13. Wrong adviser

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13.間違ったアドバイザー

"I'm just a dead man walking tonight."

Non riuscii a resistere a tutto quello che stava accadendo in quel momento

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Non riuscii a resistere a tutto quello che stava accadendo in quel momento. Lasciai solo che Marie mi abbracciasse qualche minuto, poi il peso dei miei errori e dei sensi di colpa ebbero la meglio su di me, così la salutai e mi trascinai verso casa mia. Sembravo solo un verme che strisciava pateticamente in ricerca di un buco dove nascondersi per l'eternità. Non è che non sapessi quanto mi stavo comportando male, che stavo recando del dolore alla persona a cui avevo detto di amare per un anno... Ma non era colpa mia. Era la confusione che avevo in testa a farmi sentire in quel modo seccante. Da qualche parte, nel mio cuore, il desiderio di stare insieme a Hyun-So era ancora vivo, batteva ancora lì all'interno di quel muscolo. Ma la mia testa... era un mondo così a parte che io stesso non capivo che diamine stesse accadendo.

Scuro in viso entrai in casa, pronto a chiudermi nella mia stanza per il resto della serata ad autocommiserarmi e auto accusarmi per ciò che stavo facendo. Hyun-So non lo meritava...

I miei piani furono però cambiati. Quando salii il primo gradino che portava alle camere da letto mi accorsi che nel buio della cucina, davanti la TV, c'era mia sorella Hyuna. In quel momento mi ricordai di quanto fosse stata strana in quei giorni, spenta e triste. Mi maledissi malamente, mi ero promesso che le avrei parlato per cercare di aiutarla in qualche modo, ma mi ero così distratto tra Marie e Hyun-So da aver dimenticato anche mia sorella...

Così in colpa mi sedetti accanto a lei e sospirai. Speravo solo che gli episodi di bullismo non si fossero ripetuti e mettendole una mano sua schiena la guardai alzare il viso verso il mio.

«È successo qualcosa?» le domandai preoccupato.

Hyuna aveva gli occhi spenti e il sorriso assente. Mi faceva male vederla in quello stato, odiavo davvero chiunque la facesse sentire in quel modo...

«In verità... Mi sento stupida e ho davvero tanto imbarazzo a doverlo raccontare.» ammise con un tono di voce basso.

Confuso corrucciai le sopracciglia, dicendo solo un semplice «mmh» che serviva da incoraggiamento.

Hyuna prese in lungo respiro, poi alzò le spalle e guardò il pavimento. «Ricordi quando io e Jimin abbiamo cenato insieme? Quando abbiamo chiamato anche te, ma non potevi venire perché dovevi finire un compito?» chiese.

Sorpreso che la sua depressione potesse essere stata causata da Jimin inclinai la testa per poi annuire lentamente.

Hyuna si morse il labbro inferiore spostando gli occhi sul soffitto come se volesse evitare di piangere davanti a me. «In quell'occasione lui mi ha confidato di essersi innamorato di una sua collega universitaria. So che può sembrare una cosa stupida per cui stare male, visto che effettivamente io e lui non siamo niente. È solo migliore amico di mio fratello. Forse era palese che mi vedesse come una sorella.» mi raccontò.

Non sapendo che dire la guardai per un attimo interdetto. Che avrei dovuto fare? Jimin era uno dei miei migliori amici e non potevo incolparlo perché provava dei sentimenti positivi nei confronti di una sua amica... Solo che vedere mia sorella così ferita mi stava davvero facendo male. Mi resi conto che probabilmente anche Hyun-So si sentiva così e fu ancora peggio. Mi diede solo un motivo in più per correre in camera mia e non incontrare più nessuno.

«Beh, Hyuna-ah, Jimin ha cambiato vita da quando si è iscritto all'università. Di sicuro avrà dei nuovi amici e qualcuno potrebbe aver catturato la sua attenzione. È quello che chiamamo vivere. Non possiamo sapere cosa accadrà, chi incontremo o cosa faremo, è tutta una sorpresa che dobbiamo goderci. Magari la persona che fa per te non è Jimin. Magari legato al tuo mignolo c'è un'altra persona che prima o poi incontrerai, e allora Jimin sarà un ricordo felice ma lontano. Capisci?» non so con quale coraggio stavo dicendo quelle parole.

