𝗧𝗪𝗘𝗡𝗧𝗬 𝗦𝗘𝗩𝗘𝗡

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but i promise you this
i'll always look out for you
yeah that's what i'll do

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payton's pov

<Pay sono qui!>
Infilai velocemente la lettera nel cassetto della scrivania e mi girai verso la porta della mia stanza, vedendo entrare dopo poco Olivia con un sacchetto di plastica in mano.

Sorrisi e mi alzai andandole incontro, lasciandole un soffice bacio sulle labbra.
<che ci facevi lì?> domandò lei.
<stavo disegnando> mentì.
<uh, posso vedere?> fece il solito musetto che fa per intenerirmi, ma questa volta non può funzionare.
<no bella mia, dovrai aspettare finché non sarà finito> sorrisi, mettendo le mani sui suoi fianchi e facendola dondolare.
Olivia non si lamentò, fece solo finta di sbuffare ma poi scoppiò a ridere, contagiandomi.

È la cosa più bella che abbia mai visto.
La sua risata è il suono più bello che abbia mai sentito.
E che sentirò mai.

Le diedi un veloce bacio sulle labbra, poi le presi il sacchetto dalle mani.
<che hai portato?> chiesi.
<da mangiare per noi> sorrise, buttandosi sul mio letto.
Sorrisi anch'io e mi sedetti davanti a lei, iniziando a mangiare mentre mi stava raccontando la sua giornata.

Da quando ho confessato quella cosa a Olivia, ho lasciato il college e ho trovato un piccolo appartamento poco distante da lì che riesco a pagare grazie ai risparmi che mi sta mandando mia madre.
Non servirà ancora per molto.

Anche Olivia ha deciso di trasferirsi insieme a me ed ha passato ogni singola ora qui insieme a me, a sopportare i miei scleri, i miei momenti no, ma anche i miei momenti dove ero pieno di felicità..almeno quando c'era lei.
Ogni singola ora tranne quelle che le servono per continuare il college.
In quelle ore ero solo, e a farmi compagnia c'era solo la nostra foto sul comodino, che riusciva almeno un po' a calmare i brutti pensieri.

<cosa vuoi fare oggi?> domandò lei con un grande sorriso.
Sembra sempre così felice quando è con me, ma sono sicuro che non è così, i suoi occhi sono spenti e probabilmente è stanca di questa situazione..magari è stanca di me.

<signor pensieroso, mi rispondi?> mi prese in giro scompigliandomi i capelli.
Risi e la buttai sotto di me sul letto, cominciando a farle il solletico sulla pancia: so che lo soffre tantissimo.
<smettila ti prego!> urlò lei, mentre stava ridendo a tutto volume.

Mi fermai e la guardai riprendere respiro, mentre mi stava ancora guardando con un grande sorriso.
<ti odio> affermò guardandomi negli occhi.
<no, tu mi ami> affermai io, appoggiando una mano sulla sua guancia e avvicinandola a me, fino a sentire il suo respiro sulle mie labbra.
<sì, credo che tu abbia ragione> sussurrò lei, per poi azzerare la minima distanza e far incrociare le nostre labbra.

Questi baci non saranno mai abbastanza.

Lei si mise a cavalcioni sopra di me e continuò a baciarmi tenendo le mani agli estremi della mia faccia.

La mia mano passò sotto alla sua maglietta e, mentre stavo per slacciarle il reggiseno, bussarono alla porta.
Alla prima feci finta di non aver sentito e continuai a baciare Olivia, ma poi bussarono una seconda volta in modo più deciso, e questa volta fui obbligato a staccarmi.

<merda> sussurrai, buttando la testa indietro.
<che c'è?> sussurrò lei, dandomi dei baci sul collo.
<J-Jackson> mormorai socchiudendo gli occhi per il piacere <avevo detto a Jackson che poteva passare questo pomeriggio, me lo sono appena ricordato>
Olivia si staccò da me e mi guardò male.
<questa sera mi farò perdonare> dissi, accarezzandole la guancia con le nocche della mano destra.

