammo: per la sorpresa lo sentì sorridere sulle mie labbra, cosa che lo fece fare anche a me, e poi mi strinse ancora più verso di sé.

Ringraziammo la signora e poi la foto si stampò, così noi la guardammo restando abbracciati.

Ringraziammo la signora e poi la foto si stampò, così noi la guardammo restando abbracciati

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<siamo perfetti> sussurrai sorridendo.
<tu sei perfetta> rispose Payton, guardandomi.
Lo guardai per qualche secondo, poi lo baciai dolcemente tenendolo stretto a me.

[...]

Ci avvicinammo alla riva, vicino a dov'eravamo andati quella volta insieme, e ci sedemmo uno di fianco all'altra, esattamente come più di sei mesi fa.

<Liv>
Lui interruppe il silenzio, e dal tono di voce sapevo che non avrebbe detto nulla di buono.
<dimmi> risposi, girandomi verso di lui.
<ti ricordi la promessa che ti ho fatto qui?> chiese, e subito la mia mente tornò a quelle parole.

<posso farti una promessa Olivia?>
<se devi>
<ti voglio promettere che, se non incontrerai qualcuno che ti faccia cambiare idea nel frattempo, ci sposeremo noi due e manderemo a fanculo insieme le nostre paure>

Sorrisi e annuì, come scordarla.

<se dovesse succedere qualcosa per cui non potrò mantenerla- >
Sapevo già a cosa stava facendo riferimento, e non ne volevo parlare, anzi nemmeno pensarci.
<smettila Payton> mi girai verso il mare, non guardandolo più.

Lui mi prese dalle ginocchia e mi fece girare verso di lui, trovandoci faccia a faccia.
<Liv ti prego ascoltami, è importante> disse seriamente lui.
Annuì per fargli capire che lo stavo ascoltando, e lui strinse le mani sulle mie ginocchia.

<voglio che tu sappia che io ti ho fatto quella promessa per un motivo, e cioè che ci credevo, ci credo, profondamente e vorrei davvero sposarti al più presto e farti ricredere sull'amore>
<l'hai già fatto> dissi seccamente.
Lui sorrise, e io capì che era meglio stare zitta.

<se un giorno non la potrò mantenere, voglio che tu continui a credere nelle promesse e che non pensi mai che io ti abbia mentito o che stessi scherzando, perché anche in punto di morte ti riprometterei la stessa cosa>
Lo guardai negli occhi e non ce la feci più: scoppiai a piangere.

Lui mi abbracciò, accarezzandomi la schiena.
<ti amo, ricordalo sempre> sussurrò.

Non so perché, ma mi sembrava un addio.

heart like yours | payton moormeier Where stories live. Discover now