𝗙𝗢𝗨𝗥

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and i've always lived like this
keeping a comfortable distance
and up now i had sworn to myself
that i'm content with loneliness
because none of it was ever worth the risk
but you're the only exception

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olivia's pov

<ti ho vista parlare con un ragazzo qualche giorno fa> disse Vinnie con un piccolo sorriso, ma senza guardarmi.
<può essere> risi io, mantenendo un tono vago come il suo.
<fa il corso di lingue?> chiese.
<economia> risposi <ma non ci siamo conosciuti a scuola>
<e dove?>
<smettila Vin> lo spinsi, ridendo <non ho più dieci anni, non devi farmi tutte queste domande>
<rilassati bro> rise lui; mi chiama spesso così, ma non mi dà fastidio, anzi mi fa pure ridere.

Vinnie mi accompagnò a prendere un frullato dal bar della scuola come tutte le mattine, mentre lui mangiò una brioche al cioccolato, tipico della golosità che contraddistingue mio fratello.

Dopo dieci minuti, arrivò una ragazza del mio stesso corso con cui ho la maggior parte delle lezioni; credo si chiami Nailea.

Salutai Vinnie con un bacio sulla guancia, poi io e l'altra ragazza uscimmo dal bar avviandoci verso la nostra prima classe, commentando i tantissimi compiti che abbiamo per domani.

<aspetta un secondo, devo allacciarmi una scarpa> disse lei, chinandosi per sistemarla.
Mi fermai di fianco a lei, abbassando lo sguardo per bere un po' del mio frullato che non avevo ancora finito.

Sentì toccarmi una spalla da dietro, mi girai ma dall'altro lato rispetto a dove mi ero rivolta io, una mano afferrò il bicchiere portandoselo alle labbra.
<Payton!> esclamai, infastidita dalla vista del biondino che aveva fra le labbra la cannuccia del mio frullato.
<è davvero buono Liv> sorrise, poi mi diede un bacio sulla fronte ripassandomi il bicchiere <come stai?>
<stavo bene finché non hai praticamente finito il mio frullato> dissi, sottolineando il "mio".
<non te la prendere piccolina, te ne prenderò un altro domani> sorrise, poi mi abbracciò da dietro avvolgendomi il collo con le sue braccia.

Quando Nailea si alzò, sgranò gli occhi vedendo me e Payton così vicini, sicuramente non se lo aspettava.
<io ti- ti tengo il posto> disse lei con un grande sorriso e poi scappò.

<dopo le lezioni passiamo un po' di tempo insieme?> mi chiese lui, appoggiando le labbra sulla spalla e lasciandomi dei piccoli baci.
Mi si sta stringendo lo stomaco.
<devo fare..molte cose per domani> dissi, cercando di non fargli capire quanto mi piacessero le sue labbra su di me.
<mh mh> mugolò continuando <allora ti farò compagnia>
In questo momento mi sembrava davvero impossibile dire di no, ero come ipnotizzata da tutto questo contatto che stavo avendo con lui.

La campanella ci interruppe, Payton mi lasciò un ultimo bacio vicino al lobo e poi si staccò, prendendo lo zaino che aveva lasciato per terra.
<ti raggiungo appena posso Liv> sorrise.
Io annuì e sorrisi, salutandolo con un cenno della mano e fiondandomi subito dentro all'istituto presa dall'imbarazzo.

...
Nailea mi tormentò per la maggior parte delle ore con una sola domanda: "che cosa c'è fra te e Moormeier? Si vede che siete molto intimi".
<non siamo intimi, smettila> le risposi io per la centesima volta, spingendola leggermente.
<certo> disse lei, poi guardò dietro di me con il sorriso <ci vediamo domani eh, buona giornata!>
Scappò via lasciandomi sorpresa e un po' confusa; non capivo questo sorriso e poi la fretta con cui se n'è andata.

