20. You Need To Fall

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20.あなたは落ちる必要があります

"Fall, everything, fall."

Le sette arrivarono dopo un'eternità

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Le sette arrivarono dopo un'eternità. Fu una delle giornate più lunghe della mia esistenza e più pensavo all'arroganza che Jungkook aveva usato per dirmi di andare a casa sua perché gli altri mi volevano parlare più la mia voglia di starmene per i fatti miei aumentava. Ma non so perché, da qualche parte dentro il mio cuore, qualcosa mi diceva che dovevo andare, anche se ero infastidito da morire. Volevo evitare a tutti i costi altre seccature dettate dai loro discorsi stupidi sulle anime gemelle legate dal destino. Il filo rosso è sola una leggenda metropolitana, non esiste davvero!

Ma, a quei problemi già irritanti di loro, se ne aggiunsero degli altri che non erano da meno. Quella stessa mattina erano accadute delle cose molto strane che avevano impegnato la mia attenzione per la maggior parte del tempo. Primo tra tutto, quel sogno. Era fottutamente frustrante non ricordarmene, soprattutto se il mio cuore mi diceva che era fondamentale che ne avessi memoria. E allora perché diamine non mi tornava in mente? Che senso aveva? Ero sicuro che la pelle d'oca mi avesse coperto il corpo mentre ero nell'altra dimensione, ma nella mia testa c'era solo buio e silenzio.

Poi, io e Marie ci eravamo concessi l'uno all'altro eppure io non ricordavo come ero finito lì in casa sua. Avevo perso la concezione dei luoghi e del tempo? Mi stavo rammollendo? Non era da me dormire in posti diversi da casa mia senza dire nulla a mia madre o Hyuna. Non era da me per nulla, eppure l'avevo fatto.

C'erano anche altre cose strane. Correndo a scuola avevo avvertito il desiderio di parlare con Jungkook e dargli conforto dopo che Ha Ro l'aveva tradito, ma non appena avevo incontrato i suoi occhi tutto d'un tratto la scena in cui litigavamo perché sosteneva che mi sarei pentito se avessi lasciato andare Hyun-So mi apparve in mente e nacque il sentimento d'odio, che ancora in quello stesso momento provavo, per lui che era il migliore amico. Inconsciamente pensai anche a Jimin, Namjoon, Jin, Hoseok e Yoongi rendendomi conto che lo provavo anche per loro. Odio, odio, odio, odio, la mia mente continuava a ripetere questo. Avevo dimenticato cosa mi legava a loro, come mai eravamo amici? L'unica cosa di cui ero consapevole era il perché non li sopportassi. Nient'altro.

Sospirai quando, alzando gli occhi verso l'orologio, vidi che erano le sette meno venti. Svogliato mi massaggiai il collo, guardando il sole tramontare in un bellissimo quadro fatto di luce ardente e striato da nuvole bianche e morbide. L'estate era sempre più vicina... Le giornate durava di più, l'aria piano a piano stava diventando sempre più calda, il mio umore diventava più sereno. Era la mia stagione preferita e avevo tanto sperato che arrivasse presto, ma mancava qualcosa. C'era qualcosa legata all'estate, ma cosa? Una promessa? Un desiderio? Strano come negli ultimi tempi avessi dimenticato tutto, anche se apparente non era così. Da qualche parte, non so dove, avevo la sensazione di stare rimuovendo dei dettagli, non sapevo quali, ma stavo dimenticando davvero.

L'Angelo tra due mondi |Kim Taehyung| Where stories live. Discover now