𝗦𝗜𝗫

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i can't be your second best
close but not your favorite
i keep going for back for more
where there's nothing from before
i can't be your midnight love

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<deve consegnare signorina Hacker> mi ripetè per la millesima volta il professore, tendendo una mano verso il mio foglio.
Io glielo passai e lui tornò verso la cattedra;
appoggiai la testa sul mio banco e mi ripetei almeno una volta quanto sia stata stupida nel non ripassare questa mattina.

<sarà andato bene Olivia, tranquilla> mi rassicurò Nailea, che ottenne però solo un brutto sguardo da parte mia.

Se ieri non fossi stata sul tetto insieme a quel cretino di Payton e i suoi amici, avrei ripassato meglio per l'esame; uguale per questa mattina con mio fratello, che mi ha obbligato ad andare al bar a fare colazione e non ho potuto ripetere per l'ultima volta.

Mi alzai e presi lo zaino, uscì controvoglia dall'aula seguita da tutti gli altri.

Vidi Payton alla fine del corridoio e mi precipitai da lui, principalmente per farmi tornare il buonumore ma userò la scusa del "non provare mai più a convincermi a passare una serata con te e i tuoi amici prima di un esame": funzionerà sicuramente.

<Payton non puoi capire- >
<che cosa vuoi, non vedi che ci sto parlando
io?>
Una bionda interruppe la mia frase, e anche l'intento di farmi tornare il buonumore svanì.
<quindi? Te ne vai o vuoi un invito?> ripetè quella, guardandomi male mentre masticava una cicca con la bocca aperta.
<magari ci vediamo dopo Olivia> entrò nella conversazione Payton, facendo un sorriso del tipo "non uccidermi per favore" ma che non riuscì a farmi calmare.
<certo> dissi seccamente, poi andai via lasciando la 'coppietta' parlare senza disturbi.

<fanculo> sussurrai a me stessa, camminando velocemente fra le persone.
Non credo che Payton mi abbia mai chiamato con il nome intero da quando siamo amici, poi magicamente spunta questa bionda maleducata e io passo per la pazza sconosciuta che interrompe un appuntamento romantico.
Non sapevo neanche che avesse una ragazza.

Al diavolo, non dovrebbe nemmeno interessarmi quello che fa.
E con chi lo fa.

Entrai nell'appartamento sbattendo la porta, buttai le chiavi sul mobile lì vicino e poi continuai il mio percorso verso la camera.
<hey, luna storta?> spuntò dalla cucina Sienna, con la solita coppetta di gelato in mano.
<non è il momento> dissi seccamente, chiudendole poi la porta della mia stanza in faccia.

Buttai lo zaino sul letto e mi portai le mani fra i capelli, continuando a camminare nel poco spazio libero che c'è davanti al letto; penso che tra poco ci verrà un solco se continuo così.

Dopo un minuto la porta si aprì lentamente, ma io non mi girai: poteva essere solo Sienna.
<è pronto da mangiare> sussurrò.
<non ho fame> mugolai.
<Liv> mi richiamò dolcemente <lo sai cos'ho promesso a Vin- >
<Sienna basta!> esclamai, girandomi e guardandola negli occhi <non mi importa di cos'hai promesso a Vinnie, se ti dico che non ho fame non puoi obbligarmi a mangiare, lui non è mio padre e tu non sei mia madre quindi smettila di far finta di essere preoccupata per me!>
Avevo le lacrime agli occhi dal nervoso, mi capita spesso e mi dispiace di essermi sfogata su di lei, non se lo merita.

Sienna mi abbracciò ed io scoppiai a piangere, appoggiando la guancia sul suo petto mentre lei mi stava accarezzando i capelli.

<ho capito che è stata una brutta giornata e se non vuoi mangiare non farlo, vatti a fare una bella doccia e rilassati, ti lascio un po' sola> disse dolcemente <quando vorrai parlare io sono di là, okay?>
Io mi staccai e annuì; lei sorrise asciugandomi qualche lacrima con i pollici.
<scusami Si, è che l'esame è stato un disastro totale e poi Payton stava parlando con una ragazza e mi ha praticamente cacciata e non so perché sia gelosa e mi sono sfogata su di te ma non avrei dovuto, mi dispiace> dissi tutto d'un fiato.
<stai tranquilla> sorrise Sienna <ora rilassati un po' e fai un pomeriggio senza studio okay?
Venerdì c'è una piccola festa e ti voglio carica chiaro?> ridacchiò lei.
Io annuì sorridendo e lei mi diede un bacio sulla fronte, allontanandosi subito dopo.
<io sono sempre di là se hai bisogno> disse un'ultima volta prima di chiudersi la porta dietro e lasciarmi di nuovo sola.

Sì, penso che una doccia e un pomeriggio di relax sia quello che mi serve.

[...]

Nel pomeriggio ho telefonato a mio papà, era da tanto che non lo sentivo e mi ha fatto piacere parlargli un po'.

Ora ho finito il terzo episodio di una serie tv ed è mezzanotte in punto, sarebbe meglio andare a dormire.

Misi via il computer, infilai una felpa di mio fratello per dormire e poi mi ributtai sotto alle coperte, accendendo solo un piccolo led per la notte.

Decisi di mandare un messaggio a Sienna, alla fine non ho più mangiato e non sono nemmeno uscita dalla mia stanza.
"Notte Si, ti voglio bene e scusami ancora per prima <3 ".

Mi rigirai per dieci minuti circa e poi, proprio mentre stavo per addormentarmi, sentì il telefono vibrare, segno che qualcuno mi stava chiamando.

Il numero non lo avevo salvato ma decisi di rispondere comunque, al massimo è un call center e poi sono sveglia, ormai non servirebbe più a nulla mettere giù.
<< pronto chi è? >>
<< ti ho svegliata Liv? >>
Non riconobbi la voce, non sapevo perché una persona che mi chiama "Liv" non fosse salvata sul mio telefono.
<< no ero sveglia ma chi sei? >> chiesi, passandomi una mano sugli occhi.
<< ah giusto >> disse << sono Payton >>
Mi bloccai per un paio di secondi a fissare il muro davanti a me.
<< vabbè devo andare >>

Cercai di mettere giù ma poi lo sentì praticamente urlare il mio nome, così riportai il telefono all'orecchio.
<< ti prego, volevo scusarmi per come ti ho trattata prima >>
<< "prima"? Sono passate più di cinque ore ma tu non te ne sarai accorto sicuramente perché eri con quella bionda o sbaglio? Ma va bene, chiamami pure a mezzanotte perché è ora che ti ricordi di avermi trattata di merda e non avermi nemmeno mandato un messaggio per scusarti giusto? >>
Lui stette in silenzio per qualche secondo, così feci uscire un sospiro.
<< ora lasciami dormire >>

Chiusi la chiamata, tolsi la vibrazione e appoggiai il telefono sul comodino; mi girai dall'altro lato e mi strinsi ancora di più nelle mie coperte, tentando di addormentarmi il più presto possibile.

heart like yours | payton moormeier Where stories live. Discover now