𝗙𝗢𝗨𝗥𝗧𝗘𝗘𝗡

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give me all your love now
cause for what we know
we might be dead by tomorrow

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Sentì dei movimenti dal letto dietro di me, così guardai il ragazzo dallo specchio e lo vidi spalancare la bocca facendo un grande sbadiglio.
<buongiorno> sorrisi guardandolo dal riflesso.
<giorno> mugolò lui <che ci fai lì?>
<mi sto preparando, non vedi?> ghignai, girandomi e guardandolo stropicciarsi gli occhi.
<sì quello lo vedo> ridacchiò Payton <ma perché non sei qui nel letto?>
<perché oggi ti porterò in un posto e poi in un altro e anche in un altro ancora più bello> sorrisi avvicinandomi <e volevo farmi bella>
<lo sei comunque Liv> sorrise accarezzandomi una guancia <sei stupenda>

Si avvicinò lentamente al mio viso guardandomi le labbra ma, quando eravamo poco distanti, mi staccai un po' ridendo per la sua espressione.
<se farai il bravo ti darò un bacio, ora no> sorrisi <vatti a preparare>

Lui si lamentò per qualche minuto, poi però lo convinsi e lo spinsi nel bagno di fronte a camera sua, mentre io colsi l'occasione per scegliergli i vestiti e frugare un po' nell'armadio.

Parlai per un po' con Jackson e Sam, poi Payton spuntò dal corridoio con ancora un'aria addormentata e delle occhiaie abbastanza grandi.
<ma allora sei vivo> ironizzò Jackson, un'ironia che però non venne apprezzata da nessuno.
Io gli diedi una gomitata sul fianco, facendolo zittire.
<ragazzi, vi rubo il vostro amico per una giornata, ci vediamo questa sera> sorrisi io, prendendo la mano a Payton.

Salutammo i suoi coinquilini e poi uscimmo dall'appartamento, ancora con le mani intrecciate.

<Liv> mi chiamò Payton, facendomi girare verso di lui <perché stai facendo questo per me?>
<non sto facendo nulla per te, voglio solo vederti felice> sorrisi, lasciandogli un bacio sul braccio.
Poi lo trascinai dietro di me, facendogli scappare una risata.

Ci sedemmo uno di fronte all'altra al bar del college, semplicemente guardandoci negli occhi.
I suoi hanno una bella luce, ieri non l'avevano ma ora sì, e spero che non se ne vada mai più.
<perché mi guardi così?> domandò lui, facendo un piccolo sorriso.
Io scossi la testa, poi fortunatamente la sua brioche arrivò ed il discorso finì.

<mangia un po' Liv> disse lui, passandomi il suo dolce.
<no Pay, tranquillo, sto bene così> sorrisi io.
Vederlo felice era molto meglio che un pezzo di brioche.

Payton insistette sul pagare la colazione così lo lasciai fare, poi gli ripresi la mano ed uscimmo dal college entrando nelle strade di Miami.

Dopo qualche minuto di camminata, arrivammo davanti ad una spiaggia libera al cui termine c'erano degli scogli: quello era l'obbiettivo.
<dove stiamo andando?> chiese Payton.
<lì> indicai le rocce, continuando a trascinarlo dietro di me.

Ci sedemmo uno di fianco all'altra e stemmo per qualche secondo in silenzio, semplicemente guardando l'orizzonte.
<quando ero a Los Angeles> iniziai io <e volevo staccare un po', soprattutto dopo qualche litigio con mio fratello o con i miei, andavo nella spiaggia di casa mia, mi sedevo sugli scogli e stavo lì in silenzio anche per ore>
Sorrisi in modo malinconico pensando a quei momenti.
Forse non sono legati a dei bei ricordi, ma è anche grazie a quelli se sono cresciuta e ne vado fiera.

<so che non stai affrontando un bel periodo e, anche se non so a cosa stai pensando, ho pensato che potesse aiutare anche te per rilassarti> mi girai verso di lui, vedendo che mi stava già guardando con il sorriso.
<è davvero bello> disse lui.

Ci guardammo per qualche secondo, poi lui riportò lo sguardo sul mare e lo feci anch'io subito dopo.

Passammo tutta la giornata insieme senza considerare molto i cellulari.
Ci siamo divertiti e abbiamo parlato un po', conoscendoci ancora meglio riguardo al nostro passato.
Lui non ha avuto un passato facile, e probabilmente soffre ancora oggi per alcune cose.

<ora che si fa?> chiese, accarezzandomi la mano con il pollice.
<ultimo posto per vedere il tramonto> sorrisi.

Lo portai fino all'ultimo piano del college, in teoria non potremmo stare qui però ci siamo già stati insieme a Jackson e Sam ed è stato bello, si vede gran parte della città e anche il mare, è davvero stupendo.
<eccoci qui> canticchiai io.

Stesi la coperta che avevo portato qui prima e lui si sedette per primo, poi lo feci a mia volta mettendomi poco distante da lui.

<come stai?> domandai, appoggiando il mento sulla sua spalla guardandolo.
Lui fece un piccolo sorriso e si girò verso di me, guardandomi negli occhi.
<sto davvero bene Liv>
Stava sorridendo in modo molto sincero, lo vedevo dalla luce dei suoi occhi.

Gli diedi un bacio sulla spalla, poi appoggiai la testa nell'incavo del suo collo e lui, prima di appoggiarsi a me, mi diede un bacio sulla fronte.

<cosa siamo noi?> chiesi dal nulla io.
Sentì Payton irrigidirsi dopo la mia domanda, così mi staccai e lo guardai.
<cosa?> sussurrò lui, guardandomi.
<abbiamo fatto sesso, tu mi hai aiutato con il cibo, io ho aiutato te nel tuo "momento no" e abbiamo passato tanto tempo insieme ma..ma siamo amici? Che razza di amici fanno tutto questo insomma- >
Lui mi interruppe.
<Olivia> disse, zittendomi <siamo due persone che stanno bene insieme, e che hanno bisogno dell'altro per essere felici..o almeno per me è così>
<lo è anche per me> sussurrai.
<allora non c'è bisogno di mettersi etichette inutili okay? Non sono pronto per questo, ma sono pronto per passare del tempo con te e per sentirmi bene..e a me basta questo> disse lui.

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi lui si sdraiò e aprì le braccia continuando a guardarmi.
<dai vieni> sorrise.

Sbuffai ironicamente, poi mi sdraiai appoggiando la testa sulla sua spalla mentre lui mi circondò la testa da dietro accarezzandomi i capelli con una mano.

<non voglio che tu ci rimanga male okay?
È solo che non penso ti serva essere chiamata "la mia ragazza" per sapere che sei importante per me> mi diede un bacio sulla testa ed io mi strinsi di più al suo busto.

Restammo ancora un po' così, poi io mi appoggiai con le braccia sul suo busto e mi girai a pancia in giù per poterlo guardare.
<se adesso ti dicessero che domani moriremo, tu cosa mi diresti?>
Lui mi guardò di nuovo negli occhi, poi si alzò leggermente appoggiandosi su un gomito.
<ti direi che sei stata la prima persona a non essersi allontanata da me mentre stavo male e che sei tutto quello che mi serve per staccare la mente per qualche ora e stare bene>
Mi sorrise accarezzandomi la guancia con il pollice, poi si avvicinò e appoggiò dolcemente le sue labbra sulle mie, lasciandomi un breve bacio a stampo.

<spero davvero di non morire domani> sussurrò lui, sorridendo.

heart like yours | payton moormeier Where stories live. Discover now