𝗧𝗪𝗘𝗟𝗩𝗘

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but i can't help from asking, "are you bored yet?"
and if you're feeling lonely you should tell me
before this ends up as another memory
will you tell the truth so i don't have to lie?

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olivia's pov

Continuai a guardare la chat scorrendo un paio di volte nella speranza di vedere un nuovo messaggio che però non arrivava.

È da più di due ore che ho scritto a Payton dato oggi non l'ho visto a lezione ma non mi ha ancora risposto e non so cosa pensare.
Insomma, sta bene? È vivo? Mi ha bloccato per qualche motivo che non so?

Sbattei il telefono sul divano e chiusi gli occhi, mettendomi le mani nei capelli.

<qual'è il problema?> chiese Sienna, sedendosi di fianco a me e mettendo le mie gambe sulle sue.
<Payton> sbuffai.
<oh, non voglio sentir parlare di ragazzi almeno per un paio d'ore> disse lei sorridendomi <andiamo a mangiare fuori solo io e te, è da un po' che non passiamo del tempo insieme, ci stai?>
Anche io sorrisi e annuì <certo che ci sto>

Andai in camera mia e mi cambiai mettendo un top verde, dei jeans lunghi bianchi e una felpa verde scuro sopra.

Controllai un'ultima volta la chat con Payton, poi infilai il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni e raggiunsi la mia amica in salotto

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Controllai un'ultima volta la chat con Payton, poi infilai il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni e raggiunsi la mia amica in salotto.
<eccomi> sorrisi.
<sei stupenda> sorrise lei <andiamo!>

Salimmo sulla sua auto nera e, con sottofondo una canzone dei Maroon 5, ci imboccammo nelle strade di Miami, come sempre piene di gente.

Andammo in un banale fast food, ordinammo dei semplici panini con patatine e poi scattammo una foto insieme, che Sienna postò nelle storie del suo profilo Instagram.

È davvero una ragazza fantastica, non le manca mai il sorriso ed è sempre pronta a rallegrarti, non importa la situazione: che sia con un panino o con un abbraccio, Sienna Gomez sarà sempre in grado di tirarti su il morale.
Per questo la adoro.

<allora, come ti trovi qui a Miami? Non ne abbiamo ancora parlato> disse lei, pulendosi con un tovagliolino il lato della bocca.
<bene, ho conosciuto delle persone stupende e sono felice> dissi <sono davvero felice>
Lei sorrise e annuì.
<vedo che sei felice, e questo fa felice anche me> disse Sienna.

Parlammo un po' di come lei sia capitata in questo college e poi anche di ricordi della nostra infanzia, che entrambe abbiamo passato a Los Angeles anche se in zone diverse.

<devo finire un progetto di scienze per domani, non sai che palle> sbuffò lei.
<allora torniamo al campus> ridacchiai, finendo la mia CocaCola.
<mi dispiace che sia già finita la nostra giornata, dovremmo rifarlo> sorrise lei.
<lo rifaremo> sorrisi.
Sono passate due ore ma sono sembrati dieci minuti con Sienna, mi sono staccata dal mondo per un bel po' e non me ne sono accorta ma era quello che ci voleva: uno stop mentale da tutto lo stress. È stato fantastico.

Ora posso reputare Sienna una vera amica, una di quelle che conti sulle dita di una mano: c'è sempre stato solo mio fratello lì ma penso che adesso uno spazio se lo sia meritato questa ragazza.

Facemmo ritorno al campus con la radio al massimo, poi parcheggiammo e appena vidi la scritta "Atlantis University" sentì nuovamente il peso di prima sulle spalle.

<dovrei chiedere a Jackson o a Sam se è vivo?> domandai a Sienna mentre stavamo entrando nel campus.
<penso di sì> ridacchiò lei.

Passammo davanti al bar della scuola e, per caso, vidi Sam lì dentro.

<c'è Sam> dissi alla mia coinquilina <vado da lui, ci vediamo dopo>
Lei mi salutò con la mano e proseguì il percorso verso la stanza, mentre io entrai nel bar.