<Payton vieni ad aprire!> esclamò lui da fuori.
<arriviamo brutto disperato!> urlò Olivia, scendendo da me e sedendosi dalla sua parte di letto.
Trattenni una risata e le diedi un veloce bacio sulle labbra, poi andai ad aprire a Jackson.

<prima di tutto, non sono un disperato!> se la prese con la mia ragazza, che nel frattempo lo stava guardando male seduta sul letto.

Ci aspetterà un pomeriggio piuttosto interessante.

[...]

Io e Olivia finimmo di lavare i piatti e tornammo in camera da letto, dato che fra Jackson e altre cose si erano fatte le dieci e mezza.

Oggi sono esausto.
Non ho fatto nulla, non sono nemmeno uscito di casa ma sono davvero stanco, come se avessi appena finito l'allenamento più intenso di tutta la mia vita.
Non riesco più a sopportare questa stanchezza dovuta a nulla.

Olivia si sdraiò sopra di me, mi spostò alcune ciocche di capelli dalla fronte e poi appoggiò le labbra sul mio collo, lasciandomi molti baci.

<L-Liv> la interruppi quando con le mani stava cercando di togliermi la maglietta.
<mh?> mugolò lei.
<Liv> dissi in modo più deciso, così lei si staccò <sono stanco>
Lei mi guardò male, poi sbuffò e si sdraiò dalla sua parte del letto dandomi le spalle.

Ho rovinato tutto, ancora.

<Liv> la richiamai <mi dispiace, scusami, ma oggi sono davvero stanco>
<fa niente Pay> disse lei.
Poi si girò verso di me, guardandomi dal basso.
<è solo che per una sera avrei voluto fare qualcosa di diverso dal guardare un film alla tv e addormentarci, tutto qui>
La guardai per qualche istante, poi mi sdraiai davanti a lei accarezzandole la guancia.
<scusami> dissi dolcemente, guardandola negli occhi.
Lei scosse la testa e si appoggiò nell'incavo del mio collo.
<non importa, davvero>
La strinsi forte a me e poco dopo sentì il suo respiro farsi più pesante, abbassai lo sguardo e vidi che si era addormentata.

[...]

Stavo guardando le luci della città con del vento leggero che mi soffiava fra i capelli quando sentì dei movimenti dietro di me, poco dopo seguiti da una voce.
<che ci fai qua?> domandò Olivia con la voce assonnata e gli occhi ancora semichiusi.

Buttai la sigaretta nel posacenere, poi mi alzai dalla sedia.
<dai andiamo a letto, è ancora presto> dissi.
Ignorai la sua domanda e cercai di rientrare in casa, ma dato che non si mosse non ci riuscì.

<non vuoi dirmi perché eri qui, da solo?> chiese nuovamente lei.
<non ti riguarda> dissi freddamente.
Mi pentì un secondo dopo, quando vidi la sua faccia rattristarsi di colpo.
<merda no scusami, sono solo stanco, non so perché ti ho risposto così, mi dispiace> mi affrettai a dire.
Lei annuì semplicemente, poi rientrò dentro e si rimise sotto alle coperte mentre io la seguì.

Si sdraiò dandomi le spalle esattamente come prima, così io mi avvicinai a lei appoggiando il mento sulla sua spalla.
<sei arrabbiata?> domandai, lasciando un bacio soffice sulla pelle scoperta.
<sono solo stanca> rispose, guardando davanti a sé.
<mi abbracci?> sussurrai dolcemente.
Lei girò la testa verso di me, mi guardò per qualche istante e poi scosse la testa, appoggiandosi sul mio petto subito dopo.
<sei insopportabile> mugolò, stringendosi a me.

<ti amo> sorrisi io.
<ti amo anche io> sorrise, poi chiuse gli occhi e pochi secondi dopo era già tornata in un sonno profondo.

La guardai per un po', poi le spostai una ciocca di capelli dietro all'orecchio e le accarezzai la guancia.
<ti proteggerò sempre amore mio> sussurrai.
Le lasciai un bacio fra i capelli, poi chiusi gli occhi e mi addormentai.

heart like yours | payton moormeier Where stories live. Discover now