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Sono passati alcuni mesi dal processo.
Mi sono trasferita un'altra volta, per lasciarmi alle spalle anche la seconda città che mi ha trattata male: questa volta però, ho la consapevolezza che tutto quello che ho passato mi è stato veramente utile, per quanto difficile.

Vivo in una città di mare, in un attico moderno con rifiniture in legno ed ampie finestre che mi permettono di osservare l'alba e il tramonto da quasi ogni stanza.
Vista la colpevolezza di Adrian, mi è stata riconosciuta una discreta somma con cui posso permettermi tutto questo, inclusa una TV grande come me e un arredamento abbastanza costoso. Per abbellire casa, ho comprato alcune piante e soprammobili, oltre ovviamente a un set di barattoli per spezie che ho messo in cucina. Le pareti invece sono piene di quadri, tutti del mio pittore preferito: Kay. Eh sì, l'ho ritrovato. O meglio, lui è tornato da me, come aveva promesso, e abbiamo deciso che era inutile fingere: non possiamo stare troppo lontani, ed ora conviviamo. "Ufficialmente fidanzati", come dice Yoon per prenderci in giro.

Abbiamo diviso equamente casa: io ho una cucina spaziosa ed una stanza per lavorare a computer, mentre lui si è preso una camera per dipingere ed una per allenarsi. A volte invadiamo uno gli spazi dell'altra, più che altro per farci delle sorprese: io per esempio ho ricominciato a dipingere, anche se sono ben lontana dai suoi livelli; mentre lui cucina per me nelle occasioni speciali, ed è molto bravo anche in questo... purtroppo per me! Mi sento sempre un gradino sotto, ma lui dichiara il contrario.

Non è l'unico cambiamento pensato da Kay, comunque: abbiamo deciso di tingerci i capelli, anche per mimetizzarci meglio in caso dovessimo incontrare degli amici di Adrian. Io ho optato per un rosso scuro, mentre lui è diventato biondo: quando è apparso per la prima volta a casa di Yoon, finito il periodo di recupero del suo braccio, sembrava un angelo. Ed era anche più muscoloso di quanto ricordassi. Quel giorno l'ho fissato imbambolata per un tempo infinito, tanto che Yoon ha iniziato a muovermi una mano davanti agli occhi dicendo al suo amico: "Ti giuro che era viva fino a un attimo fa". A quel punto sono saltata al collo di Kay, e lui mi ha stretta e baciata appassionatamente. Non abbiamo avuto bisogno di aggiungere parole.

Ora stiamo camminando in spiaggia: ci sono delle giostre itineranti e siamo venuti a dare un'occhiata. Allo stand di tiro, Kay ha appena vinto uno scimpanzé di peluche enorme tutto per me, facendomi ridere non poco per essersi vantato delle sue infinite abilità da tiratore.
Sto mangiando lo zucchero filato per la prima volta in vita mia: eh già, non l'avevo mai mangiato prima e il mio ragazzo è rimasto sconvolto dalla notizia.
"Cosa?! Non hai mai mangiato lo zucchero filato?!" 
"No..??" 
"No, no, no, Ellie! Bisogna recuperare assolutamente" mi ha detto, scuotendo la testa e correndo a comprarmene un po'.
Non so spiegare quanto sia felice con lui, il solo vederlo ogni giorno mi riempie il cuore di gioia e mi fa comparire un sorriso ebete in viso. Che sia questo ciò che tutti chiamano amore? 

Siamo mano nella mano sulla battigia, quando Kay riceve un messaggio e si ferma. È di Yoon. 
Lui è rimasto nel suo appartamento sperduto a giochicchiare con la tecnologia e collaborare saltuariamente con la polizia. Ogni tanto viene a trovarci ma non troppo spesso perché non vuole rischiare di essere tirato in mezzo ad uno dei nostri rari ma potenti battibecchi.
È strano come un essere così buono e felice riesca a stare lontano dalle persone per così tanto tempo. O forse, è questa la vera spiegazione della sua natura: riesce ad essere così proprio perché non ha troppo a che fare col resto del mondo.
Ad ogni modo, se ci scrive può essere solo per due motivi: ci sono delle novità importanti che non possono aspettare oppure vuole scroccare un pranzo gratis.

Kay aggrotta la fronte.
"Tutto okay?" gli chiedo, piazzandomi di fronte a lui ed osservandolo.
"Mhmm..." 
"Kay?"
"Amore, siediti."
"Cosa? ...Dove?" mi guardo intorno senza capire.
"Uhm" alza gli occhi e vede degli scogli non tanto distanti da noi "Là, per esempio" mi indica.
Ci incamminiamo per raggiungerli. Evito di chiedere oltre, so che tanto non mi risponderebbe. Mi siedo, mentre Kay si fa sempre più rigido: più rilegge il messaggio più la sua mascella si contrae; mi sto preoccupando sempre di più.
"Allora?" chiedo impaziente.
"Non so come dirtelo, ma... a quanto pare Adrian è appena tornato in libertà"
Le parole mi colpiscono una dopo l'altra. Non capisco, avrebbe dovuto stare in carcere per tutta la vita, invece non è passato nemmeno un anno! Non riesco ad aprire bocca.
Lo fa Kay per me, guardandomi negli occhi: "Non preoccuparti Ellie, vinceremo anche stavolta. E ti prometto che sarà l'ultima." 

The guy from the eastWhere stories live. Discover now