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Sequel di: Il cigno nero
Taehyung e Hyun-So si godono la nuova vita dopo che l'innominato è stato sconfitto. Ma non sempre le sconfitte rimangono tali, perché quando tutto sembra star andando per il meglio il destino decide che ogni cosa...
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2 ore prima.
Jungkook's pov
«Va tutto bene, Jungkook. Rilassati un po'.» Namjoon mise una mano sulla mia gamba per fermare il tremolio mentre il paesaggio sfrecciava veloce, come un flash, fuori dal finestrino della metropolitana.
Era troppo lenta! Taehyung poteva morire da un momento all'altro e noi eravamo su quello stupido mezzo, tra la gente che rideva e scherzava tranquillamente, mentre lassù, in mezzo al boschetto, il mio migliore amico rischiava davvero di perdere la vita. Non potevano stare tutti un po' in silenzio? Dovevano rispettare la mia ansia! Più il tempo passava e più rischiavo di crollare lì, davanti a quelle persone ignare.
«Taehyung ha un'anima forte e pura, certo un po' meno il suo corpo. Dobbiamo solo sperare che Marie non abbia già deciso di farlo fuori.» sussurrò Jimin dietro di me.
«Così non sei di molto aiuto, Jimin hyung.» s'intromise Eun Woo, seduto accanto a Hyun-So alla mia destra.
Lei tremava più di me e delle lacrime rigavano il suo viso.
«Sì, lo so. Ho peggiorato la situazione.»
Jimin prese il telefono in mano e proprio quando stava per chiamare Yoongi lui lo precedette. Tutti ci voltammo verso Jimin che, affrettandosi a rispondere, si portò il cellulare all'orecchio.
«Yoongi-ah?»
Nonostante non ci fosse il vivavoce sentivamo comunque quello che Yoongi stava dicendo.
«Jimin-sshi! Non crederei mai a quello che è accaduto, il demone che si spacciava per Jun-Ho è...»
Alzai gli occhi, sporgendomi di più per ascoltare meglio, ma la voce di Yoongi sembrava essersi spenta.
«Yoongi ah? Yoongi...» Jimin si portò il telefono davanti agli occhi e sospirò «Dannazione! Non c'è linea. Yoongi?»
Con il cuore che batteva forte presi a respirare più forte, il sudore colava dalla mia fronte e la nausea mi stava costringendo a chiudere gli occhi per il fastidio.
«Pronto?» Jimin alzò un po' il tono e la voce di Yoongi, interrotta dalle interferenze, vibrò nuovamente.
«Hai sentito ciò che ho detto? Jungkook è in pericolo!»
«No, Yoongi-ah ripeti tutto, non ho capito nulla! Perché Jungkook è in pericolo?» adesso anche Jimin tremava. Mi stavano guardando tutti agghiacciati, come se mi fossi tramutato in uno strano insetto, mentre io sbattevo le palpebre confuso.
«Dannazione, è morto il telefono. Guardate se i vostri funzionano, veloci!» esclamò Jimin.
Gli altri non gli lasciarono ripetere due volte la stessa cosa, afferrarono subito i loro telefoni e, mettendoli in aria e spostandoi in tutte le direzioni, sospirarono frustrati quando capirono che lì su non c'era linea.
