3. Anxiety

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3.不安

"I still get jealous"

La serata era andata a buon fine. Avevamo bevuto la nostra Cherry Cola e ci eravamo baciati. Ad un certo punto però era tutto diventato più bisognoso di un semplice bacio, così stando attenti a non fare troppo rumore, per evitare che i suoi genitori adottivi si seccassero, ci sistemammo sotto le coperte calde del suo letto e soffocammo i gemiti sui cuscini o sul collo dell'altro. Era strano quanto ancora tutto mi rendesse davvero molto imbarazzato, ma era una parte del rapporto che amavo e i suoi sorrisi sempre dolci e sinceri ogni volta che finivamo scioglievano il mio cuore.

Tornai a casa che erano già le undici e mezza di sera. Le strade erano deserte e buie, in più da quando ero diventato umano ero sempre un po'  impaurito quando camminavo da solo nella notte. Per fortuna, anche se sentivo strani fruscii e cani abbaiare, rincasai sano e salvo. Mi liberai delle scarpe e feci un grande sbadiglio che fece scricchiolare la mia mandibola, mi stiracchiai ed entrati dentro casa con un sorrisino sul viso.

Mamma guardava la tv sul divano, un po' assonnata, mentre Hyuna finiva di fare i compiti, china sul tavolo, massaggiandosi la testa di tanto in tanto.

«Stai ancora facendo i compiti?» le chiesi dandole un bacio sulla fronte per poi prendere posto accanto a lei, guardando interessato il suo libro di inglese aperto.

Hyuna alzò la testa e annuì, poi riprese a scrivere dicendo: «Ho quasi finito.»

Allegramente le scompigliai i capelli per poi rimettere la sedia al suo posto e sbadigliare, nuovamente, a lungo. Diedi la buonanotte ad entrambe e dopo aver preso il pigiama e l'intimo decisi di fare una doccia calda prima di andare a dormire. Mi sentivo sfinito e davvero assonnato. Rischiai infatti di addormentarmi per più di una volta sotto il getto bollente, ma per fortuna riuscii a mettere il pigiama e rifugiarmi sotto le coperte prima di crollare per terra! Non ebbi nemmeno il tempo di pensare infatti, non appena chiusi gli occhi, mi assopii dolcemente.

L'indomani, più stanco di prima e in ritardo, corsi verso la scuola più velocemente che potevo. Arrivai in classe che ero tutto sudato e dolorante, ma la vista di Hyun-So mi fece riprendere in po' e dopo averle dato il buongiorno e un bacio sulla fronte mi trascinai al mio banco.

«Buongiorno Taehyung-ah!» esclamò Jungkook voltandosi verso di me non appena anch'io presi posto.

Gli feci un sorriso che lui ricambiò immediatamente, mettendo in mostra i denti un po' sporgenti, per poi grattarsi la testa distrattamente e fare spallucce.

«Buongiorno Jungkook-sshi. Come va con Ha Ro? Come si trova all'università?» gli chiesi curioso mentre uscivo dallo zaino il libro di grammatica coreana.

Jungkook fece un sorrisino, poi appoggiò la faccia sulla mano e alzò gli occhi verso il soffitto della classe. «Bene, più passa e più ci piace stare insieme. Anche se ultimamente sono un po' preoccupato, Taehyung... ho paura che sia successo un piccolo problema di... ehm... percorso.» ammise grattandosi il collo con ansia.

Confuso alzai un sopracciglio fissandolo come se avesse parlato in una lingua sconosciuta. «Di che parli?» domandai infatti.

Jungkook si schiarì la gola per poi abbassare il tono di voce, chiedendomi anche di avvicinarmi un po' di più a lui. «Hai presente cosa succede alle ragazze ogni mese?» domandò rosso in viso ed evitando il mio sguardo.

Perplesso annuii. In verità non è che ne sapessi molto, Hyun-So me l'aveva spiegato non molto tempo prima ma non aveva capito bene di cosa stesse parlando, o meglio il solo pensiero mi faceva rabbrividire così l'avevo fermata non appena aveva iniziato a parlare di sangue.

«Sì, diciamo di sì.» risposi alzando le spalle.

Jungkook sbattè le palpebre poi sbuffò un po' ansioso. Mi stava facendo letteralmente impazzire, non capivo cosa lo stesse preoccupando e il fatto che parlasse a poco a poco mi stava irritando. «Insomma, parli o no?» domandai spazientito.