Due mani mi coprirono gli occhi, feci un salto indietro e subito riconobbi il petto su cui mi sono scontrata.
<sei davvero coglione> dissi, facendo ridere il ragazzo dietro di me.
<so che mi ami> disse lui, facendomi girare e vedendo, oltre a Payton, altri due ragazzi dietro di lui.
<convinto te> sorrisi, facendo sorridere anche lui.

<comunque loro sono i miei amici e coinquilini Sam e Jackson> disse Payton indicando i due ragazzi <lei è Olivia>
Entrambi si presentarono, poi ci dirigemmo verso i dormitori: Sam e Jackson andarono davanti mentre io e Payton dietro.

Loro se ne andarono nel dormitorio maschile dopo pochi minuti, mentre Payton ed io continuammo il percorso verso il mio appartamento.
<Sienna sono qui!> urlai chiudendomi la porta dietro.
Lei spesso finiva le lezioni prima e una volta le ho fatto prendere un infarto perché non mi aveva sentita arrivare e quando sono entrata in cucina si è buttata per terra dallo spavento;
da quel giorno urlo sempre appena entro, non vorrei ammazzarla.

Sul bancone della cucina vidi un biglietto, scritto a mano e sicuramente dalla mia coinquilina.
"Sono andata da Jack, ci vediamo questa sera
- Sienna <33 "
Fantastico, siamo soli.

<Sienna è fuori!> dissi, tornando in salotto dove c'era Payton che stava guardando qualsiasi cosa.
<beh meglio> sorrise lui; cercai di trattenere un sorriso, non volevo davvero ammettere che anche a me non dispiaceva questa situazione
<cucino io>
<non voglio morire> risi io, guadagnandomi una spallata.
<ci sono ancora tante cose da fare prima di morire, non sprecherei un'occasione così> mi fece l'occhiolino ed entrò in cucina, lasciandomi come paralizzata.
Cosa intendeva con "cose da fare"?

<vieni ad aiutarmi cogliona!> esclamò, svegliandomi dallo stato pensieroso in cui ero caduta.

Alla fine Payton non mi ha intossicata anzi, ha cucinato abbastanza bene ma non glielo dirò mai.

Mi sedetti alla scrivania e cominciai a prendere i libri che ho da studiare, c'è davvero tanta roba per questa settimana; nel frattempo Payton si buttò sul mio letto, prendendo il telefono e facendosi gli affari suoi.
<non hai da studiare?> chiesi, senza girarmi.
<probabile> rispose <ma ora voglio stare qui a guardarti mentre ti impegni, sei carina>
Sorrisi leggermente, poi quando me ne accorsi scossi la testa e tornai a concentrarmi.

...
<Liv sono passate due ore> si lamentò Payton, rotolandosi nel letto.
<davvero?> chiesi sorpresa, non pensavo che fosse passato così tanto tempo.
<mh mh> disse lui, avvolgendomi il collo da dietro come ha fatto questa mattina <vieni a riposarti un po' Liv>
Mi diede un bacio sul collo, che mi provocò un brivido su tutta la schiena.
<okay, va bene> mi arresi io, tanto avrebbe insistito.
<evviva!> esclamò come un bambino, facendomi ridere.
Girò la sedia, facendomi fare un piccolo sorriso nel vedere la sua faccia così felice, era davvero contento.

Mi sollevò dai fianchi e mi prese in braccio, buttandosi sul letto sopra di me tenendomi in quel modo.
Schiacciò la testa nel mio collo, avvolgendo le braccia intorno alla mia vita; dopo qualche momento di imbarazzo, misi entrambe le braccia intorno al suo collo e appoggiai una mano sui suoi capelli, decisamente morbidi.

<sappi che sto facendo un'eccezione> dissi, chiudendo gli occhi e mettendo meglio la testa sul cuscino.
Lui mormorò qualcosa, poi entrambi ci addormentammo.

heart like yours | payton moormeier Where stories live. Discover now