Ne avevo il diritto? Io ero stato meschino e stupido... erano bastati due occhi azzurri a farmi confondere e non ero di certo il più adatto a dare consigli sull'amore. Eppure quelle parole uscirono dal mio cuore con naturalezza. Era il mio compito dare conforto a mia sorella minore, bene o male che mi stessi comportando lei non doveva cadere nei miei stessi errori.

«Conosci la leggenda del filo rosso del destino, no?» le domandai accarezzandole i capelli.

Hyuna annuì mentre si asciugava la faccia dalle lacrime salate che la stavano rigando. Riuscii a sorridere, anche se debolmente, intanto i miei pensieri viaggiavano lontano, da Hyun-So. Che stava facendo? Anche lei stava piangendo per un bastardo come me? Tutto d'un tratto mi venne da vomitare, ma mi decisi a resistere.

«Spero di trovare allora una persona che sia come è  Hyun-So per te. Voi due siete fatti per stare insieme e sono sicura che passerete l'intera esistenza mano nella mano, perché siete due anime gemelle che il fato ha unito.» rispose.

Un groppo alla gola rischiò di farmi perdere la lucidità. Che ne sapeva Hyuna? Che ne sapeva del suo adorato fratello che stava facendo tutte le scelte sbagliate? Di un fratello che vacillava e che era ancora confuso su chi scegliere?

Annuii ma volevo sprofondare. Le diedi un bacio sulla fronte per poi alzarmi e fare un passo indietro. «Ora vado a dormire, va bene? Buonanotte.» le dissi distrutto.

Stavo cambiando contro ogni mia volontà. Hyuna annuì, poi si concentrò nuovamente sulla televisione ed io corsi a rifugiarmi nel mio buco. Volevo che tutto il dolore smettesse di farmi perdere la lucidità e che la mia confusione dimuisse. Mi rannichiai sotto le coperte, stringendomi lo stomaco e chiudendo gli occhi, piangendo a dirotto. Avrei voluto tornare ai tempi in cui non me ne fregava nulla dell'amore...

*

Andare a scuola quella mattina fu un trauma. Non avevo dormito quella notte e due enormi borse viola sotto gli occhi rendevano il mio aspetto stanco e malaticcio. Rimasi in silenzio per buona parte della prima ora, distratto dai miei pensieri. Jungkook mi rivolse la parola per più di una volta ma non risposi perché non riuscivo nemmeno a sentirlo.

Marie teneva lo sguardo sempre su di me, preoccupata. Hyun-So alle mie spalle aveva il mio stesso aspetto. Era una situazione più grande di noi e tutti ne eravamo coinvolti perché si era creato un triangolo che stava solo rovinando ogni cosa.

Durante la ricreazione, mentre tutti andavano verso la mensa scolastica, io corsi in bagno. Vomitai e piansi allo stesso momento. Non so cosa stava accadendo al mio corpo ma la mia sanità mentale stava intaccando anche la salute e il mio benessere.

Mi lavai la faccia, fissando a lungo il mio riflesso stanco. Abbassai gli occhi un solo secondo, poi li rialzai e il mio cuore perse un battito. Era di nuovo lì, dietro di me, nello specchio. L'innominato sorrideva alle mie spalle. Velocemente mi voltai ma, come la prima volta, in verità non c'era nessuno. Frustrato mi massaggiai gli occhi. Forse era arrivato il momento di dirlo ai miei amici...

Uscii di corsa dal bagno, con l'intenzione di cercare Jungkook e dirgli cosa avevo visto. Mi piombai in mensa e corsi verso tutte le direzioni per trovarlo, ma i miei occhi incontrarono altro...

Hyun-So e Eun Woo parlavano tra di loro in un tavolo lontano e da qualche parte, all'interno del mio cuore, qualcosa si ruppe.

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Sto scrivendo una nuova fanfiction su Taehyung! Si chiama "Quarantine", passate a dare un'occhiata se vi va❤️

Vi ricordo anche se volete entrare nel gruppo telegram dei bts potete contattarmi in chat❤️

L'Angelo tra due mondi |Kim Taehyung| Where stories live. Discover now