«Non è mica facile! Mi è venuta l'ansia e lei è davvero irritata in questo periodo. In poche parole, ciò che accade alle ragazze ogni mese questa volta ad Ha Ro sta ritardando e abbiamo davvero paura.»  bisbigliò pallido in viso.

Corrucciai le sopracciglia grattandomi distratto la guancia. «Quindi? Non è meglio? Per questo mese non soffre almeno.» risposi innocentemente ma quando lui fece una risatina nervosa le mie certezze crollarono.

«Tu non hai capito nulla di come funziona il mondo umano, vero?» chiese scocciato stringendosi tra le mani i capelli corvini e mossi.

«Be', non proprio...» ammisi in tutta sincerità. Ero sempre distratto e se non c'era qualcuno a spiegarmi per filo e per segno tutto avrei preso alla leggera ogni cosa.

«Ecco, infatti! Ad ogni modo, è grave, potrebbe essere che lei è, come dire, in attesa ecco.» riprese sbattendo le dita sul banco.

Avrei tanto voluto evitare di fare la figura dello stupido, ma in realtà non stavo capendo davvero cosa stava accadendo. «In attesa di che?» chiesi.

Jungkook si sbattè una mano sulla fronte. «Yah, spero che Hyun-So sia sempre più attenta di te quando fate certe cose. In attesa di un bambino, Taehyung! Hai presente gli umani? Ecco, la versione più piccola e dolce.» disse.

Solo in quel momento realizzai! Spalancai la bocca e gli occhi, guardandolo stupito mentre lui mi faceva la ripassata con tanto di sguardo sdegnoso. «Oh! Quindi diventerai una specie di papà?» chiesi inclinando la testa.

Jungkook appoggiò la fronte sulle mani, sbigottito. «N-no, spero di no, cioè... non è che non mi piacerebbe, ma Ha Ro è ancora giovane e sta studiando ed io non saprei bene cosa fare e come comportarmi. I bambini sono una grande responsabilità e non so se sono in grado di prendermi cura di uno di loro.» disse tutto di fretta.

«Magari non è così, Jungkook-ah. Non dovrebbe tipo fare un controllo prima di saltare a qualsiasi conclusione?» probabilmente anch'io avrei reagito allo stesso modo se Hyun-So mi avesse messo davanti un problema come quello, quindi a poco a poco stavo iniziando a capire quanto fosse preoccupato.

«Sì, infatti spero semplicemente che sia tutta una coincidenza e che non stia accadendo nulla di quello che penso io.» sospirò un po' più calmo.

Ma la nostra conversazione fu interrotta dal professore che, entrando in classe, chiese subito il nostro silenzio e attenzione. Mi misi dritto, notando Marie Katie al mio fianco sorridermi dolcemente. Ricambiai, un po' a disagio, per poi guardare di nuovo il professore che dopo aver fatto l'appello si schiarì la gola tossicchiando un po'.

«Quest'anno ci saranno gli esami, come ben sapete.» iniziò con la voce dolce e chiara.

Annuimmo tutti, chi meno convinto chi un po' di più.

«Ma ho notato che ci sono alcuni ragazzi che hanno delle lagune in molte materie. Quindi ho deciso che di farvi fare un compito di coppia. Che ne dite? Affiancherò qualcuno di bravo vicino a chi lo è di meno.» aggiunse sfogliando l'elenco della nostra classe con minuzia.

Alla fine della lezione ero stato affiancato a Marie Katie, che sorrise allegra non appena i nostri nomi uscirono fuori dalla bocca del professore. Provai a chiedergli di affiancarmi a Hyun-So, che aveva bisogno di aiuto anche, ma lui declinò dicendo che il fatto che fossimo fidanzati avrebbe distratto entrambi e che era meglio se lei studiava con Mark. Ero geloso, da morire, e immaginavo quanto anche lei lo fosse... ma c'era poco da fare così annuii, guardando le espressioni infastidite e seccare di Hyun-So che aumentavano a dismisura ogni volta che vedeva Marie Katie e le mie, anche peggio, quando incontravo lo sguardo di Mark.

L'Angelo tra due mondi |Kim Taehyung| Where stories live. Discover now