Chiusi la porta dietro di me e raggiunsi Sam, che stava pagando un caffè con ghiaccio.
<merda mi hai fatto spaventare Olivia> rise Sam, una volta che si era girato e mi aveva visto.
<scusami, non volevo> risi io.
<mi fa piacere vederti, come stai?> chiese lui.
<abbastanza bene> sorrisi.
<devi prendere qualcosa? Pago io> disse, tirando fuori il portafoglio.
<no in realtà..in realtà volevo parlarti>
Sam sembrava stupito da quello che avevo detto, probabilmente non se lo aspettava.
<ehm sì certo, andiamo allora> fece cenno con la testa all'uscita.

Mi aprì la porta facendomi passare per prima, poi cominciammo a camminare verso i dormitori.
<di cosa vuoi parlare?> chiese Sam, bevendo un sorso del suo caffè.
<di Payton> dissi <gli ho scritto qualche ora fa ma non mi ha ancora risposto e volevo solo assicurarmi che stesse bene dato che non l'ho visto nemmeno a lezione oggi>
<quando sono uscito stava ancora dormendo quel coglione> rise Sam.
<sono le quattro di pomeriggio Sam, non dovrebbe essere sveglio ora?>
<quando è nelle sue giornate no non bisogna stupirsi> rise <ma se vuoi possiamo andare a controllare se si è svegliato>
Annuì e lo seguì verso il loro appartamento, pensando ancora a cosa volesse dire con "giornate no".

Girò la serratura nella porta, poi la aprì e restai scioccata da quello che vidi davanti a me: Payton con quella bionda psicopatica seduti sul divano a parlare tranquillamente.

Menomale che stava dormendo.

Entrambi sgranarono gli occhi nel vedermi insieme a Sam e la bionda si alzò subito in piedi, seguita da Payton.
<io- io vado> disse la ragazza, allontanandosi sotto al mio sguardo.
<io torno fra un po'> disse Sam, chiudendo la porta dell'appartamento e lasciando così me e Payton soli nel silenzio.

<Olivia> disse il ragazzo in un sussurro.
<Payton> lo guardai.
<non ti aspettavo qui> disse lui.
<nemmeno io mi aspettavo quella sul tuo divano, ognuno ha le sue sorprese non credi?> sorrisi ironicamente io.

Lui restò in silenzio per qualche istante, così decisi a parlare io.
<avete scopato?>
<cosa?! No! Assolutamente no> esclamò lui.
<allora perché eri con lei?! Sei già annoiato di me, non ti basto già più?! Spiegami> dissi io.
<non sono annoiato di te Olivia, non c'entra niente!> disse seccamente lui.
<però hai avuto tempo per parlare con quella ma non per scrivermi semplicemente per farmi sapere che sei vivo>
<mi sono svegliato da venti minuti, c'era Jackson e mi sono trovato Sabrina già lì, lui se n'è andato e siamo restati noi due e abbiamo semplicemente parlato> disse <il telefono è ancora in camera e sinceramente non ho pensato a controllarlo>
<fanculo> sbuffai io, andando verso la porta.

<perché fai così?> si lamentò lui.
<fa schifo, non è vero?> lo guardai di nuovo.
<vorrei solo chiarire ma non ci riesco se fai così> alzò gli occhi al cielo mettendosi una mano fra i capelli.
<ora non ne ho intenzione ma sono sicura che Sabrina sarà disponibile per tenerti compagnia> sorrisi falsamente.
<quindi è per lei che fai così?>
<certo che è per lei Payton. Sono stanca che ogni volta che lei entra nella tua vita sembra che io ne esca completamente e ti comporti come se la colpa fosse mia. Sono davvero stanca di averla sempre in mezzo> dissi io.
<non stiamo neanche insieme> sbuffò lui.

Sentì il mio cuore perdere un battito dopo la sua frase.
"Non stiamo neanche insieme".
Ma certo, sono una stupida ad aver pensato ad un "noi" anche solo per un momento.

<esatto, non stiamo neanche insieme> annuì.
Presi il mio zaino e uscì velocemente dall'appartamento, sbattendomi la porta dietro.

Non stiamo neanche insieme, eppure sto di nuovo piangendo per lui.

heart like yours | payton moormeier Where stories live. Discover now