𝗧𝗛𝗥𝗘𝗘

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will you come back again?
i only need a friend
when it's all said and done
will you need me too, girl?

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payton's pov

<Payton stiamo uscendo, muovi il culo!> esclamò Jackson, uno dei miei due coinquilini.
Mi sistemai un'ultima volta i capelli, presi lo zaino e poi raggiunsi i due ragazzi, Sam e Jackson appunto, che mi stavano aspettando in salotto.
<solo venti minuti e trentun secondi, record> disse Sam ridendo.
<non stavate uscendo?> risi io, precedendoli nell'aprire la porta ed uscire nel corridoio.

Arrivammo dopo non più di dieci minuti nel college vero e proprio, già pieno di ragazzi e ragazze, sia nuovi che non.
<sta arrivando di nuovo la psicopatica> ridacchiò Sam, indicando con la testa la bionda che si sta dirigendo a passo spedito verso di noi.
<oh dio> sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

<buongiorno ragazzi> sorrise in modo falso <e buongiorno Payton>
<ciao Sabrina> dissi in modo infastidito.
Sabrina è la mia ex, è ossessionata da me, non credo abbia ancora capito che è finita per sempre fra di noi.
<dovremmo uscire di nuovo un'altra sera, come sabato> sorrise, girandosi una ciocca di capelli su un dito.
<sabato mi hai obbligato ad uscire con te, che è diverso> dissi, con un sorriso falso esattamente come il suo.
Lei mi squadrò in malo modo, mentre i miei amici stavano ridendo da dietro.
<e comunque non voglio più uscire con te, è finita e ne abbiamo già parlato> aggiunsi.
<sì, certo> rispose, in modo poco convinto <allora buon anno>
Feci un piccolo sorriso e lei se ne andò, muovendo il culo solo per attrarre la mia attenzione, che non ci restò per molto però.

Sam scoppiò a ridere, subito seguito da Jackson che si piazzò davanti a me.
<sempre detto che è fuori testa amico> disse Sam, strappandomi una risata.

Mentre stavo per rispondergli, notai una ragazza seduta al bar davanti a noi: era sola e stava guardando qualcosa al cellulare; sembrava davvero bella.
Poco dopo la riconobbi: è la ragazza del supermercato, quella che mi ha invitato alla festa a cui non mi sono presentato per colpa di Sabrina.
Fottuta Sabrina.

<ragazzi> mi rivolsi ai miei amici, senza staccare gli occhi dalla ragazza <sapete se c'era una festa sabato?>
<certo che c'era, organizzata da Hacker e i suoi amici> disse Jackson.
<sì ma era solo per gli amici di Vinnie, per questo non ci siamo andati> aggiunse Sam.
Merda.
Ero stato invitato ad una festa "privata" e sono uscito con quella bionda psicopatica.
Devo andare a scusarmi.
<o-okay> mi ripresi <ci vediamo dentro, devo sistemare una cosa>

Feci una piccola corsa e raggiunsi in fretta il tavolino, vedendo meglio la ragazza ed avendo la conferma che fosse Olivia.
È un nome così bello, esattamente come lei.

<hey>
Lei alzò lo sguardo, rimanendo molto stupita nel vedermi.
<non credevo frequentassi il corso di economia> dissi, sedendomi davanti a lei.
<alzati> mi interruppe lei in modo freddo.
Okay, questa non me l'aspettavo.
<cosa?> sussurrai io.
<c'è mio fratello dentro e se torna e tu sei
qui..> si bloccò, scuotendo la testa <devi andartene>

Mi alzai, rimettendomi lo zaino sulla spalla.
<mi dispiace per sabato, davvero> dissi io.
<senti possiamo parlarne in un altro momento? Tanto nessuno dei due può scappare> disse lei, guardandomi finalmente negli occhi.
<sì..certo> dissi, anche se un po' insicuro.

<allora ci vediamo> dissi.
Lei annuì, senza accennare nemmeno ad un piccolo sorriso.

Non pensavo ci fosse rimasta così male, sembrava davvero arrabbiata con me.

La giornata a scuola non fu semplice, non tanto per le lezioni ma per i pensieri.
Avrei voluto davvero scusarmi con Olivia per non essermi presentato alla festa ma non l'ho incontrata nemmeno una volta; forse non fa economia.

Quando l'ultima campanella suonò, mi precipitai nei corridoi e poi nel cortile, dove dovrebbe esserci tutta la scuola.

Vagai per un po' con lo sguardo finché non vidi quei jeans larghi e quella maglietta rossa che avevo visto questa mattina, aveva un outfit abbastanza riconoscibile.

Corsi fino a lei, notando che al suo fianco c'era un'altra ragazza, sicuramente di almeno un anno in più.
<Olivia> la richiamai, facendola girare verso di me.
<oh sei tu> mi squadrò, con un tono decisamente arrabbiato.
Io feci un piccolo sorriso, solo nella speranza di smorzare un po' di tensione.
<Sienna puoi lasciarci soli? Ti raggiungo fra un minuto> chiese alla sua amica, che a quanto pare si chiama Sienna.
<certo> disse lei, mi guardò male e poi si allontanò.

Olivia mi guardò per un secondo, poi tornò a camminare.
<quindi, che c'è?> chiese, mentre io la raggiunsi camminando al suo fianco.
<volevo solo scusarmi per non essere venuto alla festa, ho avuto un imprevisto e ti avrei mandato un messaggio se avessi avuto il tuo numero ma non sapevo come contattarti> dissi.
<è un modo carino per chiedermi il numero?> sorrise lei, esattamente il sorriso che ho visto quel giorno al supermercato.
<no..cioè sì..insomma solo se vuoi> dissi io, ricambiando il sorriso in modo un po' imbarazzato <vorrei solo esserti amico..credo>
<mh mh> ghignò lei, svoltando nel dormitorio femminile e con me subito dietro.
<quindi..perdonato?> chiesi, sorridendo.
Lei mi guardò per qualche secondo con un piccolo sorriso, che faceva vedere una fossetta non molto evidente sulla guancia destra.
<prova a darmi buca un'altra volta e giuro che ti ammazzo>

Io sorrisi e la abbracciai, sollevandola da terra.
<okay, smettila..smettila> rise lei, staccandosi dall'abbraccio.
Anche io risi, ricominciando a camminare di fianco a lei.

<e comunque non faccio il corso di economia> disse, girandosi leggermente verso di me.
Io scossi la testa confuso, non capendo da dove avesse preso l'iniziativa di parlare di questo.
<questa mattina mi hai detto che non pensavi che frequentassi il corso di economia> disse sorridendo <infatti faccio lingue>
Io annuì sorridendo, più che altro perché nonostante fosse arrabbiata aveva ascoltato quello che avevo detto.

<arrivata> disse dopo poco, appoggiando la schiena sulla porta dell'appartamento 22 C.
<bene> sorrisi <ci vediamo domani>
<spero che non vada come l'ultima volta che l'hai detto> rise lei, riferendosi al pomeriggio in cui ci siamo incontrati.
<non andrà così, promesso> dissi.
<non fare promesse, le odio> disse lei, cercando di fare una faccia arrabbiata ma senza risultato.
<prometto che non lo farò più> la presi in giro, ridendo.
<coglione> sussurrò, aprendo la porta con il sorriso.

<a domani> sorrisi in modo dolce, facendo qualche passo indietro.
<a domani> sorrise allo stesso modo, chiudendo subito dopo la porta.

heart like yours | payton moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora